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Carlos 

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Carlos 

🏎️

Treno

Principato di Monaco,
Dicembre 2022

🏎️

Aprii la portiera per entrare nel posto del conducente, sedendomi e mettendo in moto ancor prima che Beatrice salisse in auto. Dovevo andar via, il più velocemente possibile.

Ci stavamo salutando, quel ballo era servito per non guardarci più indietro, ma l’avrei fatto davvero? E lei? Cosa stava pensando?

Avevo visto come i suoi occhi fossero lucidi, ma non per le lacrime, bensì per le troppe emozioni. Come me d'altronde, essere così vicino a lei, nei pressi di tutti i nostri amici che in silenzio ci osservavano era stato strano.
Sembravamo poter essere finalmente noi stessi anche di fronte agli altri, ma era il contrario, forse sarebbe stata davvero l’ultima volta.

«Senti possiamo parlare o possiamo non farlo se vuoi, ma capisci che mi metti in una situazione che non apprezzo molto.» Parlò la ragazza dai capelli corvini, una volta entrati in camera dell’Hotel de Paris. Si sedette sul letto, silenziosa, non sapevo bene come iniziare la storia.

«É stata la tua ragazza?» Chiese dopo un mio momento di riflessione.

«No.» Risposi subito, non avremmo potuto mai essere qualcosa, ma avrei tenuto dentro di me il rimpianto.

Perché ripensandoci io e lei saremmo stati solo questo, un treno che passa e fatichi a prendere. Sei in ritardo e vedi che ti supera senza fermarsi.

«Noi… Non siamo mai esistiti. Sui giornali non è uscito niente, perché non siamo stati nulla. Stava con Charles, ma se l’hai riconosciuta, dovresti saperlo già.» Sussurrai, vedendola annuire. Rimasi in piedi, come se avessi bisogno di muovermi per aiutarmi a tirar fuori tutto.

«É successo tutto dopo che si sono lasciati, prima non sarei riuscito e forse non avrei dovuto. Era semplice lasciarci alle spalle il resto, se stavamo insieme. Era il mio punto debole…» E forse lo sarà per sempre, mi trattenni da aggiungere.

Difficilmente avrei potuto cancellare i suoi sospiri, i suoi ansimi nel mio orecchio, tutt’altro che silenziosi. Non avrei potuto cancellare la sua personalità, la sua sensualità, i suoi fottuti capelli rossi.

«Le dovevo un ballo, ancora un ultimo ballo, ma più di questo non è stato niente.» Mi zittii, spaventato dalle emozioni che sarebbero potute trasparire.

«Non sembrava niente, Carlos.» Mi fece alzare lo sguardo su di lei, cercai di studiarla, cercare di capire se le avessi fatto del male con il mio comportamento. Era stato sbagliato, ma era Abigail… 

«Perché avresti dovuto doverle un ballo?» Scavò nella mia mente, riportando a galla i ricordi che questa città avrebbe per sempre conservato. Nel segreto, nascosti dagli occhi di tutti.

Smooth Operator | Carlos Sainz Jr | Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora