Capitolo 40: la biblioteca -1°parte

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Solarbiom, città della regione Fiamma, 12 ottobre 495, anno della Lira

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Solarbiom, città della regione Fiamma, 12 ottobre 495, anno della Lira.

Da giorni gli alberi dei giardini di Solarbiom stavano mutando aspetto facendo retrocedere dalle loro chiome ogni traccia di verde, per adeguarsi al colore dei tramonti che ogni giorno si esibivano alla sera. Una dopo l'altra, le foglie caddero silenziose lasciandosi trasportare dal vento fresco dell'autunno. Si elevarono in alto, fino a posarsi sui davanzali delle finestre raggiungendo persino le tegole del castello.

Anche le nebbie mattutine erano divenute frequenti ma, nonostante l'umidità, l'orologio posto sulla facciata della scuola del Sole non smise di rallentare il movimento delle lancette. Gli ingranaggi coperti dalla condensa d'acqua e arrugginiti dal tempo scandirono con precisione sette rintocchi, così fece anche il pendolo collocato nella camera di Noemi.

Dapprima vibrarono, in seguito le palpebre della fanciulla si aprirono di scatto. In una sequenza di sbadigli e piccoli stiracchiamenti, i suoi occhi infine si posarono sul quadrante dell'orologio. Più rapida di una saetta uscì fuori dal letto. Dopo essere andata in bagno, si affrettò a vestirsi e scese le scale con una velocità tale da rimanere senza fiato.

Percorrendo il corridoio destro del pian terreno aprì una porta, ed entrò nella sala da pranzo iniziando a premere le scarpette sul pavimento di terra cotta. Era molto più semplice rispetto al salotto della scuola. Non c'erano tavoli rotondi, ma lunghe tavolate nelle quali erano riposti una serie di dolciumi e varie prelibatezze. Quella mattina, la stanza era gremita più del solito e la Selindovia cercò dei volti familiari fra la folla di studenti. All'improvviso vide una mano vibrarsi nell'aria, e non esitò un solo istante ad avvicinarsi ai suoi compagni di classe.

«Era ora che arrivassi! Stamattina ci sono i biscotti di panpepato. Sono deliziosi» le riferì Rachele tingendo un dolcetto nel tè.

«Scusate il ritardo. Mi sono addormentata» affermò Noemi sedendosi su una sedia per poi iniziare a versare il latte nella tazza di porcellana che aveva di fronte a sé.

«Scommetto che hai studiato fino a notte fonda. Ciò che ti serve ora è una buona dose di zuccheri» le suggerì la contessa inzuppando un altro frollino nella tazzina.

«Affrettati Noemi, altrimenti la nostra amica finirà tutto il vassoio!» esclamò Clarissa afferrando fulminea due biscotti.

Mentre Noemi proseguì a conversare con le compagne di classe, un gruppo di quattro nobili iniziarono a bisbigliare fra di loro.

«No, non sembra autentico.»

«Concordo. I colori non sono identici.»

«Ieri mattina sono passato vicino a lei, e vi posso assicurare che i colori sono tutti sbagliati. Si tratta di un falso.»

«E se non fosse una nobile?»

«Stai esagerando! L'hai vista la spilla che ha sulla giacca? È ovvio che sia un'aristocratica.»

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaWhere stories live. Discover now