Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀ

25° CAPITOLO

Pov's Emily
Rimasi in silenzio per un po' mentre i loro sguardi mi scrutavano attentamente.

"Dicci cosa sai" disse mio padre sedendosi ai piedi del letto. Notai solo in quel momento quanto fosse stremato, a causa della luna piena e poi voltai lo sguardo sugli altri due e anche loro non avevano una bella cera.

"Ma tu hai bisogno di riposare, papà...ne parliamo poi"

"No,non ne ho bisogno...dobbiamo chiudere questa situazione e al più presto. Dicci quello che sai, dobbiamo prenderla" disse sospirando alla fine mentre mi guardava.

Io lo guardai ancora a mia volta e poi spostai lo sguardo su di lui,che se ne stava alzato davanti al mio letto e non mi toglieva gli occhi di dosso, lo distolsi subito e poi spiegai loro tutto da quando ero arrivata. Dissi del biglietto, di Lucky, dei libri che avevo cercato nella Biblioteca ad Hogwarts, di essere andata a Nocturn Alley e di aver trovato il libro,  di aver poi incontrato Piton e poi di quello che era successo la notte prima.

"È tutto" dissi poi guardandoli e sospirando. 

"E adesso il libro dov'è? Se lei lo cercava e lo voleva così disperatamente, dov'è?" mi chiese Sirius e io solo allora mi accorsi di non avere idea di dove fosse il libro.

"Lo avevo in mano...quando stavo andando via,ma ora non lo so...potrebbe averlo preso e io non me ne sono accorta"

"Bisogna trovarlo, vado a controllare ai cancelli" disse Sirius e si allontanò, uscendo.

"Vado con lui" disse poi James "se è ancora qui,lo troveremo"

Io annuì e lo guardai andare via mentre restavo in silenzio con mio padre che non aveva ancora proferito parola e lui che non si era mosso di un centimetro.

"Non farlo mai più,Emily. Non indagare mai più per i fatti tuoi,saresti potuta morire ieri sera o a Nocturn Alley ti sarebbe potuto succedere qualcosa"

"Ma così non è stato, sono stata capace di difendermi"

"Non importa se sai difenderti o meno, la morte queste cose non le tiene in considerazione" disse serio guardandomi "da ora collabori con noi fin quando non sarà tutto finito"

Rimasi sbigottita dalle sue parole, ma preferii non rispondere: era meglio non aggiungere legna alla brace in questo momento.

"So che sei adulta e tutto quello che vuoi, ma ci hai fatti preoccupare...mi hai fatto preoccupare,ma purtroppo non puoi capirlo...non ancora"

"Mi dispiace...non volevo farti arrabbiare,per questo non ho voluto insistere.." dissi io veramente dispiaciuta.

"Avrei preferito arrabbiarmi con te che temere che di non rivederti più" rispose ,prendendomi la mano e stringendola.

Lo guardai e alzai un angolo della bocca,stringendo la sua mano a mia volta per quanto le forze potessero consentirlo.

"Ho una cosa per te" disse poi alzandosi "ti farà bene saperlo, almeno riesci ad allontanare un po' la mente da questa situazione"

Vidi che anche Severus,come me, lo fissava attentamente mentre estraeva dalla tasca quella che sembrava una lettera.

Chiusi gli occhi e sperai che non fosse quello che pensavo.

"È da parte di Charlie, è arrivata qualche giorno fa" disse e me la passò.

Avrei dovuto sentirmi confortata,sollevata, qualsiasi cosa che fosse positiva,ma tutto quello che sentii fu la sporcizia. Mi sentivo sporca perché era come se lo stessi ingannando: volevo bene a Charlie, era un persona stupenda, ma avevo solo creato un casino.

Guardai la lettera e poi lui,che la stava fissando con altrettanto interesse e quando si accorse che lo stavo fissando,mi guardò ed io mi sentii ancora più in colpa.

Presi la lettera e sorrise leggermente a mio padre,che ero sicura avesse capito qualcosa,ma non lo diede a vedere.

"È un bravo ragazzo" disse solamente e poi come se si fosse reso conto che ci fosse un'altra persona nella stanza,guardò Severus.

I due si guardarono per un lungo istante,in silenzio e io li osservai, stringendo la lettera tra le mani.

"Torno tra poco" disse poi mio padre senza spostare lo sguardo sul mio e si allontanò, andandosene senza lasciarmi modo di rispondere.

"La leggerai?"

Chiusi gli occhi,prendendo un respiro profondo e poi li riaprii,guardando lui.

"Ti importa?"

Non sapevo neanch'io cosa fare, l'avrei letta questo si, ma perché era giusto così.
 
"Fai quello che credi" mi disse "ma sappi che le promesse che faccio,le mantengo."

Sentì un brivido lungo la schiena e portai lo sguardo sul suo.

"Diglielo tu o lo farò io al posto tuo"

"D-dirgli cosa?"

"Che non provi quello che lui prova per te"

"Tu questo non lo sai..." borbottai posando la lettera sul comodino di fianco al letto dell'infermeria.

"Lo so" disse deciso  "come so che stai mentendo a te stessa"

Non aveva torto.

Lo sapevo ed è per questo che non dissi niente mentre sentivo il suo sguardo addosso a me.

"Non puoi..." mormorai soltanto guardando le lenzuola.

Lui rimase in silenzio,segno che aspettava che io continuassi a parlare:
"Non puoi tornare ora,così...è sbagliato,io non ho mai ingannato qualcuno in questo modo..."

"Allora digli la verità"

"Gli farò del male..."

"Capirà"

"Sei crudele..."

"Lo so"

Mi asciugai velocemente una lacrima ,appoggiandomi alla schienale del letto.

"Tu ami Lily,non farmi questo ancora"

"Tu hai la testa dura peggio di un troll" mi rispose con una serietà nella voce che mi fece accapponare la pelle.

"È così"

"Non penso più che sia così"

Lo guardai di nuovo,ma non potei dire più nient'altro perché arrivo l'infermiera che gli diede la lista delle pozioni e allora distolsi lo sguardo.

Cosa stava succedendo?

Cosa stavo facendo?

Cosa dovevo fare?

Tutta questa situazione era assurda e come sarei dovuta uscirne senza fare del male a nessuno?

Non potevo,era impossibile.

Qualcuno doveva farsi male.

Ma quei pensieri furono interrotti dallo sbattere di una porta contro la parete e dalla faccia di un ragazzo che sembra a aver corso per tutto il castello.

Aveva il fiatone e a malapena riusciva a respirare,ma quello disse scombussolò sia me che gli altri due.

"Sono..." iniziò, ma si fermò un attimo,piegandosi sulle ginocchia e poi alzò lo sguardo,guardando il preside:
"L'hanno presa"