Capitolo 4

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CAPITOLO 4

Jungkook

A svegliarmi fu il suono metallico che annunciava l'apertura della porta di ingresso e dei passi che si avvicinavano.

Ci misi vari secondi a tornare nel mondo reale, battendo più volte le palpebre prima di aprire gli occhi definitivamente.

Guardai di fronte a me, trovando una superficie morbida e grigia. Mi accorsi subito che non ero in camera mia.

Mi servì poco tempo per rendermi conto che mi trovavo sul divano nella living room e accanto a me – quasi addosso, c'era Kim Taehyung, profondamente addormentato con la testa sulla mia spalla, una gamba tra le mie e il braccio intorno alla mia vita, nella stessa identica posizione che aveva assunto prima che dessi inizio a quell'idiozia la sera precedente.

La mia mano, invece, era appoggiata sulla parte bassa della sua schiena, poco sopra il sedere.

Nell'ambiente risuonava ancora una musica leggera, segno che, alla fine, nessuno dei due aveva vinto o perso. Lui aveva sopportato la mia vicinanza e io avevo tenuto acceso l'impianto audio, ma a quanto pare, non ce n'eravamo accorti.

Come eravamo arrivati a quel punto proprio non lo sapevo. Ricordavo di aver detto a Taehyung di prepararsi a perdere, di essermi rimesso al suo fianco, di aver canticchiato qualche canzone; avevo dovuto difendermi da vari pugni e spintoni, da urla e minacce e all'improvviso tutto era diventato buio fino a quel momento.

Mi mossi leggermente, voltando solo il la testa, e quando incontrai due paia di iridi in piedi di fronte al divano che ci guardavano sconvolte, mi ricordai il motivo per cui mi ero svegliato.

Il click della porta.

Qualcuno che entrava.

Jin e Namjoon conoscevano il mio codice d'accesso e, cosa più grave, mi avevano anche avvertito che sarebbero passati.

Rimasi a bocca aperta per qualche secondo, mentre migliaia di cose mi passavano per la mente.

Ero al punto di tirarne fuori una a caso, quando avvenne la catastrofe vera e propria: a quanto pare, la coppia era così incredula che aveva lasciato la porta d'ingresso socchiusa, quella dalla quale stava facendo ingresso Jimin.

Il biondo entrò, energico come sempre, e si rivolse ai due.

«Per caso avete visto-»

Si bloccò all'improvviso, come se avesse captato il movimento al mio fianco e un paio d'occhi che si stavano per aprire.

«...Taehyung?» concluse sconvolto guardando noi due e poi l'amico che, finalmente, uscì dal mondo dei sogni.

Ci fu un silenzio generale, intriso di sorpresa e confusione.

A tirarmi fuori da quell'impasse fu proprio lui che, come se morso da una tarantola, si raddrizzò immediatamente, guardando il trio.

«Non è come pensate!» esclamò e, incespicando tra le mie gambe, che ancora intrappolavano le sue, si tirò su.

Aveva gli occhi spalancati ed era in piena crisi di panico, quindi mi affrettai a sistemare le cose.

Sbuffai e anche io mi alzai, fingendo disinteresse.

«Ho vinto la scommessa», proclamai, facendo segno all'impianto audio.

Si voltò e il suo sguardo tornò di pieno astio.

«Io l'ho vinta. Sono rimasto.»

Ghignai.

«Allora non ha vinto nessuno. Sfida annullata.»

Winning your heart || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora