L'inizio... ?

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"Cittadini di Seattle. Ci dispiace dovervi dare questa funesta notizia. Siamo terribilmente scossi dell'accaduto.
Dopo interminabili settimane di ricerche assidue, il corpo di Giselle Harrington Levine, figlia maggiore dell'amministratore Delegato e proprietario del maggior numero di azioni nell'Apex Corporation, Joseph Harrington Levine, è stato ritrovato sul fondale marino privo di vita.

L'autopsia è giunta al suo termine, e a comunicarci i risultati è l'anatomopatolago ed ex militare della marina statunitense, il dottor Gareld Schneider. Vale a dire che finalmente possediamo risposte definitive riguardanti la vicenda disturbante che coinvolge l'erede dei Harrington.

<<Non oso immaginare l'immane sensazione di vanità e il profondo tormento provati dalla famiglia della vittima.
Ma soprattutto, non oso immaginare l'orrore vissuto da Giselle stessa quella sera, mentre veniva strangolata incessantemente>>
Queste sono state le prime parole pronunciate dall'anatomopatolago dopo aver concluso l'autopsia.

Il corpo inanimato, ormai irriconoscibile a causa del tempo trascorso, presenta una ferita esorbitante attorno al collo, indice di strangolamento. Servendosi di un filo zincato o qualche altro strumento affilato, l'aggressore ha tentato di toglierle la vita, finendo però solo per danneggiare i suoi muscoli platismatici.

Giunto a questo punto, probabilmente la via più vicina si è rivelata essere il mare, per cui in maniera impulsiva, pur di disfarsi della vittima, l'aggressore ha pensato che gettarla in acqua legandole le mani alla battagliola di una delle barche disponibili per allontanarsi abbastanza dalla crociera, fosse l'idea migliore.
E purtroppo lo sarebbe stato se non fosse per il fatto che nelle vicinanze per pura casualità ci fosse una flotta militare che ha costretto l'aggressore a nascondere la vittima sott'acqua.
Tuttavia, la stretta delle corda non era abbastanza da tenerle la parte superiore del capo completamente a galla, per cui, per decine di metri, se non di più, Giselle è stata trascinata dalla barca lontano dalla festa in bilico tra lo stare a galla e l'annegare. Ogni volta che ha provato ad alzare la testa per prendere fiato, qualche piccola onda l'ha colpita prima che i polmoni si riempissero a pieno regime.
Questo fenomeno porta al cedimento del corpo molto prima.
Con la prima onda che l'ha sommersa, i suoi polmoni erano al 90% della loro capacità. Il processo si è ripetuto per ogni respiro successivo, riducendo ogni volta il fattore di inalazione del 10%.
A quanto pare, l'aggressore si è reso conto che il corpo era sull'orlo del cedimento, per cui l'ha liberata in mare aperto.

Le prime boccate di acqua l'hanno portata a uno spasmo della glottide che le ha impedito l'ingresso di acqua nei polmoni. Questo effetto però deve essere durato poco. Durante questi secondi di apnea, l'agitazione ha preso il sopravvento e la nostra vittima pur di tentare di riemergere per poter respirare, si è aggrappata a quella che si è rilevata essere una rete da pesca, finendo però per procurarsi lesioni superficiali lungo la zona lombo sacrale.

A questo punto, incapace di trattenere il respiro, la glottide si è rilasciata e, dopo alcune affannose respirazioni in mare aperto, l'acqua è entrata nel suo corpo raggiungendo le prime vie aree provocando carenza di ossigeno nell'organismo, e un eccesso di anidride carbonica nel sangue.

Non essendo presenti riflessi, il suo organismo è entrato in coma profondo arrestando il respiro.
Mancanza di ossigeno, dell'acidosi e accumulo di anidride carbonica nel sangue, hanno portato a disturbi del ritmo cardiaco fino al definitivo arresto e al decesso.

Nonostante ciò, l'aggressore ha deciso di disfarsi totalmente del corpo in modo da eliminare ogni possibile traccia, utilizzando come arma le eliche della barca su cui era a bordo.
Si tratta delle eliche di una Sailing Yacht A, per cui il corpo, se pur arduo da riconoscere a primo impatto, è stato ritrovato in uno stato abbastanza decoroso, dati i danni subiti, da permetterci di riunire i pezzi del puzzle e risolvere il caso. In un certo senso l'abbiamo fatto, visto che subito dopo aver ritrovato il cadavere di Giselle, è apparso quello dell'aggressore, anch'esso privo di vita, non molto lontano dalla baia di Elliott.

Tutti gli indizi recuperati dalla scena del crimine ci orientano verso un'unica persona, ormai deceduta, per cui le forze dell'ordine ritengono l'omicidio di Giselle un caso chiuso.
Non siamo sicuri che l'obbiettivo principale di questa operazione fosse quello di togliere la vita a Giselle, tuttavia il modo orrido in cui sono andate le cose ci ha condotti qui. Ancora una volta, condoglianze alla famiglia della vittima. È assolutamente un modo atroce per morire.

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alle ricerche, o anche solo pregato e sperato per la vittima. Queste settimane di agonia sono state assolutamente e spaventosamente orride per tutto il paese. Un'ondata di sgomento agghiacciante ci ha divorati completamente, tuttavia, possiamo ufficialmente dichiarare che è finita.

La donna dalla maschera, l'erede senza volto, l'imponente celata... A quanto pare il mondo non conoscerà mai l'identità di colei che più ha lavorato per mantenere l'ordine. Forse è meglio così. La domanda principale delle persone, dei cittadini di Seattle e del mondo è: Chi sarà la prossima erede? Linea allo studio."

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