3- Piacere, Bill

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BILLS POV

<<GUSTAV! HAI CONFUSO ANCORA IL TUO SPAZZOLINO CON IL MIO! TE LHO DETTO MILLE VOLTE CHE IL TUO È QUELLO VERDE ED IL MIO QUELLO ROSSO!>>
ecco come mi sveglio solitamente, con georg che urla.
non si può stare davvero mai, e dico mai, tranquilli. prima o poi li uccideró.
<<buongiorno raggio di sole, solo le 3 di pomeriggio, alzati>> dice mio fratello tom irrompendo nella mia camera.
<<e tu quando ti sei svegliato?>> chiedo io
<<per l'esattezza 26 minuti fa>>
ah ecco.
ieri sera siamo andati da mamma ed il suo compagno a cenare e poi ci siamo fermati in un piccolo club qua vicino, abbiamo chiamato anche georg e gustav ma stavano gia dormendo da un pezzo.
fatto sta che abbiamo avuto un paio di drink di troppo, soprattutto tom, ed è finito a letto con due ragazze diverse nel giro di mezz'ora.
io invece mi sono mantenuto la dignità, sono andato a letto solo con una ragazza, sobria. non andrei mai con qualcuna incosciente, al contrario di tom, che ama approfittarsene.

adesso devo ritornare in me, perche domani mattina dobbiamo partire per milano, dove faremo il prossimo concerto.
nell'ultimo mese abbiamo rilasciato la versione in inglese del nostro ultimo album "humanoid" e mentirei se dicessi che è andata male. Domani faremo un concerto singolo e poi ci ritireremo a Berlino per i prossimi mesi, per riposare ma lavorare anche a nuovi singoli.

scendo al piano di sotto nella speranza che gustav abbia preparato qualcosa, tra un litigio con georg e l'altro.
ed un profumo paradisiaco mi inonda le narici.

non faccio neanche in tempo a prendere un piatto pulito che gustav mi ferma
<<Bill, ho appena finito di lavarli, sei pregato di prendere un piatto di carta>>
<<Buongiorno anche a te>> rispondo sarcastico
<<comunque, cosa hai cucinato di buono?>> aggiungo
<io? niente. georg ha insistito che ordinassimo cinese>> mi risponde lui, con un pizzico di fastidio nella voce.
ho capito, prendo il mio piatto monouso e addento un involtino primavera.

<<a me non piace il cibo cinese!>> sbraita tom dall'altra stanza.
possibile che non si possa mai vivere in pace in questa casa?
<<ti attacchi al cazzo!>> risponde georg dal divano.
mi sembra giusto.

...

Oramai è sera ed è gia calato il sole, dalla finestra vedo solo berlino illuminata dalle luci della citta, piu la guardo e piu mi sento nostalgico di casa.
nostalgico di quando io e tom andavamo all'asilo e per riconoscerci indossavamo maglie con i nostri nomi scritti,
di quando mamma e papà abitavano ancora insieme,
di quando abbiamo conosciuto georg e gustav, eravamo solo quattro ragazzini che strimpellavano un paio di strumenti, ed io cantavo con la mia voce ancora da marmocchio, eppure guarda dove siamo arrivati. siamo i tokio hotel, cazzo, siamo famosi in tutto il mondo. non ci manca niente, ci divertiamo e ci facciamo 2 o 3 ragazze a sera. ma nonostante tutto ogni tanto sento come il bisogno di avere un punto di appoggio, come una boa nell'acqua alta che mi tenga a galla. ed ho mio fratello, certo, senza di lui non so come farei, ma è come se volessi di più. c'è stato un periodo in cui sono andato molto giù, sono caduto in un burrone senza via d'uscita, per fortuna sono riuscito a trovare la luce in fondo al tunnel, ma da allora sono cambiate molte cose, odio stare da solo con i miei pensieri.

<<bill?>> mi scuote georg da dietro
<<è da un'ora che ti chiamo>>
<<oh, scusami, dimmi?>>
<<noi usciamo nel club dove siete stati ieri tu e tom, vieni?>>
annuisco, era quello che cercavo, voglio distrarmi.

...

siamo finalmente arrivati nel locale, ha voluto guidare gustav e per un momento ho pensato di non arrivare sano e salvo qui, sono sempre più convinto che la patente l'abbia trovata nell'uovo di pasqua.

(non) sono una tua fan-Bill KaulitzDonde viven las historias. Descúbrelo ahora