4 || Disubbidienza

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12 Marzo 2019, IPM di Napoli, 10:35

Paola era nel suo ufficio, dove assolutamente trovare il modo per recuperare la lametta rubata da una dei detenuti. La procedura che stava seguendo si stava rivelando veramente poco efficace, ma era l'unica segnata dal protocollo che aveva studiato prima di venire lì. Aveva passato tutte le giornate precedenti a sfoggiare i manuali del ufficio ma tutti dicevano sempre la stessa cosa : perquisizioni, revoche, minacce. Nulla di efficace.

In quel momento, anche se a malincuore, necessitava assolutamente dell'aiuto del comandante, che aveva sicuramente molta più esperienza di lei. Peccato che in quei giorni avesse la testa solo su Carmine Di salvo e l'ecografia della sua ragazza, aveva insistito perché gli desse il permesso di uscire per assistere nonostante il blocco delle uscite ma, ovviamente aveva rifiutato. Si era intestardito ancora di più dopo che lei aveva rifiutato ogni suo consiglio e questo non aiutava la sua causa. La loro scarsa collaborazione era di sicuro un problema.

Paola decise che era ora di crescere e smettere di fare i bambini offesi per affrontare le cose adulti. Doveva parlare con lui, dovevano chiarirsi o per lo meno attenuare i conflitti.

Il comandante non era nel suo ufficio, probabilmente era in giro per le celle a sbrigare delle cose da qualche altra parte. Decise di alzarsi a andarlo cercare.

Chiese un po' in giro ma nessuno lo aveva visto. Decise di rivolgersi a Gennaro, lui sapeva sempre tutto di tutti. "Buongiorno Gennaro, come va?" Disse Paola arrivando con il bastone. "Buongiorno direttrice, io tutto bene voi?Ma che ci fate qua? Venite a vedere il mare scommetto." Disse Gennaro con il suo tono felice e pacato. "Tutto bene, una boccata di aria fresca fa sempre bene ma non sono qua per quello, ha per caso visto il comandante, devo parlarci, urgentemente."

"Oh, mi spiace l'avete mancato per un pelo, il comandante è appena uscito per portare Carmine Di salvo all'ospedale, il ragazzo si è fatto male ad una caviglia giocando a calcio. Comunque dovrebbero tornare a breve. " Disse Gennaro. Paola era furiosa, ovviamente quella della caviglia era una balla per portarlo a vedere l'ecografia.

Tutto quello a cui Paola riusciva a pensare arano le bastonate che gli avrebbe dato una volta tornato. Coma aveva osato disubbidire così spudoratamente ad un ordine? Questa non gliel'avrebbe fatta passare liscia.

IPM, 11:05

Paola venne avvertita da Gennaro, tramite la radio, del ritorno del comandante, così decise di andargli in contro. Li vide arrivare nel corridoio, Carmine zoppicava, abbastanza male per lo più. "Direttrice, ho dovuto portare il ragazzo in ospedale, si è fatto male al piede giocando ma per fortuna è solo una storta." Disse porgendole una cartella. "Carmine vai in cella." Carmine si avviò verso la cella. Paola guardava Massimo con occhi feroci, avrebbe voluto strozzarlo, poi si girò verso Carmine. "Potevi chiedere a me, ti avrei insegnato meglio." Disse lei. Carmine era confuso. "A fare che?". "A zoppicare, fai male." Carmine se ne andò mentre Paola prese per andare verso il suo ufficio. "Qui ci sono le lastre." Disse lui seguendola. "Ma per favore, io lo so benissimo perché eravate all'ospedale." Disse proseguendo. "Direttrice, è colpa mia, Carmine non c'entra." "Lo so benissimo, è quello che mi preoccupa. Non è possibile andare aventi così, la collaborazione tra noi due è fondamentale, ma sei lei continua a comportarsi così non vedo altro modo che farle un richiamo." Disse lei arrabbiata. "Faccia come crede, ma lei non li ha sentiti mentre discutevano il nome per la bambina, la vogliono chiamare Futura. Poi la collaborazione tra noi due è fondatale si, ma se lei continua a comportarsi così non andiamo da nessuna parte."

Paola rise dentro di se. Ma che cavolo di nome era Futura? "Davvero? Ah che bel nome." Disse ironicamente. "Eh poi sarei io quella che deve cambiare atteggiamento? Ma vada a lavorare va." Disse Paola zoppicando via.

Paola era seriamente preoccupata per la situazione, aveva paura la 'questione comandante' stesse degenerando. Magari stava sbagliando lei veramente, senza giustificare alcune delle azioni del comandante, in effetti sin dal primo giorno non è mai stata gentile con lui, un po' per il mal umore un po' per i suoi iniziali pregiudizi, che conoscendo meglio le persone, come Nad, si sono attenuati. Forse doveva rimediare.


Comunque a sta storia punto di fare verso i 10/15 capitoli massimo 20, non di più.

Mare fuori || Comandante e direttrice|| E se fosse stato diverso?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora