Capitolo 5

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Era un normale e tranquillo pomeriggio noioso, i gemelli, Dustin e Samuele erano a casa da soli. I loro i loro genitori erano a lavoro e non sarebbero tornati prima delle otto.

L'umore dei ragazzi non era dei migliori, Dustin era arrabbiato con Alexander e aveva sfogato la sua rabbia su Giulio. Infatti i due poco prima se l'erano date di santa ragione.

Ormai Diana era sicura che per loro attaccarsi a vicenda era una sorta di allenamento giornaliero. Quindi non se n'era preoccupata fino a quando non avevano rischiato di rompere un vaso costosissimo.

Era riuscita a calmarli e a convincerli a guardare un anime e in poco tempo si erano appassionati.

Mentre i loro seguivano la storia con attenzione Diana e Samuele era erano sdraiati sul divano ed erano mezzi addormentati.

Il telefono di Dustin fischiò, segno che era arrivato un messaggio, il ragazzo lo visualizzò in maniera pigra, per poi sobbalzare una volta letto il contenuto.

«Che succede?»
Chiese Giulio preoccupato dalla faccia che stava facendo il fratellastro.

Questa domanda servì anche ad allertare Diana che si svegliò del tutto.

«Devo andare!»

Dustin si alzò, iniziando a girare per casa come un pazzo alla ricerca di scarpe e giubbotto.

Anche Samuele si ridestò dal suo sonno, preoccupato da quello che stava accadendo.

«Lo hanno fatto di nuovo, quei bastardi!»
Mormorò per poi aggiungere parolacce e insulti.

«Chi ha fatto cosa?!»
Sbottò infastidita Diana mentre accarezzava la testa di Samuel per tranquillizzarlo.

«I Dark Souls sono andati al magazzino e hanno attaccato la quarta divisione... Io devo andare!»
Affermò Dustin passandosi una mano tra i capelli, in maniera agitata.

Diana annuì, sapeva che il magazzino era una delle basi dei Blue Dragonflies, forse una delle principali.

«Aspetta veniamo anche noi!»
Esclamò con convinzione Giulio.

Samuele balzò in piedi, pronto ad aggiungersi, ma bastò un occhiataccia da Diana a farlo battere in ritirata.

«No dovete rimanere qui! Non sono affari vostri, qui centrano solo i Blue Dragonflies.»
Strillò riprendendo a girare per casa stavolta alla ricerca della scarpa sinistra.

Diana si staccò di dosso Samuele, poi si avvicinò a Dustin e lo fermò.

«Calmati! Tu adesso vai lì, e poi? Dustin lo capisci che se ci vai da solo questa e la volta buona che ti uccidono? Per prima cosa dovresti informare Alexander e gli altri capitani.»

Mantenne il contratto visivo con lui, Dustin annuì convinto e sorrise sollevato.

Il tempo speso da Dustin per avvertire gli altri venne utilizzato dai gemelli per prepararsi al meglio.

«Sono ancora dell'idea che non dovreste venire.»

Diana sapeva che si riferiva soprattutto a lei, e soltanto perché era femmina.

«Non preoccuparti Dustin, quando combattiamo insieme io e Ane siamo imbattibili.»
Lo rassicurò Giulio mettendo in moto la sua moto.

Non appena Dustin si avviò i gemelli lo seguirono.

Prima di raggiungere la quarta divisione, Dustin aveva programmato di riunirsi con la prima divisione, davanti il Sara Roosevelt Park.

In breve tempo vennero raggiunti da Nathan, Fred e Noah e tutti gli altri. Erano tutti molto tesi e allo stesso tempo eccitati e felici di sfogare la loro rabbia adolescenziale.

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