Capitolo 8

12 3 5
                                    

Diana, Giulio e Dustin si trovavano davanti a una situazione molto delicata, il minimo passo falso avrebbe compromesso tutto e aumentato i loro giorni di punizione.

Dopo quello che era accaduto durante la fiera natalizia Alfredo e Mandy li avevano messi in punizione fino alla fine di gennaio. Dustin perché era membro di una gang e i gemelli perché si erano portati dietro Samuele mettendolo in pericolo.

Era la notte del 31 dicembre ed erano già le undici e mezza, Kylie e Alexander approfittando dell'assenza della zia, avevano organizzato una festa a casa loro per festeggiare l'inizio del nuovo anno.

Avevano invitato tutti i loro conoscenti, tra cui ovviamente anche loro, se fossero riusciti a sfuggire alla attenta sorveglianza dei loro genitori.

In quel momento erano rintanati nella camera dei gemelli assieme al fratellino più piccolo.

Cercarono di ideare un piano per svignarsela, ma Dustin li tranquillizzò e chiese ad ad entrambi di andarsi a preparare.

«Non avrai freddo vestita così?»

Criticò Giulio osservando l'autfit della sorella che consisteva in un vestito rosso a maniche lunghe che le arrivava quasi a metà coscia, degli stivali alti e neri col tacco e vari accessori.

Diana scrollò le spalle facendogli capire che non gliene importava più di tanto.

Giulio stava per ribattere quando un sassolino si abbattè sulla loro finestra. Diana fu la prima ad andare a controllare,  si affacciò quanto bastava per vedere di chi si trattasse, poi si voltò confusa verso Dustin.

«Che ci fanno quei due idioti di Martin e Noah sotto la nostra finestra?»

«Ci salvano la serata.»
Rispose il ragazzo affacciandosi e rivolgendo lo sguardo verso i due ragazzi nel giardino.

«Appoggiate pure la scala! – ordinò Dustin, poi si voltò verso i gemelli e Samuele – Diana metti dei cuscini sotto le coperte. Tu invece Samu sai già cosa fare giusto?»
Il bambino annuì con sicurezza.

«Se papà viene a controllare lo mando via, e gli dico che siamo arrabbiati con lui. E se insiste faccio partire la voce registrata di Ane e vi mando un messaggio.»

Naturalmente il suo aiuto non era stato gratuito, i fratelli maggiori avevano dovuto promettergli una fornitura infinita della sue merendine preferite.

«Bravo soldato! Le tue merendine sono nascoste li dentro.»

Diana indicò l'armadio, rivelando a Samuele dove nascondevano le loro riserve di cibo.

Dopodiché Giulio e Dustin furono i primi a scendere la scaletta seguiti da Diana.

Non appena i suoi piedi toccarono terra si sentì rinvigorire, erano passate solo due settimane eppure erano state un vero inferno.

«Allora dove sono le vostre moto?»
Chiese Giulio ai due ragazzi consapevole di non poter utilizzare la propria se non voleva essere scoperto.

«Non abbiamo portato le nostre moto. Noah è riuscito a convincere suo padre a prestargli la macchina.»
Rivelò entusiasta Martin dirigendosi verso una grande macchina grigia.

Diana sorrise allegra si era completamente dimenticata che in America la patente si poteva ottenere anche a sedici anni.

La musica fu la prima cosa che gli accolse non appena imboccarono la strada del quartiere di Kylie e Alexander. Fuori dalla loro casa c'erano molti ragazzi alcuni fumavano altri già ubriachi riversavano il contenuto del loro stomaco sulla neve.

Diana scese dall'auto seguita dagli altri e andò dritta verso l'ingresso, dove gli stessi ragazzi del Game Haven facevano i buttafuori.

Controllarono la presenza dei loro nomi sulla lista degli invitati, poi li lasciarono passare.

Come siamo arrivati a questo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora