Beccati

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Precedentemente:

"No, Percy," disse Nico con una sorprendente quantità di pazienza, "Hanno abbandonato la scuola, come hai fatto tu."

Mi risedetti, capendo lentamente. Poi mi alzai all'improvviso, vedendo la Umbridge che entrava. Iniziai ad andare verso di lei, quando per tutto il tempo, ma venni fermato da mio fratello e Luke.

"No, Percy," disse Luke con calma, costringendomi a sedermi. "Le scartoffie, ricordi?"

Con questo mi calmai abbastanza da permettergli di lasciarmi. Guardai di nuovo la donna fastidiosa che attraversava la stanza e misi la testa fra le mani.

"È riuscita a liberarsi da sola di tutte le cose divertenti di questa scuola," borbottai mentre tutti gli altri ridevano del mio comportamento.

Da quel giorno in avanti, feci del mio meglio per rendere i giorni da preside della Umbridge assolutamente miserabili. Sono certo che lo stessero facendo anche gli altri insegnanti, perché la chiamavano costantemente per ripulire dei fuochi d'artificio lasciati indietro adi gemelli Weasley, dicendo che non sapevano se fosse loro permesso anche solo provare a liberarsene a causa dei nuovi decreti.

Si stava divertendo davvero tanto con quei decreti, che decisi di provarci anche io, per sapere come ci si sentiva. Cose come: "Tutti gli studenti devono rimanere in classe anche se il mondo dovesse diventare viola," appendendoli proprio sopra quelli che metteva lei.

Il mio preferito era: "Tutti gli esseri viventi all'interno dei confini di Hogwarts devono vestirsi di blu il sabato e la domenica per ordine del professor Percy; pena, restare senza biscotti."

O: "Il colore rosa è da questo momento bandito da Hogwarts; pena, la furia del professor Percy."

Leo inventò: "Tutti gli studenti devono alzarsi nel bel mezzo della lezione e dire 'Ah, al diavolo, al diavolo, amico!'"

Fu così che Tartaro disse, "Qualsiasi scherzo fatto al fratello del professor Percy sono banditi, pena la morte," a questo posi un limite e lo corressi con "la mancanza di scherzi." A cui Tartaro rispose con, "Tutti i riferimenti al professor Percy dovranno ora essere 'Lord Percy Jackson', pena una montagna di compiti tutti i giorni.

E così divenne una gara a chi riusciva a infastidire gli altri di più. Avevamo una sezione della stanza delle necessità dedicata unicamente alla creazione di questi poster. Li facevamo io e la mia squadra élite e chiunque avesse delle idee poteva scrivercele. Non volevamo lasciare tracce degli studenti nel caso ci fosse un incantesimo per scoprire chi li aveva fatti.

Fu solo intorno a Pasqua che le cose iniziarono ad andare davvero male. Doveva essere uno degli ultimi incontri prima delle vacanze. Stavamo finendo, quando una forte esplosione interruppe il discorso conclusivo di Harry e fece fermare tutti.

"Cosa è stato?" Chiese Leo, che era nel bel mezzo di colorare uno dei poster con un pennarello rosso.

"Mi sembra familiare," disse calmo Tartaro. "Quanto ci scommettete che è la Umbridge che ha scoperto di nuovo cosa stiamo facendo?"

"Credo proprio di sì," sentii Will dire dall'altra parte della stanza proprio mentre un'altra esplosione faceva scuotere la stanza e la porta.

"Fantastico," mormorai. "Va bene, ascoltate tutti, l'incontro è finito. Uscirete tutti da questa porta," Indicai una porta alla mia sinistra. "Tre alla volta. Andate il più veloce possibile e non girate a destra, è lì che si trova l'altra porta insieme alla donna troll. Ci vediamo in classe domani!"

Immediatamente, ogni studente uscì in gruppi e se ne andò come gli avevo detto. Eravamo rimasti io, Harry, Hermione, Ron, Ginny, Luna, Neville, Draco, Goyle, Tartaro e la mia squadra élite quando la porta esplose.

Percy Incontra il Ragazzo Sopravvissuto (Sequel di I Cacciatori di Apollo)Where stories live. Discover now