Capitolo 3:maturità

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Con l'inizio dell'anno scolastico, oltre all'aver scritto una lista di cose positive da fare, iniziavo già a pensare il voto del mio esame di maturità, anche se mancavano mesi a quella data. Sono consapevole che il voto non descriverà il mio futuro, ma voglio prendere un punteggio che superi il 60.
La campanella suonò, la ricreazione significava dieci minuti di relax, solo per i primi giorni di scuola ovviamente, ad ottobre la ricreazione verrà usata per ripetere prima di un compito o interrogazione. Prendo dal mio zaino la brioche che mi sono portata da casa, volendomi avvicinare ad Andrea ma lui parlava con Giovanna e io non volevo disturbarli.

Prendo il telefono, mentre finisco la mia merenda. Accendo i dati ma non arriva nessuna notifica, se non quelle da tik tok, pubblicità inutili e persone che non conosco hanno pubblicato video nuovi sul loro profilo. Nessuno ha bisogno di me, o forse sono troppo occupati e non hanno avuto il tempo per pensarmi. Anche se è strana questa cosa. Per me gli altri non hanno mai tempo per scrivermi neppure un ciao, mentre per gli altri trovano il tempo necessario anche solo per abbracciarli e uscire insieme. Mi sento sbagliata tutte le volte che succede. Forse è davvero colpa mia se gli altri non vogliono essere miei amici. Forse sono insopportabile perché passerei ore a parlare di wattpad e su cosa vorrei scrivere. Forse sono insopportabile perché mi piace la Marvel in particolare Loki.
Mi alzo dal mio posto per buttare la bustina della mia merenda, soffermandomi a guardare una coppia in corridoio. Si guardano innamorati, parlando di chissà quale argomento. Lei sembra molto presa e, nel mentre che guarda il suo fidanzato, gioca con una ciocca dei suoi capelli. Lui la guarda, vorrebbe avvicinarsi di più, ma è consapevole che se lo facesse, qualche professore li allontanerebbero.

<<Sembri depressa.>> mi spavento quando Andrea si avvicina a me. Mi giro e noto che Giovanna sta parlando con la sua migliore amica ed è per questo che Andrea si è avvicinato a me.
<<Non è una cosa carina da dire.>> lo rimprovero e lui alza gli occhi al cielo.
<<Come sono andate le tue vacanze?>> mi chiede e dal tono della sua voce sembra scocciato di parlarmi. Se non voleva parlarmi, perché si è avvicinato?
<<Sono andate bene, anche se potevano andare meglio.>>
<<Io sono andato alle terme con la mia famiglia. Dovreste andare anche voi, ve lo potete permettere?>> la sua domanda mi lascia disgustata. Come può comportarsi così? Lo guardo malissimo, pronta ad andarmene ma lui mi ferma.
<<Stavo scherzando. Piuttosto tu cosa pensi della maturità?>>
<<Che avrò l'ansia, cos'altro posso pensare?>> il che è vero. Già mi immagino io a maggio piena d'ansia e stress. Sarò antipatica e scorbutica, quando farò l'esame chiederò scusa alla mia famiglia offrendo un aperitivo.
<<Mi riferivo al voto. Con quanto uscirai? Io scommetto che prenderò 94 o 100.>>
<<A me piacerebbe prendere 85, sarà una vittoria personale.>> sorrido immaginando di vedere il voto ai quadri quando usciranno.
<<Non pensi di star esagerando?>> la voce di Andrea mi risveglia dai miei pensieri.
<<Perché scusa?>>
<<Il voto si basa sul voto degli scritti, i crediti e tutto quello che farai in quest'ultimo anno scolastico, come se non bastasse si aggiungono anche quello che hai fatto gli anni scorsi. Tu l'anno scorso avevi troppe insufficienze, forse prenderai 60 al massimo 65.>>

Le sue parole mi feriscono, come se mi avesse pugnalato al cuore con una spada. Come può dirmi una cosa del genere? Non ha visto tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni? Certo in alcune interrogazioni ho preso 4, ma io mi sono impegnata tanto per quel voto lo stesso.

Credevo mi conoscesse...

<<Io scommetto che ce la fa!>> mi giro quando sento una voce alle mie spalle, ritrovandomi Filippo. Andrea alza gli occhi al cielo, lui odia Filippo perché lui è il più bravo della classe. Tutte le volte che va all'interrogazione, Andrea afferma che Filippo prende voti alti perché è il figlio di un professore che insegna in questa scuola.
Sorrido sentendo la campanella suonare. Mi siedo al mio posto, prendendo la materia che c'è adesso.

Buon pomeriggio
La faccenda del voto è vera, scritta in maniera diversa ma il succo è quello. Spero che il capitolo vi sia piaciuto

Lettera al destinoWhere stories live. Discover now