VII

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TOM POV'S
La vidi, mentre si alzava, non dissi nulla ma la lasciai alzare tranquillamente, e mentre si andava a sistemare in bagno, io mi sedetti sul letto e subito dopo mi avvicinai a Bill che era uscito in balcone  <<lo sai che hai rovinato un  momento sacro vero?>> dissi con un'espressione finta deluso, ma incazzato sul serio. <<NON HA ROVINATO NIENTE TOM!>> sentimmo urlare Kyla dal bagno, Bill scoppiò in una risata sincera, lo fulminai con lo sguardo e dissi a Kyla: <<va bene amore, se ne sei convinta tu lo siamo tutti quanti.>> dissi facendo un sorriso come se ce l'avessi davanti, mi misi a ridere senza farmi sentire, sennò avrebbe tirato fuori la bestia che c'era in lei, e avrebbe potuto benissimo farmi fuori. La vidi uscire dal bagno con dei miei vestiti addosso,  devo dire che gli donavano molto, stavano meglio a lei che a me, nonostante fossero giganti per il suo corpicino stretto, e io amavo le troie, devo dire che il mio stile su di lei.. era perfetti.

La guardai mentre si teneva su i miei jeans perché gli stavano larghi, ma non il largo abbastanza controllato che aveva lei, quello è molto più largo di quello che prendeva lei di solito, mi misi a sghignazzare per lei che tributava con i jeans, perché gli ricadevano dalle codice lisce e magre.

Quando trovo un sistema per tenerli su si avvicinò all'armadio, in tenta ha cercare una cintura per tenerli su, trovata la cintura, si alzò la maglia - 8 taglie più grandi di lei che se avesse potuto, ci sarebbe entrata benissimo 3 volte se non 4.

Fece passare la cintura nei passanti, per poi allacciare la fobia nel poco sopra il basso ventre, prese il cellulare che era lanciato altamente sulla poltrona e venne verso di noi... per terra c'era un bordello, c'erano lenzuola, vestiti sparpagliati, appena il mio sguardo ricadde su di lei, inciampò, non ce la feci era più forte di me, feci una risata sincera, senza una fine, lei era rosso fuoco sia dalla rabbia che dall'imbarazzo, si sentiva a disagio, sembrava un piccolo datterino rosso.

Sul suo muso si formò un broncio e Bill nel mentre la prendeva in giro.

Si alzò facendo l'indignata e tenendo il suo broncio, uscii dalla stanza e si avviò verso l'ascensore per andare ha fare colazione.

Andammo a mangiare, stavamo letteralmente morendo di fame, arrivammo al buffet e ci fiondammo verso il cibo disposto sui banconi, Gustav e Georg ci guardavano e nel mentre ridevano perché immagino sembravamo dei maiali in calore, erano seduti in un tavolo da 5, messo in un'angolo per non farsi notare tropp, sia dai paparazzi che dai fan, non per cattiveria ma per la tranquillità.

Li raggiungemmo e io mi sedetti vicino alla mia mammina, che mi che era già li pronto ad assaggiare cosa avessi preso dal buffet, quando poteva benissimo prendersela da sola, ma doveva rompere le palle come al suo solito.

Anche se rompeva le palle a suo modo, quando stavo con lei mi sentivo bene, io lo sapevo, mi sentivo guardato, calcolato non solo per la fama o la bellezza che mi portavo dietro, ma sopra tutti gli aspetti positivi, quello che mi faceva stare davvero bene, e quella di essere coccolato non per il successo o per fare invidia alle amiche oche, ma per quello che sono e questa cosa è una delle particolarità che la rende diversa dalle altre.

KYLA POV'S
Mentre prendevo una forchettata di tutto quello che aveva preso Tom, lui osservava ogni mia mossa, la mia mascella muoversi ad ogni morso, osservava il mio pomo da d'amo muoversi su e giù, ma non era solo lui ad osservarmi, mi guardavano tutti e questa cosa mi metteva ha disagio, parecchio devo dir la verità.

Non dissi nulla ma feci finta di niente.

Finimmo di mangiare, decidemmo di andare nelle stanze per metterci il costume così, dopo essere andati ha perdere un fresco gelato, saremmo potuti andare direttamente al mare, e non tornare in Hotel e bla bla bla... le solite cose.

Uno splendido disastro - Tom KaulitzWhere stories live. Discover now