Falling (J.Jk) 🔞

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 - Seriamente... non capisco perché debbano sempre trattarmi come un bambino! Sono un uomo! Uff – all'ennesimo sbuffo Jung-kook si rassegnò accendendo il computer, appoggiando il boccale ricolmo di birra sulla scrivania.

Aveva finito da poco una live su Weverse con gli Army, aveva cantato, parlato e scherzato con loro ed era felice di averlo fatto, anche se a volte alcuni commenti lo innervosivano.

Era frustrante talvolta leggere alcuni messaggi in cui giudicavano ogni singolo movimento facesse, non aveva voglia di stare sempre sulle punte, voleva farsi vedere per quello che era davvero o almeno chi era diventato ultimamente.

Ma anche se da una parte era sconfortato, sapeva che la maggior parte del fandom lo sosteneva e si era accorto di quel mare di cuori viola che copriva certe scritte poco piacevoli da vedere.

Andava avanti per loro, per l'affetto che gli dimostravano.

Era riuscito a stare a galla, specialmente in quel periodo, anche grazie agli Army. Era difficile, ma a suo modo ci stava provando.


Ormai era quasi mattina e anche se aveva sonno non aveva affatto voglia di dormire. Ogni volta che si coricava rivedeva sempre quegli occhioni argentei solitamente pieni di sentimenti, guardarlo con così tanta freddezza che il solo pensiero gli faceva davvero male al cuore.

Scosse la testa a quel ricordo spiacevole, si passò la lingua all'interno della guancia e si decise a fare una partita ad Overwatch, sperando di crollare sulla tastiera esattamente come stava accadendo da due mesi a questa parte.

Era diventato tutto incredibilmente pesante. Avrebbe dovuto lavorare al suo disco solista, fare lo shooting fotografico per Calvin klein o anche solo partecipare a qualche evento, ma sinceramente non aveva voglia di fare nulla.

Dopo anni di corse contro il tempo, si era fermato.

Ma non tanto perché fosse stanco, era perché non aveva più alcuno stimolo per tornare come era un tempo. Sempre energico e pieno di voglia di fare, ora era diventato un'ameba.

Spesso trovava rifugio nel silenzio e nell'alcool, non erano sempre le scelte migliori, ma almeno lo aiutavano a non pensare troppo e aveva un estremo bisogno di non pensare.

I suoi hyung preoccupati lo cercavano spesso e lui li liquidava con scuse banali. A volte si sentiva in colpa nei loro confronti, ma non poteva fare altrimenti.

Erano successe troppe cose in un anno e anche se aveva già avuto a che fare con le delusioni in vita sua, quella che aveva affrontato di recente era la più grande mai avuta da gestire.


Una piccola notifica di una mail sullo schermo, lo fece ritornare alla realtà.

Si stropicciò gli occhi, guardò l'orario in uno sbadiglio e si stupì fossero quasi le 5 di mattina – Chi diamine potrebbe mandare una mail a quest'ora?! Quanto odio lo spam!- borbottò pigiando sull'icona della piccola busta blu, posta nella barra degli strumenti.

Quando la schermata si allargò, notò subito il nome curioso del mittente.

"Un'amica sincera."

Jung-kook bevve un sorso di birra e dopo aver riflettuto se potesse essere una mail truffa o un tentativo strano di diffondere un virus nel suo pc, si lasciò vincere dalla curiosità.

Cliccò sul messaggio e lesse quelle poche righe prima di vedere un testo in allegato.


" Ciao, probabilmente ti stai chiedendo chi io sia e ti prometto che te lo dirò, ma ora vorrei che tu leggessi questa storia. So che potrebbe interessarti. Se tu sei anche il minimo di quello che ho sentito sulla tua persona, sono sicura che non cancellerai questa mail. A presto J. Saluti da un'amica sincera"

𝑷𝒊𝒆𝒅 𝑷𝒊𝒑𝒆𝒓 (𝑩𝒕𝒔 𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒉𝒐𝒕)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora