Capitolo 13-sushi e attributi

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Marcus

«Hank no! Cattivo, cattivo cane!»

Le parole di Amara arrivano fin fuori alla porta del nostro appartamento. Scuoto il capo ed entro, già pronto a vedere casa devastata.

La scena che mi si para davanti, è decisamente più esilarante di quanto mi aspettassi.

Ci sono Hank e Amara per terra, lui tira da un lato e lei dall'altro, l'oggetto che si contendono è una scarpa con il tacco.

«Finalmente...ti prego aiutami!» mi dice lei piagnucolando, notando la mia figura all'ingresso.

«Hank a cuccia!» Alle mie parole il cane molla la scarpa e si siede.

Nel frattempo Amara è finita con il sedere ufficialmente per terra, a causa della forza con la quale stava tirando il tacco.

Sono sorpreso dal fatto che il cane mi abbia ascoltato di nuovo. Se continua così, potrei quasi abituarmi ad averlo intorno.

«Quali delle mie scarpe sono andate distrutte nella lotta?» chiedo, ormai sconsolato.

«Nessuna, è questo il bello! Questo cane mi odia! Tu sei il suo dio a quanto pare».

Hank, come per avvalorare la tesi della mia ragazza, si avvicina mentre mi reco in camera a lasciare le cose e scodinzola allegro.

Aspetta che lo saluti e quindi mi chino e dico «Hank devi fare il bravo con lei, che diamine!».

Non so se mi aspetto che mi capisca o cosa, comunque lui abbaia e mi lecca la faccia. Sospiro e mi preparo al discorso che devo fare ad Amara.

Una volta infilati degli abiti più comodi mi reco nel salottino, dove lei è accucciata sul divano con espressione imbronciata.

«Sei tu che hai voluto tenere il cane...» dico come uno stronzo.

Mi guarda ferita «speravo che mi amasse un po', invece non mi vuole nessuno in questa casa».

Mi avvicino a lei e mi siedo al suo fianco «Ma cosa vai blaterando? Ti vogliamo entrambi» mi giro verso Hank e aggiungo «vero bello?».

L'ho seriamente chiamato bello?

Lo stupore non fa in tempo a raggiungermi, che il cane ci è addosso e lecca la faccia di Amara.

Lei sorride un po' rincuorata e quindi prendo coraggio per parlarle «tesoro ascoltami».

Alle mie parole i suoi occhi si incastrano nei miei e mi sembra quasi io stia per scuoiare un cucciolo di panda, ma ripenso alle parole del Dottor Ross e continuo «sono stato in terapia oggi, e ho varie cose da dirti».

«Quali cose?» mi dice lei seria, mettendosi seduta maggiormente composta.

Sovrappensiero coccolo Hank, e ormai non so più chi sono; questo cane mi ha fottuto per bene con quella faccia e i suoi modi di fare.

Maledetto...

«Domani uscirò con Jonathan, il mio cliente» dico per togliermi un sassolino dalla scarpa.

«Ok, ma cosa devi dirmi oltre la cosa di lavoro?» il suo tono è impaziente.

Vorrei che capisse che Jonathan è tutto tranne che lavoro, ma non riesco ad aprirmi al cento per cento quindi decido di darmi tempo, per vedere come si mette la serata di domani.

«Amara, credo che dovremmo prenderci una pausa...».

L'ho detto non ci credo...

Mi sprecherei in un balletto trionfale, se non fosse che la ragazza che ho davanti è sbiancata e sta per crollare davanti ai miei occhi come previsto.

SADLY BUT MINEWhere stories live. Discover now