Capitolo diciannove

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Un raggio di sole entró dalla finestra illuminandomi il viso.
Mi stropicciai gli occhi, aprendoli lentamente poco dopo.
Tentai invano di mettere a fuoco le figure che mi circondavano, ero ancora troppo assonnata.
La mia mente non si chiese spiegazioni, nonostante non mi fossi risvegliata nella mia stanza.
L'atmosfera era tranquilla.
Si percepivano il suono del vento tra gli alberi e il cinguettio degli uccellini.
Richiusi gli occhi mettendomi comoda su un lato del mio corpo.
Avvertii la sua pelle nuda sulla mia.
Ricordai tutto.
Presi un respiro a pieni polmoni, lasciando anche spazio ad un sorriso.
Gli accarezzai lentamente il petto, alzai gli occhi e con il pollice toccai le sue labbra.

Fare l'amore significa donare ad una persona parte di se stessi.
Ha un grande valore che non deve essere distrutto.
Esistono momenti cosí veri che non lasciano spazio ai dubbi o alle paure.
Quando realizzai dove ci trovavamo non pensai ai rischi che stavamo correndo, ma semplicemente che avevo finalmente dato me stessa alla persona che mi faceva stare bene.
L'essere riuscita a riprovare un sentimento forte per un uomo, dopo aver vissuto con due grandi ferite sulla pelle fino a pochi giorni prima, significava per me aver ricominciato a vivere.

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