Capitolo ventiquattro

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"Sono le tre del mattino, cosa stiamo facendo?", chiesi ridendo.
"Quando ti risveglierai tornerai ad odiarmi", rispose con un sorriso malizioso.
"Puó essere", affermai iniziando a baciargli il mento.
Le sue mani accarezzarono i miei fianchi, fermandosi sotto la mia maglietta.
Gli tirai un colpo sul petto.
"Non mi sono dimenticata di ció che è successo", dissi cercando invano di diventare piú fredda.
"Non ti ho ancora chiarito le idee?", chiese con un'aria da finto sorpreso.
"No", risposi sciogliendomi in un sorriso.
Dio mio, quanto mi piaceva quando faceva lo stupido.
Mi rannicchiai tra le sue braccia.
Pochi minuti dopo, Mattia mi coprí la schiena con la sua felpa gigante rispetto al mio corpo. "Dimmi una cosa", dissi interrompendo la serie infinita di baci.
"Esiste ancora qualcosa fra te e lei?", chiesi abbassando gli occhi.
"Emma", mi accarezzó il volto.
"Rispondimi", non mi sbilanciai.
"Emma", ribattè stringendomi le mani.
"Voglio e vorró sempre solo il tuo respiro sulla mia pelle."

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