California dream

Capitolo 2

Il pubblico era in delirio, lo si sentiva fin dal backstage: la performance dei Deatheaters era stata fantastica e Regulus aveva semplicemente spaccato, la nuova canzone era meravigliosa e persino quel ragazzino presuntuoso di Barty aveva fatto un assolo di basso notevole, così come Jago che si era confermato come l'ottimo chitarrista che era. Il nuovo batterista, Antonin Dolohov, era un nome già noto nell'ambiente ed era curioso il modo in cui Rodolphus fosse riuscito a scritturarlo per i Deatheaters.

"Tre minuti per le Black Sisters," annunciò Jusgon, l'assistente di scena.

Bellatrix controllò la chitarra, una Fender Stratocaster degli anni '50, il suo gioiellino. Lanciò uno sguardo a Narcissa, intenta a controllare che il microfono funzionasse e le batterie fossero cariche. Andromeda, invece, era alle prese con il suo basso. Si scambiarono uno sguardo d'intesa prima di lasciare il camerino e dirigersi verso il palco.

Era sempre così: l'adrenalina prima di un concerto, l'attesa della reazione del pubblico, le luci abbaglianti e poi il boato.

"Ciao, Los Angeles!"

Narcissa salutò il pubblico, Bellatrix si lasciò andare a un assolo di chitarra come omaggio a quella che consideravano a tutti gli effetti casa. Le urla entusiaste, le mani che si agitavano all'unisono e i volti estasiati la caricarono.

Seduto in prima fila, Bellatrix rivide il suo ex marito, Rodolphus Lestrange, con il gin tonic e il sorrisetto del cazzo. Certo, doveva immaginare che sarebbe stato presente. Dopo tutto, lui era il produttore dei Deatheaters, la mente che aveva portato Regulus alla ribalta. Bellatrix spostò lo sguardo da Rodolphus e si concentrò sulla sua esibizione e sulla voce meravigliosa di Narcissa che incantava tutti i presenti.

Dal pubblico, quasi in disparte, un paio di occhi neri la scrutavano con un'intensità che finì per turbarla.

Tom era il vero motivo per il quale aveva divorziato da Rodolphus. Sorseggiava la sua acqua tonica, non perché fosse astemio, ma perché era un maniaco del controllo, oltre che un amante incredibile, ma questo lo sapeva solo lei. Rodolphus nemmeno sapeva il motivo reale del divorzio e lei doveva rileggersi gli atti del divorzio per ricordarsi tutte le fesserie che aveva rifilato all'avvocato per poter giustificare quella separazione e che non fossero riconducibili al suo desiderio di Tom, al modo in cui lui la faceva sentire, all'effetto che il suo tocco le faceva... Suonava persino meglio quando pensava a lui. Bellatrix si lasciò trasportare dalla musica e diede il massimo di sé mentre accompagnava le sorelle nell'esecuzione dei classici del loro repertorio. Nel momento in cui il pubblico cantava i ritornelli in cori che riempivano il locale, Bellatrix sentiva il cuore pompare a mille e tutto il resto del mondo scompariva.

"Grazie, Los Angeles! Vi amiamo!"

Il saluto di Narcissa mise fine allo spettacolo e si ritrovarono nel camerino.

"Sei stata grandiosa!" esclamò Andromeda mentre toglieva l'auricolare. Bellatrix afferrò una bottiglietta d'acqua. "Anche tu sei stata ottima! Non vedo l'ora di risentirci. Il pubblico sembrava apprezzare, no?"

"Apprezzare? Ragazze, avete spaccato!"

Lucius Malfoy, il loro manager, nonché proprietario del Manor, nonché fidanzato di Narcissa, entrò nel camerino con un sorriso a trentadue denti. "In sala c'è Rodolphus che si sta rodendo il fegato per aver perso un gruppo talentuoso come il vostro!"

Bellatrix osservò Lucius con aria scettica. "Rodolphus ha ben altro a cui pensare. Sicuramente sperava di trovare qualche giovane promessa e si è ritrovato solo band che conosceva."

Lucius le si avvicinò con un sorriso obliquo sul volto e aggiunse: "Anche perché gli unici esordienti di stasera, li ho appena scritturati io."

"Adesso mi spiego perché la tua coda da pavone è più aperta che mai," commentò Bellatrix mentre si sistemava il trucco e controllava che la scollatura fosse sufficientemente profonda. Ignorò il colpetto sul braccio di Narcissa che sorrideva al fidanzato: "E chi sono? Li conosciamo?"