Capitolo 29

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JOY

Ho sempre pensato alla mia morte. A come sarebbe stata e ai tanti modi in cui potessi morire. Ma mai avrei immaginato di poter morire con una pallottola piantata in fronte da l'unica persona al mondo che era riuscita a farmi battere il cuore. Quando sentii il rumore del grilletto non sentii dolore, è così semplice morire? Voglio dire è stato così rapido e indolore? Erano queste le domande che mi martellavano il cervello. Avevo ancora gli occhi chiusi e tutti i miei sensi erano perfettamente intatti. Dovevo solo farmi coraggio e aprire gli occhi per vedere cosa c'era al di là della vita terrestre. Il cuore mi pulsava forte nelle tempie per la paura. Non ho mai creduto in niente dopo la morte ed invece.. eccomi qui.

< Joy > la voce di Lionel così dolce mi fece aprire gli occhi.

Il suo sorriso mi illuminò il volto. Ero confusa, spaventata.

La sua mano mi accarezzò dolcemente il viso e le sue braccia possenti mi tirarono verso il suo petto per stringermi forte in un abbraccio.

< Joy va tutto bene.. la pistola non aveva proiettili> mi sussurrò dolcemente all'orecchio

La pistola non aveva proiettili. Non ero morta. Lionel mi voleva solo dare la sua ennesima lezione di vita per farmi capire la gravità di cosa stessi facendo realmente. Voleva farmi provare la sensazione di morire, la sensazione di non poter far niente, la sensazione di impotenza totale su tutto quello che ti scorre accanto. Mi voleva far capire che cosa significasse perdere. Perdere la vita.
Adam Koks mi aveva dato una pistola senza proiettili. Ed io così inesperta non mi ero neanche accorta che non era carica. Io così inesperta, mi sarei presentata davanti a Jack Purple puntandogli alla testa una pistola scarica. Tutto questo significava solo una cosa per me: andare incontro a una morta certa. E ora cosa dovevo fare ? Dovevo ringraziare Lionel ? Oppure odiarlo ancora di più per avermi tolto l'unico obiettivo che mi ero imposta nella vita, l'unica cosa che mi dava adrenalina, dovevo odiarlo perché mi aveva fatto capire che io in realtà, non avevo paura di morire. Che la mia vita in fin dei conti , non aveva valore per me. Ero serena nonostante pensassi di essere morta. E quella serenità era svanita quando avevo aperto i miei fottuti occhi.

< Joy ..> Lionel mi scosse leggermente preoccupato tenendomi dalle spalle per riportarmi un po' di lucidità

Mi sedetti sul letto e mi strinsi la testa fra le mani. Chaos si avvicinò scodinzolando e appoggiando la sua testina sulle mie ginocchia in cerca di una carezza , una dimostrazione di affetto, che sapeva non avrebbe ricevuto da me.

< Joy odio vederti così.. mi dispiace ok ? Era l'unico modo per farti capire..>

< Taci Lionel > lo interruppi

Lionel si avvicinò a me e si mise in ginocchio per guardarmi negli occhi.

< Voglio solo accertarmi che tu stia bene> mi domandò amorevolmente

Alzai leggermente il viso per guardarlo dritto negli occhi. I suoi occhi verdi smeraldo scintillavano, le sue ciglia lunghe facevano da cornice alla sua espressione preoccupata.

< Sto bene Lionel, ho capito. > Ammisi più a me stessa che a lui

Lionel tirò un respiro di sollievo.

Digito velocemente qualcosa sulla tastiera del suo telefono e poi subito dopo squillò, lui lesse di fretta il messaggio e rispose ed infine gettò il cellulare sul letto.

< Frank è davanti a casa di Amber, gli ha detto tutto , sono lì per lei. È al sicuro > mi disse soddisfatto

< Bene .. > sussurrai in stato confusionale  con gli occhi puntati per terra

Rebel - Non puoi cambiarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora