8; Pranzo di "famiglia"

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12:20.

Saki's pov

Presi la coppa dell'insalata e mi diressi in giardino, poggiandola sul tavolo che Itadori e Fushiguro Junior stavano apparecchiando con cura.

«Mancano i tovaglioli!» Urlai a Mei che era appena entrata in cucina, incaricandola così di prenderli.

Avevamo deciso di pranzare tutti assieme, un po' per conoscerci meglio e un po' perché l'alternativa sarebbe stata tornare tutti alle nostre tristi abitazioni rottamate.
Non che Shimokitazawa sia meglio... Però almeno qui siamo tutti in compagnia.

Dopo le lezioni, Gojo e Fushiguro Junior erano stati trattenuti dal professore per approfondire alcuni dettagli del piano e per sistemare la postazione del più piccolo, collegando nel garage il suo portatile e una serie infinita di cavi; il resto di noi era invece stato lasciato libero. Così avevo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Mei, con le Zen'in e con qualcuno dei ragazzi.
Anche loro sembravano starsi tutti simpatici, ad eccezione di Choso e Geto che preferivano molto di più stare sulle loro e fumarsi una sigaretta in un angolo.

«Che altro manca?» Mi chiese Mei, affacciandosi dalla finestra della cucina.

«Uhm...»
Diedi una veloce occhiata alla tavola.
«I coltelli!»

E Mei arrivò in fretta con le mani piene e sistemando il tutto accanto ai piatti.

Avevamo uscito in giardino il vecchio tavolo della sala da pranzo, stazionandolo in un punto in cui c'era meno terra rossa e più cemento.

Era squallido avere un quartiere del genere come base, però ciò era anche inspiegabilmente bello: visto che nessuno più abitava lì, quel luogo era tutto per noi e c'era sempre silenzio. In più, con la luce del giorno, Shimokitazawa diventava molto meno inquietante, immergendoci nei soffici raggi del sole che filtravano dai rami e dalle crepe delle abitazioni circostanti.

«Ma cos'è che si mangia?» Mi chiese Geto, raggiungendomi con passo cauto.

«Uhm... Credo abbiano arrostito della carne.»
Mi girai per guardarlo in viso.

Geto si era sciolto i capelli scuri e adesso gli ricadevano sulle spalle, un po' mossi e scompigliati dolcemente attorno alle orecchie dove aveva cercato di incastrarli, portandosi dietro qualche ciocca.
Indossava una felpa di cotone bianco e il contrasto che quel colore faceva con i suoi capelli e la sua pallida pelle era decisamente armonioso.
Che carino che è, cavolo.

«E chi è che cucina?» Mi chiese ancora, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni di tuta.

Sembravo essere l'unica con cui Geto scambiava qualche parola, per il resto l'avevo visto solo una volta chiacchierare con qualcuno che non ero io, ovvero con Choso.
È quello che gli assomiglia di più caratterialmente, forse.

«Papà Fushiguro.» Ridacchiai senza credere io stessa a quello che stavo dicendo, visto che non mi sarei mai immaginata che un tipo duro e temibile come lui si sarebbe mai reso disponibile per cucinare.

«A tavola! È quasi pronto!»
La voce di Itadori interruppe la piccola conversazione che io e Geto stavamo sostenendo.

Quindi presi posto al tavolo fra le due Zen'in e guardai anche il resto dei ragazzi accomodarsi, tutti tranne Fushiguro che arrivò un paio di minuti dopo con in mano un'enorme coppa di ceramica piena di carne grigliata.

SOMETHING TO LOSE - cyberpunk; Suguru GetoWhere stories live. Discover now