Capitolo 10

269 10 5
                                    

6 anni fa

I tacchi alti mi restano incastrati nello strascico del vestito da sera che sto indossando. Sono davanti allo specchio, un po' offuscato dal vapore della doccia che mi sono fatta, del mio hotel in Ohio.

Conrad mi ha invitata alla cena di chiusura della stagione sportiva universitaria, a fine del secondo semestre di college. Anche le mie lezioni sono già finite, così come le settimane di esami di valutazione. Ci ho messo molto poco a raccimulare i soldi che mi erano avanzati a fine mese e a comprare un biglietto d'aereo per l'Ohio.

Afferro il mio fedele paio di cerchietti in oro e li infilo nei buchi che ho alle orecchie, poi passo a dare dell'altro fissante sui boccoli che ho speso mezz'ora a fare e a ritoccare la linea di eyeliner attorno agli occhi.

Il soprannome di Conrad, accompagnato da un cuore rosso, risplende sullo schermo del mio cellulare, appoggiato sulla superficie del lavandino.

"Pronto?" Rispondo, dando una veloce controllatina alla lunghezza delle spalline regolabili del vestito.

"Lizzy, a che punto sei?" Dietro alla voce di Conrad riconosco il rumore del traffico di Columbus.

"Ho fatto, controllo di avere tutto nella borsetta e ti aspetto fuori dall'hotel." Affermo, dopodiché spengo la luce del bagno e vado a recuperare la mia borsa abbandonata sul letto.

"Non ce n'è bisogno, sono appena arrivato. Ti aspetto proprio davanti all'entrata." Gli rispondo con un veloce segno d'assenso e, dopo aver messo la card per aprire la porta in borsa, mi incammino verso l'ascensore.

Per tutta la corsa verso il piano terra mi guardo nello specchio affisso contro una delle pareti dell'ascensore. Mi chiedo se mi sia vestita in modo adeguato, o se abbia esagerato oppure non fatto abbastanza. E se gli altri partner dei giocatori si presentassero in pantaloncini e maglietta? Sembrerei ridicola con il mio lungo vestito da sera color champagne.

Quando la porta dell'ascensore si apre con un 'ding', tuttavia, ogni dubbio mi evapora dalla mente. Conrad mi sta aspettando davanti alla porta girevole in ottone, che permette l'ingresso dentro la struttura. Il suo corpo è fasciato da uno splendido tuxedo nero, con tanto di cravatta abbinata, ai piedi porta delle belle scarpe in pelle nera, mentre i capelli sono portati indietro con l'aiuto del gel.

Sembra uscito da un vecchio film degli anni '50, raffinato nella sua semplicità e bellezza. E' quando porto i miei occhi nei suoi, però, che mi lascio andare a un sorriso. Stasera sono limpidi, di un azzurro chiaro, che mi rende difficile compiere dei passi sicuri per arrivare a lui.

"Sei bellissima, Lizzy." Mi saluta Conrad prima di lasciarmi un bacio al lato della testa.

"Da che pulpito." Lo redarguisco, intrecciando la mia mano alla sua.

Lui ridacchia, le sue fossette a fare capolino sulle guance.

"Avevo paura di aver esagerato con l'outfit, pensavo di sembrare fuori luogo." Gli rivelo mentre camminiamo verso la sua macchina nera, accostata fuori dall'hotel.

"Fuori luogo? Se fossi uscita in tuta saremmo passati dal mio dormitorio per cambiarmi, non ti avrei mai fatta sentire fuori luogo. L'avremmo fatto insieme." Se fosse fisicamente possibile sciogliersi in questo momento mi starei liquefando sull'asfalto.

"Dimmi un po', invece, cosa devo aspettarmi dai tuoi compagni di squadra?" Lo punzecchio non appena ci sediamo dentro l'abitacolo, lui alla guida e io al posto del passeggero.

"Innanzitutto molta poca serietà." Li sbeffeggia lui, la mano sul cambio per fare retromarcia.

"Credo che la maggior parte di loro non si sia sviluppato mentalmente oltre i quindici anni." Continua lui ridendo, con me dietro.

YOU [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora