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"Quando ero bambino
credevo in un angelo
custode accanto a me.
Ora credo di avercelo dentro"
(Erri De Luca)

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Mentre mi trovavo nella serra di mia madre un pensiero arrivò nella mia mente: E se trovasse la lettera che le ho scritto e ricordasse tutto?

Non lo potevo permettere, non potevo permettere che lei si ricordasse di quello che le avevo scritto.

Dovevo tornare ad Hogwarts e bruciare quella lettera.

Non potevo rischiare che le riaffiorasse in mente ogni cosa, non potevo rischiare che si innamorasse di me, soprattutto perché quello che ha scritto la lettera non ero io, ero ubriaco fradicio, avevo appena litigato con mio padre ed ero strafatto. Non ero lucido.

In men che non si dice mi smaterializzai ad Hogwarts e mi diressi velocemente verso la sala comune serpeverde. Nessuno mi avrebbe visto entrare in camera di Nora perché erano tutti a quel ballo.

Il che era perfetto per non farmi scoprire.

Il corridoio del dormitorio femminile era vuoto.
Mi diressi a passo svelto verso la sua camera.

"Alohomora" pronunciai l'incantesimo ed entrai.

Iniziai a cercare dai cassetti della scrivania, credo sia il posto più logico dove qualcuno possa conservare una lettera. Aprì tutti i cassetti e li frugai da cima a fondo senza trovare però ciò che cercavo. Solo un diario.

Lo apri e sfogliai tutte le pagine sperando che la lettera fosse lì dentro ma non la trovai purtroppo.

Mi diressi allora verso il bagno.
Anche se ambiguo mettere lì un pezzo di carta.

Trovai un cofanetto e sperai che si trovasse lì.

Ma niente c'erano solo dei trucchi e .. o dio mio quei specie di pannolini che si mettono le ragazze.

Chiusi quella scatola disgustato e controllai nei cassetti sotto il lavandino ma niente, c'erano solo cose inutili.

Andai verso l'armadio, buttai tutti i vestiti a terra, sia di Pansy che di Nora, non che li riconoscessi ma erano troppi per essere solo di una persona, anche se per il tipo di ragazza che è Nora non mi stupirei affatto.

Neanche in quel cazzo di armadio c'era nulla.

Avevo guardato ogni centimetro della stanza, ogni angolo, ogni spigolo, tranne il letto.

Controllai sotto i cuscini anche se mi sembrò troppo scontato tenerla lì, a quest'ora l'avrebbe già vista.

Per sicurezza mi accertai che non ci fosse nulla sotto il materasso. Vidi però qualcosa, qualcosa di bianco.

Era la lettera. Ma chi cazzo mette una lettera sotto un materasso fatemi capire? Solo una pazza come lei.

Dopo averla presa riportai la mia attenzione su quel diario. Mi incuriosiva parecchio perciò iniziai a leggere dalla prima pagina che risaliva a.. al giorno della morte dei suoi genitori. Passai avanti con le pagine.

Non volevo leggere cose così private e non volevo tornare al passato. Gli incubi che facevo mi bastavano.

Attirò la mia attenzione una pagina. C'era il mio nome.

Beyond Pride - Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now