Capitolo 2

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La mattina mi svegliai sentendo qualcosa sulla guancia, era caldo. Aprì lentamente gli occhi e vidi la mamma che mi sorrideva e mi accarezzava la guancia.

<Ma come...?>
<So che ti svegli bene se nessuno ti mette fretta, almeno non dovrò sentirti tutta la mattina che ti lamenti perché "sei troppo nervosa per andare a scuola"> la mamma fece le virgolette con le dite e poi si alzò.
<La colazione è sul tavolo: toast con la Nutella e latte, io ora vado a lavoro, mi raccomando, comportati bene e quando esci da scuola torna subito a casa, ok?>
Annuì. <Sì signora capitana!>
Lei ridacchiò. <Scema... ciao T/n ci vediamo stasera.>

Mia madre uscì dalla mia camera e io mi alzai di scatto dirigendomi verso l'armadio per prenyi vestiti.

Allora vediamo... mh... niente di troppo "complesso"... vada per i jeans bianchi e il maglione nero.
T/n sei sicura dei pantaloni bianchi? Si sporcano facilmente.
Shh... stai zitta coscienza non ho bisogno dei tuoi consigli di stile.
Perché sei così idiota?
Senti sono nata così, ok? Prenditela con i miei genitori se sono nata male.
Io sto zitta perché se no ti insulto...
Ecco brava.

Appoggiai i vestiti sul letto, dopo la colazione mi sarei lavata e vestita. Uscì dalla mia stanza e scesi le scale, andai in cucina e senza neanche sedermi, presi la tazza e bevetti tutto il latte in un sorso, trattenendo un conato di vomito per la velocità e il sapore.

<La mamma mi ha fregato, è latte di soia! Che schifo...>

Per togliere quel sapore orribile dalla mia bocca presi un toast e lo mangiai con la stessa velocità con cui avevo bevuto il latte, quasi soffocandomi.

//skip time, a scuola//

Stavo camminando per i corridoi della scuola e mi sentivo osservata, oltre agli sguardi di alcune ragazze, anche un gruppetto di quattro ragazzi mi squadravano dall'alto verso il basso.

Sai quanto me ne frega...

Mi diressi verso la classe e sentì dei fischi rivolti a me... mi fermai sul posto.

Che idioti, appena vedono una ragazza iniziano a sbavare come cani... è una cosa che odio.

Li ignorai e andai in classe.
Alla fine delle lezioni stavo tornando a casa quando sentì una voce che mi chiamava.

<Hey piccola, che ne dici di divertirci insieme?>

Uno dei ragazzi del gruppetto di stamattina.

<No mi dispiace, non sono interessata, stavo tornando a casa.>
<Potremmo tornare a casa insieme.> rispose con un sorrisetto che mi diede alquanto fastidio.
<Grazie, ma no grazie ho da fare.> replicai senza voltarmi a guardarlo.
<Non accetto un no come risposta.> si avvicinò velocemente a me e mi afferrò il polso spingendomi contro il palo della luce.
<Hey ma che diavolo-? Lasciami andare! Lasciami!>
Lui strinse la presa sui miei polsi facendomi leggermente male.
<Ah! Brutto-> gli tirai un calcio lì dove non batte il sole e approfittai del suo momento di distrazione per liberarmi dalla sua presa e scappare.

Non andai verso casa, se mi avesse seguita avrebbe scoperto dove abitavo, quindi mi addentrai nel bosco lì vicino.
Provai a chiamare mia madre e la polizia ma non funziona il telefono.

<Merda! E ora come faccio?>

Dopo un po' mi fermai pensando di essermi allontanata abbastanza. Mi appoggiai al tronco di un albero per riprendere fiato dopo la corsa e senti il rumore di un ramo spezzato e cespugli che si muovono.

<C'è qualcuno?>

QUANTO SEI IDIOTA! SE FOSSE QUALCUNO DI PERICOLOSO GLI HAI PRATICAMENTE DETTO DOVE SEI! SPERA CHE SIA SOLO UN CONIGLIO O UNO SCOIATTOLO!
Rilassati coscienza...
Voglio proprio vedere come gestirai questa situazione.
Taci e fammi pensare.

<Non dovevo mettere i pantaloni bianchi, dannazione...>

Meriti di morire.
Senti li ho messi stamattina e già sono sporchi...

Mi guardai intorno per vedere se c'era qualcosa che potevo usare per difendermi. Lì vicino vidi una pietra, presi un respiro profondo e mi buttai in avanti per prenderla e nel momento in cui mi alzai per colpire il malintenzionato.....

Buio.

Qualcosa mi aveva colpito alla testa e dopo vidi il nero.

ANGOLO CUORICINI GIALLI 💛

Alluuura guys che ne dite di questo capitolo? Secondo voi chi è che vi ha colpito? Effettivamente t/n sono i lettori e le lettrici ma spesso la vediamo come se fosse un'altra persona... chissà chi è l'infame che ci ha spaccato il cranio... lo scopriremo più avanti! Al prossimo capitolo cuoricini 💛.

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