-La promessa-

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La leggenda di un paese lontano lontano

Narra di una giovane coppia di innamorati

Che a lungo s' eran cercati

Ma purtroppo, non s' eran trovati...

Balaya non voleva arrendersi.

Perennemente in contrasto con il padre, anche quella sera era uscita di sottecchi, sparendo nel buio della foresta nera.

Guardava attorno, con occhi vigili, a scorgere un piccolo impercettibile rumore, rumore che le svelasse che lui era lì.

Ma non vi era. No, l'aveva scordata. L'aveva abbandonata.

"Dove sei, candido pastore che sa farmi tremare? Dove sono le tue gote che tanto vorrei accarezzare? Dove sono i tuoi occhi nei quali vorrei perdere questi miei, colmi di lacrime?"

Silenzio e ancora silenzio. Solo il rumore soave di un cuore che batte impazzito d'amore.

"Mio pastore, gemo di ansia. Vale così poco per te questo cuore che pulsa? Noi, col nostro sentimento casto, puro, vero... che l'uomo non può scindere... no, non può spezzare."

Nessuna voce risponde al richiamo del suo palato. Nessun dolce suono ad allietare le sue orecchie impazienti di sentire pronunciare un nome.

E poi eccolo! Si avvicina correndo come un cavallo stremato dalla battaglia. Stanco, con la criniera che nasconde l'espressione spenta.

"Mia diletta! Non volevo lasciare che tu a lungo attendessi. Sono qui. Sono fuggito da una fossa di felini che avevano premura di divorare le mie carni. Ho lasciato per sempre quella casa dove c'è odio per la mia cara. Dove non c'è compassione per il mio cuore malato e inebriato di te."

Un abbraccio si udì quella notte. Una civetta solo, ad osservar quel dolce tremare di una malattia incurabile, quale è l'amore.

"È giusto mio caro scappare? È giusto?"

"Il Signore mi è testimone se ho fatto il possibile per avere accesso presso te con la benedizione del mio amato padre. Ferma la sua decisione, sicuro il suo comando... 'non vedere più quella che ti ha reso debole'... questo disse pugnalando il mio petto. 'Non vedere colei che toglie dal tuo animo la dignità di uomo' ...

Sì, perché questo tu hai fatto, Balaya. Hai reso debole il mio spirito quando hai rubato la mia anima, mi hai reso vuoto, quando hai rapito il mio battito.

E se la mia mano non può stringere la tua, che senso ha la vita? ...Se non posso vedere i tuoi verdi occhi limpidi di mare, ha più senso morire, perché lo stesso morirei di pazzia se tu mi fossi celata."

"No mio caro, no. Discorsi simili la tua bocca non deve toccare. Non può essere giusto struggere le tue membra. Tormentarsi il capo con assurde storie. L'amore non è pazzia, non è dolore..."

"Allora perché impazzisco?! Perché sento dolore?!"

"Tempo occorre.
Perché privare a due fanciulli di esprimere il loro sentimento? ...Tempo... e capiranno. La ragione illuminerà. Forti più di loro saremo. Senza la spada, senza la lancia... Senza arco né faretra.

Solo con l'indistruttibile armatura, andremo incontro a chi vuole separare il nostro sangue che ormai scorre insieme.

Solo rivestiti di corazza spegneremo i loro dardi che vogliono farci perire."

"Giuste le tue parole, saggia la tua mente... ma debole la mia carne..."

"Sì! Ma forte il tuo spirito! Forti le tue ossa che reclamano ciò che gli appartiene!"

"Il tempo... il tempo sarà la mia tortura. Il tempo darà tormento a un desiderio che non può più attendere."

"Il tempo sarà la nostra salvezza, Dejo... e pace ci darà... ma anche libertà. Capiranno quanto insormontabile sia il nostro legame, quanto indistruttibile è l'arma con cui andiamo in contro a questa battaglia.
E sarà nostra la vittoria."

Un abbraccio ancora unì due giovani che erano divisi solo nella carne.

"T'amo... fino al tramonto della nostra vita, Balaya."

"T'amo... fino al sorgere del sole di una nuova vita, Dejo."

"Una promessa ci scambiamo. Un giorno, qui nascerà la nostra unione..."

Mentre il buio incombe, passi si odono sulle foglie secche di una nera foresta, nido nascosto di chi non vuole rassegnarsi a un destino avverso. Impronte che viaggiano in luoghi opposti, segni nella terra che si separano, agli occhi gialli di rapace che ha suggellato quell'unione eterna...

Tempo passò e altro ancora... e altro...

Tanti soli sorsero e tramontarono. Si accesero e furono divorati dalla notte.

Tante lune sbiancarono i cieli.

E solo lì, lì solo Balaya e Dejo s'incontravano. Tra le infinite luci di un tappeto d'immenso. Tappeto calpestato da chi l'amore non sa amarlo, da chi per un pretesto squarcia una scintilla che aveva l'ardire di diventare un'inestinguibile fiamma...
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Ma... che accade laggiù... Là, proprio dove un tempo s'incontrava chi si era promesso amore eterno?

Voci si odono al crepuscolo. Un silenzioso abbraccio si può udire, benché muto.

"Temevo che i miei occhi non potessero più scrutare il mio dolce Dejo... temevo che il tempo disegnasse solchi che rendessero irriconoscibile il candido viso del pastore che ho portato nel mio cuore mentre gli anni diventano dieci, venti, trenta..."

"Non temere. Le belve che tenevano imprigionate le nostre membra, non sono più... e gioia m'invade per la promessa mantenuta."

"Oh, ma rughe adesso hanno mutato la freschezza di gioventù... temo per un tuo rifiuto, dopo tanta attesa."

"No. È ingiusto dare valore al segno esteriore che ha lasciato il tempo. Dimmi, dentro, nel tuo profondo c'è ancora amore per il tuo pastore?"

"Il mio amato è stato sempre qui, nel mio petto e il disegno dell'età... è solo un disegno. Non ha scalfito l'animo."

"Tante lune abbiamo perso Balaya.."

"No. Nulla è andato perso. Abbiamo coltivato questo seme, l'abbiamo annaffiato, lo abbiamo sostenuto come un legnetto che regge una tenera e fragile pianta...

Adesso è un arbusto, forte, dalla corteccia resistente, dove solo i nostri nomi si possono incidere.

Dejo e Balaya. Due nomi in un unico cuore."

"Per il resto dei giorni, Balaya..."

"No Dejo... per il resto dell'eternità."

La civetta, testimone dell'incontro e della promessa mantenuta, apre le larghe ali per poi perdersi nel cielo puntellato da piccoli cristalli.

Il silenzio avvolge la foresta.

Perché l'amore è fatto anche di contemplazione, attesa e silenzio...

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(CIAO, scusate l'intrusione vista la scena romantica!
È la prima volta che scrivo in questo modo, usando questo stile, perciò siate clementi con me please! Segnalatemi comunque se c'è qualcosa di "storto", nella struttura, nell'uso delle parole, ecc.
Volevo terminarla, "laddove" i due innamorati si lasciavano seguendo strade opposte per poi non incontrarsi mai più. In pratica dove ci sono tutti quei puntini di sospensione.
Ma mi metteva tristezza e poi così non avrebbero mantenuto la promessa, quindi ho aggiunto il "lieto fine".
Che ne pensate?
È meglio terminarla lì (dato che nella vita reale non tutte le storie hanno il lieto fine), oppure li facciamo incontrare di nuovo a questi due poveri innamorati? (Anche se dopo tanti anni)
Fatemi sapere se avete qualche critica da farmi... accetto tutto ciò che è costruttivo per migliorare.
Basta, ho parlato già troppo!
Un abbraccio
LunaBat 《'^.^'》)

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