-Il Giullare-

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CHI SONO IO?

NON HA IMPORTANZA.

LA MIA MISSIONE È DILETTARE CHI LO DESIDERA CON I MIEI SPETTACOLI.

SIETE TRISTI? NON ESITATE A CHIAMARMI.

NON VI RENDETE CONTO DI SPROFONDARE SEMPRE PIÙ NELLA VOSTRA ANGOSCIA?

SARÒ IO A VENIRE A TROVARVI...

VI CONSEGNERÒ PERSONALMENTE IL MIO PREZIOSO LIBRO, LEGGETELO.
VI SALVERÀ...

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Luna camminava per le vie brumose della città. Una coltre di pipistrelli volteggiava sulla sua testa ma lei non gli dava peso.

Le mancava qualcosa, forse qualcuno. Qualcuno che l'aveva abbandonata.

Guardò di sotto. Il ponte inarcato si rispecchiava nelle acque verdastre del fiume che attraversava la città dividendola in due.

La sua figura, dai capelli ricci e scuri fu presto affiancata da un'ombra.

-Ancora tu? Cosa vuoi?!

-Salvarti.

-Salvarmi?! Salvarmi da cosa?! Lasciami in pace!

-Non posso. Ho una missione da compiere.

-Senti ragazzina...! Cosa ne vuoi sapere tu della vita! Hai meno della metà dei miei anni, non puoi capire!

-So cosa pensi... ne hai tutto il diritto. Però, per una volta, prova ad andare al di là di ciò che vedi.

-Io so solo che sono giorni che mi ripeti questa frase. Sai cosa ti dico? Oggi voglio proprio stare ad ascoltarti. Sentiamo: che hai da dire?

-Non credere che alla mia età io non abbia problemi o non sappia cos'è la vita.
Non credere che dietro al mio perenne sorriso non ci sia sofferenza.
Non credere che dietro ai miei occhi che ti guardano e ridono, non si possa nascondere un profondo dolore.
Credi solo al perché sono qui a parlarti.
Ho tanto da dare, molto da regalare e se strapperò un sorriso, un solo sorriso alle tue labbra, avrò compiuto almeno una parte della mia missione.

-Di che missione parli?

-Ho ricevuto un sacca piena di felicità, una piena di fantasia e una colma di pazzia.
Devo distribuirle a chi ne ha bisogno.

-E come puoi spargere il contenuto di queste sacche?

-Scrivendo. Scrivo in continuazione. Tutto quello che mi passa per la testa. Amo mettere sulla carta quello che partorisce la mia fantasia. Sono orgogliosa di mescolare l'impegno che ci metto a un pizzico di pazzia. E sono sicura che potrei trasferire anche in te la felicità che ho nella sacca.

-Come?

-Apri la tua mente. Apri gli occhi e infine apri il cuore. Ora questo libro che ho nelle mie mani, lo passo nelle tue.

-L'hai scritto tu?

-Sì. Leggilo.

L'ombra sparì mescolandosi col buio.

Luna non capiva se quella ragazzina esisteva davvero o se era solo frutto di uno scherzo fattogli dal suo cervello. Aveva però il libro in mano. Quel libro che l'ombra le aveva regalato e che attestava la realtà di quell'incontro.

Non era un sogno di certo, esisteva davvero, anche se nel buio non aveva mai avuto modo di vedere il suo viso, semi-coperto da un cappuccio nero.

E così ogni notte, Luna, si recava lì, proprio sul ponte a leggere quel libro che ad ogni pagina si faceva sempre più interessante e avvincente.

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