Parte 2

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E' difficile capire quanto certe emozioni possano travolgere una persona, abbattersi sulla sua psiche con tale forza da farla distaccare dalla realtà. La mente di Ino era altrove, in un luogo esotico, la sabbia sotto i suoi piedi era bianca e caldissima ed il dolce suono del mare la cullava come faceva sua madre quando era piccola. Ino poteva quasi sentire quel profumo di cocco nell'aria, quel profumo che aveva amato comprando quella candela sicuramente non economica, un profumo che le riempiva i polmoni e la faceva sentire felice come mai prima. Ma la nostra mente può fare scherzi, farci dimenticare dove siamo e cosa stiamo facendo e trasformare un'odore poco piacevole in un profumo meraviglioso.

Quando Ino tornò finalmente alla realtà, quando si ricordo che quello che le stava riempendo i polmoni era la puzza dei piedi di Hanabi, ancora saldamente pressati sul viso, la ragazza non sapeva più quanto tempo fosse trascorso e se avesse continuato a baciare i piedi della giovane Hyuga per tutta la durata di quello strano sogno. Ino lanciò un rapido sguardo ad Hanabi che aveva gli occhi chiusi e gemeva di piacere, nulla faceva immaginare che Ino avesse disubbidito agli ordini ed avesse interrotto quella serie infinita di baci con cui aveva ricoperte le piante della ragazza, esplorandone ogni centimetro con quelle labbra che, nonostante la bellezza della ragazza del clan Yamanaka, non avevano mai toccato quelle di un ragazzo. Mentre una nuova ondata di vergogna colpiva Ino al pensiero che il suo primo bacio era stato con i piedi di Hanabi, quest'ultima sembrò percepire del movimento inaspettatato ai suoi piedi e decise di controllare il lavoro della sua serva.

Hanabi aprì finalmente gli occhi ed osservò Ino che continuava a baciarle i piedi ma con un ritmo decisamente più blando, i suoi occhi, ora non coperti dalle piante dei piedi della sua signora, sembravano persi nel vuoto ed un leggero rossore nelle sue guance mostrava l'imbarazzo della ragazza che lottava contro i suoi demoni e contro quella vergogna che stava velocemente prendendo possesso di lei. Hanabi decise di "risvegliare" la sua serva, non sapeva perchè ma era molto più divertente dominare Ino quando questa inutilmente cercava di opporsi, quando nei suoi occhi appariva una fiamma di ribellione che le parole ed i piedi di Hanabi spegnevano subito dopo, quasi senza difficoltà.

- Ti ho già detto di non sognare ad occhi aperti - Hanabi disse schiaffeggiando ancora una volta il viso della ragazza con i suoi piccoli ma letali piedi.

Ino balzò quasi in aria per la paura di aver fatto un cattivo lavoro, per la paura di essere stata scoperta a fare dei viaggi mentali pur di non rimanere in quel luogo, sotto i piedi di una ragazza che disprezzava ed adorava allo stesso tempo, una ragazza che sembrava già essersi abitata ad avere la faccia di un'altra persona come poggiapiedi e le sue labbra come uno speciale oggetto per massaggiare le sue suole.

- Mi scusi Ha..hanabi sama - Ino rispose con quel balbettio che stava diventando sempre più la sua firma come lo era stato fino a poco tempo prima per Hinata.

- Non ti sento annusare, vuoi forse essere punita, serva? - Hanabi chiese, intrappolando nuovamente il naso di Ino tra le sue dita dei piedi.

La ragazza si scusò più e più volte e riprese ad annusare così forte che quei respiri così profondi le fecero quasi girare la testa, ma Ino non poteva fermarsi dopo il rimprovererò di Hanabi e la ragazza di sua stessa volontà mosse con decisione la testa cosi da poter liberare momentanente il suo naso da quella prigione in cui Hanabi aveva scelto di gettarla, solo per poi immergerlo subito dopo in mezzo ad altre dita della sua signora che osserva quella scena patetica, divertita come non mai.

- Sai... - Hanabi cominciò a dire, mentre il suo piede destro arpionava il collo di Ino e forzava la ragazza a continuare la sua speciale adorazione del sinistro - proprio non capisco come funziona la tua stupida mente, come tu possa permettere tutto ciò, non solo fare le nostre faccende domestiche, pulire le nostre scarpe e strisciare ai nostri piedi per mettercele o togliercele ogni volta che ne abbiamo bisogno, ma questo? Come puoi permettere ad'un altra persona di metterti i piedi in faccia, come puoi e baciarli ed annusarli come una sorta di cane? Sai quanto è degradante? Sai che saresti lo zimbello del villaggio se ti vedessero fare una cosa del genere? -

Ino non rispose, non poteva rispondere a quelle parole che descrivevano perfettamente quanto in basso fosse caduta, la ragazza decise che era meglio continuare il suo lavoro, annusare e baciare, annusare e baciare.

- Non rispondi? Hai paura che le tue parole possano farti apparire ancora più patetica ai miei occhi? Sai, non credo sia possibile - Hanabi ridacchiò prima di continuare a dire - Ok allora, ti ordino di rispondere a questa domanda, serva. Perché sei così disposta a lasciare me e mia sorella libere di calpestare la tua dignità ed ad accettare ordini che neanche la più umile delle serve farebbe? -

Questa volta Ino sapeva di non poter tacere, Hanabi le aveva ordinato di rispondere e qualcosa dentro di lei non poteva fare a meno di ubbidire. Ino ripensò in pochi secondi a tutto quello che era successo nelle ultime settimane, a come la sua vita era cambiata, la sua carriera da ninja medico finita per sempre. Ino ripensò a quante volte aveva pulito i sandali di Hinata e di Hanabi e quante volte si era fermata ad osservare quel piede che continuava a sognare, notte dopo notte, quel piede che aveva cancellato in un solo istante il suo grande sogno. La ragazza non aveva ancora capito perchè provava certe emozioni e certi desideri ma in cuor suo sperava che Hanabi, che sembrava più astuta ed esperta di lei nonostante fosse più giovane, potesse finalmente aiutarla a comprendere ogni cosa. Così Ino decise di confessare e rivelò alla sua giovane signora tutti quei pensieri che affollavano la sua stanca mente.

- Io non so cosa sia successo quando...quando Hinata mi ha colpito, quando il flusso del mio chakra è stato danneggiato, quando sentivo tutte quelle persone nelle tribune ridere alla vista del mio pessimo lavoro, mentre fissavo quel pesce senza vita, immobile come lui - Ino cominciò a dire, senza curarsi del piedi di Hanabi che aveva ancora in faccia e che continuava a giocherellare con il suo naso - Non ho mai considerato Hinata colpevole per quello che è successo ma so che è a causa sua che...che la mia vita è andata a rotoli...e in me è scattato qualcosa. Sapere che le era bastato un piede per distruggere quello che aveva fatto in anni di duro allenamento è stato...sconvolgente e...e ho cominciato a vedere Hinata sotto una nuova luce, come se fosse un essere superiore che poteva cambiare il mio destino con il semplice schiocco delle sue dita. Ma non è tutto... - Ino disse guardando Hanabi per la prima volta negli occhi.

La giovane Hyuga osservava Ino con curiosità, non aveva ancora capito quanto danno avesse fatto in lei quell'ultima sconfitta contro Hinata, quanto fossero terribili e magnifici al tempo stesso, i pensieri della kunoichi ai suoi piedi.

- Vai avanti - Hanabi disse con un leggero calcio in faccia ad Ino che riprese la sua umiliante confessione.

- Io...io voglio che Hinata cambi la mia vita...che la danneggi di più...non so perchè ho questi pensieri, perchè continuo a rivedere quell'espressione di trionfo sulla sua faccia quando...quando... - la ragazza cominciò a piangere, affondando il viso nella suola di Hanabi, sconfitta e piena di vergogna.

"Le cose si fanno interessanti" Hanabi si disse, cercando di consolare la ragazza con il suo piede che Ino stava bagnando con le sue lacrime che si mescolavano a quel leggero strato di sudore di cui quel piede era impregnato.

- Shh calmati Ino - Hanabi cominciò a dire, accarezzando il viso della giovane con il suo piede - Ti prometto che farò tutto quello in mio potere per aiutarti -

- Lo farai? - Ino rispose sorpresa rialzando la testa, ma continuando a singhiozzare.

- Certo che lo farò, piccola dolce Ino. Ti prometto che ti aiuterò a realizzare il tuo sogno, di rendere le tue fantasie realtà... così che la tua vita possa finalmente essere distrutta sotto i piedi della mia adorata sorella, proprio come desideri - Hanabi osservò la reazione dell'erede del clan Yamanaka e prima che la giovane potesse dire qualcosa, le mise un piede sulle labbra e disse - Shh, va tutto bene, non sei più sola e grazie alla tua confessione, la bella Hanabi potrà finalmente aiutarti. Lascia che pensi a tutto io, lascia che prenda le redini della tua vita e le consegni a mia sorella affinché lei possa adempiere al tuo destino, calpestare i tuoi sogni ancora una volta, distruggere la tua vita sotto i suoi nobili piedi come ha già fatto una volta...quando hai finalmente compreso che era tutto sbagliato, che non era quello il tuo posto nel mondo -

Quelle parole eccitarono profondamente Ino, come se Hanabi avesse toccato proprio il tasto giusto, come se avesse aperto quello scrigno del tesoro che conteneva al suo interno la vera essenza della ragazza Yamanaka, prendendone possesso. Hanabi non potè fare a meno di notare la reazione di Ino, la sua tremenda eccitazione e quella paura inevitabile che la ragazza stava provando, perchè se la sua strana fantasia si fosse realizzata, lei avrebbe perso tutto quello che aveva...proprio come desiderava.

- Ubbisci ai miei ordini - Hanabi riprese a dire - Fai tutto quello che dico e ti giuro, sull'onore del mio nobile Clan e dei miei antenati, che realizzerò i tuoi sogni, che Hinata cambierà per sempre la tua vita con uno schiocco delle sue dita e che distruggera tutto quello che hai, tutto quello che sei, sotto i suoi piedi. Giurami fedeltà, giurami la tua assoluta obbedienza e mi assumerò la responsabilità di questo importante incarico -


Era il momento di decidere, Ino lo sapeva bene, non poteva più esitare, doveva scegliere che percorso seguire, se fermarsi e tornare indietro alla sua solita vita, magari seguendo le orme del padre ed accettando di essere solo un ninja sensoriale, o di ascoltare le parole di Hanabi, ascoltare quello che una strana voce nella sua testa le diceva, accettare quel percorso pieno di insidie che avrebbe potuto distruggerla, cancellando per sempre il ricordo di una Ino solare, fiduciosa in se stessa, una Ino vincente e che si credeva migliori degli altri, migliore di Sakura. Ino osservò per un istante Hanabi, i suoi occhi fissi su di lei, nel suo viso il largo sorriso di chi sapeva già. Ancora una volta nella mente della giovane baleno il ricordo dell'espressione di trionfo di Hinata, che Ino desiderava vedere ancora ed ancora, mentre subiva una nuova sconfitta, mentre la sua vita ed i suoi sogni venivano nuovamente calpestati dai suoi piedi.

"Hanabi le somiglia così tanto, chissà se posso vedere in lei lo stesso trionfo?" Ino si disse mentre le sue mani si muovevano come se lei non ne avesse il controllo, afferrando dolcemente il piede di Hanabi e portandolo di nuovo alle sue labbra. Poi, cominciando a ricoprire quel piede di baci, muovendo le sue labbra con tale passione e devozione sulla sua suola, sotto le sue dita dei piedi, sulla sua arcata e sul quel tallone che nulla aveva da invidiare per morbidezza a quello della sorella, Ino giurò di essere ubbidiente e di essere fedele, Ino decise il percorso da seguire e di lasciarsi travolgere da quelle emozioni che sarebbero state la sua rovina.






"Giuro di servirti, Hanabi sama, di fare tutto quello che desideri...giuro di essere come un cagnolino fedele pur di..."

Quelle parole continuavano a riecheggiare nella testa di Ino, mentre la ragazza si godeva finalmente un po' di meritato riposo, distesa sul letto con gli occhi fissi sul tetto della sua camera, come se potesse rivedere lì quello che era successo poche ore prima, quando aveva giurato obbedienza ad una ragazza più giovane di lei, quando l'aveva supplicata di prendere il controllo per fare diventare realtà quella sua fantasia malata e lasciare Hinata libera di distruggere ancora una volta tutto quello che Ino aveva conquistato. Hanabi non le aveva neanche permesso di finire la sua supplica, le aveva premuto un piede sulle labbra e le aveva detto di tacere, che voleva rilassarsi ancora qualche minuto prima che la sua serva si dedicasse al resto delle sue mansioni. Fortunatamente Hinata non era ancora tornata quando Ino aveva lasciato finalmente i piedi di Hanabi e si era spostata nella camera della giovane per pulire il nuovo casino che aveva fatto.

Adesso, ore dopo, Ino non poteva che chiedersi se avesse fatto la scelta giusta, se non fosse stata una folle ad aver messo un potere così grande nelle mani di Hanabi che in quei giorni aveva dimostrato di essere particolarmente sadica e di godere vedendo una delle migliore kunoichi del villaggio soffrire ed umiliarsi davanti a lei ed Hinata. Ora che Hanabi conosceva il suo segreto, le sue oscure fantasie, Ino tremava al pensiero di quello che la più piccola degli Hyuga avrebbe potuto fare ma allo stesso tempo, la ragazza Yamanaka non poteva non notare l'eccitazione senza fine che cresceva sempre più dentro di lei, facendola tremare come se avesse la febbre. Forse era quello il problema, forse era delirante per la febbre o qualche altra malattia che era insorta quando i suoi canali del chakra erano stati danneggiati dal Pugno Gentile di Hinata, quella era l'unica soluzione razionale per spiegare cosa aveva accettato di fare, cosa aveva desiderato di fare, negli ultimi giorni.

"Sì, deve essere questo il motivo" Ino si disse, sapendo di mentire a se stessa, sapendo che trovare un caprio espiratorio le avrebbe permesso di cadere sempre più in basso e di compiere gli atti più degradanti senza essere travolta dai sensi di colpa.

Come se si fosse tolta un peso dallo stomaco, Ino chiuse finalmente gli occhi e mentre scivolava in lungo sonno, infestato dalle solite visioni, la ragazza si sentiva stranamente felice ed impaziente di correre di nuovo in quella che stava diventando velocemente la sua nuova casa.




La residenza degli Hyuga era uno degli edifici più vecchi del villaggio eppure il passare degli anni non avevano alterato in nessun modo la bellezza di quel luogo che Ino stava imparando ad amare, proprio come amava ed odiava al tempo stesso quello che faceva lì. Altri membri di quel nobile clan, famoso in tutte le terre per il potente dojutsu degli Hyuga, aveva cominciato a notare che la presenza di Ino era oramai divenuta una costante e sicuramente molti di loro avevano anche visto la ragazza fare dei lavoretti in giardino e delle voci erano cominciate a diffondersi tra gli Hyuga... fortunamente per Ino però, l'opinione più diffusa era che la ragazza Yamanaka doveva aver perso una scommessa con le sue amiche e così nessuno si curò più di tanto di quello che a ragazza faceva o di quello che avveniva negli alloggi privati delle due figlie del loro leader, Hiashi Hyuga, sempre più impegnato in missioni diplomatiche nel paese del fulmine. Se uno di loro fosse entrato nel soggiorno della principessa del Byakugan, si sarebbe trovato davanti una scena inaspettata poiché anche quel giorno Ino aveva supplicato l'amica di poterle massaggiare i piedi ed anche quella volta Hinata aveva opposto una notevole resistenza, decidendo infine di cedere, con la speranza che quel massaggio finisse prima del risveglio di Hanabi che a differenza sua non soffriva a vedere Ino in quello stato e che anzi era più che desiderosa di sfruttare quella situazione ed umiliare ancora di più una ragazza che sembrava aver dimenticato cosa fosse l'onore.

Ino aveva dunque cominciato a massaggiare i bei piedi di Hinata, studiandoli con attenzione e meravigliandosi ancora una volta di quanto fossero perfetti, come se fossero stati scolpiti da qualche divinità ed Ino dovette trattenersi dal baciarli come aveva fatto con i piedi di Hanabi. Mentre le sue dita si muovevano con eleganza sulle piante della sua signora, facendo del suo meglio per farla rilassare ed amare i suoi massaggi, Ino ripensò alle parole di Hanabi e si convinse che solo con il suo aiuto poteva convincere Hinata e trasformarla in quella Dea spietata che dominava le sue oscure fantasie, un essere superiore che non si sarebbe opposta agli atti di venerazione dei suoi sudditi, ma che anzi avrebbe preteso con fermezza. Ma Hinata non era ciò che la mente malata di Ino sperava, la ragazza non riusciva ancora a guardare la sua vecchia amica inginocchiata ai piedi del suo divano, mentre le massaggiava le piante con uno stupido sorriso in faccia, Hinata non era come Hanabi e, mentre la sorella si divertiva a comandare Ino a bacchetta, la Principessa degli Hyuga non poteva fare altro che pensare ad un modo per fare tornare indietro la vecchia Ino, quella ragazza senza paura che era stato un modello per lei quasi quanto Naruto, una persona che le aveva dimostrato che tutto è possibile e che bisogna affrontare le difficolta senza perdersi d'animo. Dove era adesso quella ragazza? Perchè la sua amica sembrava aver dimenticato chi fosse e di avere una dignità?

"Devo fare qualcosa, devo salvarla" Hinata pensò mentre le abili mani di Ino continuavano a muoversi sui suoi piedi, su e giù, con precisione quasi chirurgica, come se sapesse perfettamente quali punti toccare, come far sfuggire un gemito di piacere dalle labbra di Hinata, distraendola dai suoi piani eroici.

- Hai cominciato presto a giocare con la nostra serva, eh sorellona? -

Hinata osservò la sorella appena entrata nella stanza, sul suo viso il suo solito ghigno soddisfatto. Le speranze della sorella maggiore degli Hyuga di non avere Hanabi in giro mentre Ino le massaggiava i piedi erano crollate in un istante e Hinata si affrettò a pensare a qualcosa che potesse distrarre la sorella ed impedirle di umiliare Ino difronte a lei. Ma Hanabi aveva dimostrato più di una volta di essere più coraggiosa e decisa della sorella e prima che quest'ultima potesse dire qualcosa, la ragazza si sedette con un ghigno sul divano accanto ad Hinata, mentre Ino continuava il suo lavoro senza farsi distrarre dalla presenza della nuova arrivata.

In realtà Ino con la coda degli occhi non perdeva di vista Hanabi neanche per un secondo, il suo ingresso in scena cambiava decisamente le carte in tavola ed Ino non sapeva se essere preoccupata o eccitata per questo. Hanabi era come un mina vagante, era impossibile sapere cosa la giovane stesse pensando ed anticipare la sua prossima mossa che sicuramente sarebbe stata audace e rischiosa. Ino non era mai stata nella stessa stanza con le due sorelle insieme dopo la sua confessione e non sapeva come Hanabi avrebbe avviato il suo piano per aiutarla a realizzare le sue fantasie, come avrebbe fatto a far breccia in quel muro invalicabile che Hinata aveva eretto e che difendeva strenuamente ogni volta che si opponeva ad una nuova umiliazione dell'amica, l'unica persona che combatteva per la dignità di una ragazza che sembrava precipitata in un baratro senza fondo e senza nessuna voglia di uscirne. Ogni tentativo di Hinata in quei giorni si era rivelato vano ed anche quella volta non fu diverso. Tentata di allontanare i suoi piedi dalle mani di Ino, Hinata, che ancora non riusciva a guardare la sua amica, tentò di distrarre la sorella dicendo :

- Neji è tornato dalla sua ultima missione. So che volevi allenarti con lui, perchè non lo vai a trovare? Sono sicura che sarà già al campo di addestramento -

Hanabi era troppo furba per farsi ingannare da un trucchetto così semplice e poi aveva sicuramente di meglio da fare in quel momento...d'altronde cosa c'era di più divertente che giocare con Ino ed abbattere le difese di sua sorella come se fossero dei castelli di sabbia?

"Faccio tutto questo per te, sorellona. Un giorno mi ringrazierai" Hanabi si disse, sempre più convinta che il suo intervento fosse fondamentale per cambiare Hinata e renderla più forte, più audace e più sicura di sè... e se per fare ciò doveva calpestare i sogni e la faccia di Ino..."Così sia" pensò la ragazza prima di cominciare il suo attacco devastante.

- Ah si? Pensavo che nostro cugino tornasse la settima prossima, avevo sentito dire che gli era stata affidata una missione di rango S - Hanabi disse tranquilla, allungando causalmente le gambe e poggiando i suoi piedi in testa ad Ino.

Hinata osservò scioccata la sorella incrociare i piedi alle caviglie ed usare la testa di Ino come un pioggiapiedi con una tale nonchalance che Hanabi sembrava quasi abituata ad usare un'altra persona come un mero oggetto solo per essere più comoda. Ma quello che scioccava ancor di più Hinata era la reazione, o meglio dire la non reazione di Ino, che non aveva detto una parola, non si era lamentata per un gesto tanto eclatante quanto degradante ed aveva invece continuato a massaggiare i suoi piedi come se non fosse successo nulla.

- Hanabi... - Hinata era pronta a lottare come un leone, doveva mettere le sue paure da parte ed abbandonare dietrò di sè quella ragazzina timida che non riusciva ad esprimere le proprie opinioni senza balbettare, quella ragazzina che lasciava gli altri sempre liberi di vincere una discussione pur di non rischiare di ferire i loro sentimenti.

Ma quel leone, che si stava per lanciare all'attacco con una ferocia senza pari, fu subito domato dalle successive parole di Hanabi.

- Calmati sorellona, sono sicura che alla stupida cagna non dispiace, vero serva? -

Le parole di Hanabi erano così offensive, così irrispettose che Hinata quasi non riconobbe la dolce sorella in quella ragazza seduta accanto a lei, con i piedi sulla testa della sua vecchia amica. Tutta la deteminazione di Hinata fu spazzata via in pochi secondi, come se un uragano si fosse abbattuto su quel leone feroce trasformandolo in un gattino indifeso...un uragano chiamato curiosità. Per quanto la Principessa degli Hyuga fosse disgustata da quanto stava avvenendo, da quanto era già successo nei giorni precedenti, disgustata dall'arrendevolezza di Ino che non sembrava più possedere una spina dorsale, era troppa la curiosità di sapere fino a quanto si sarebbe spinta in basso la sua amica prima di reagire e tornare ad essere la vera erede del clan Yamanaka. Hinata rimase dunque in silenzio, in attesa della risposta di Ino che non tardò ad arrivare.

La ragazza bionda lottava per nascondere il suo tremendo imbarazzo, quello che Hanabi aveva appena fatto era incredibile, soprattutto davanti ad Hinata che sembrava sotto shock e la guardava con la bocca aperta, apparentemente incapace di replicare alla sorella. Ino ovviamente sapeva cosa doveva dire, sapeva che doveva reggere il gioco di Hanabi che, come promesso, stava facendo tutto quello in suo potere per trasformare in realtà le sue fantasie. Ma sapere cosa dire non rendeva più facile il farlo perchè mai prima di quel momento Ino si era sentita così umiliata...mai così eccitata. Poi mentre sentiva dei brividi diffondersi in tutto il corpo dal suo basso ventre, la ragazza disse :

- No Hanabi sama, è...è sempre un piacere esservi utile...anche come po...poggiapiedi -

Hinata scosse la testa incredula. Ino non poteva davvero aver detto una cosa del genere, doveva per forza aver sentito male, non era possibile...non era accettabile. Ma la realtà, per quanto difficile da accettare, era proprio davanti i suoi occhi, proprio come Ino che non aveva smesso nemmeno per un secondo di massaggiarle i piedi nonostante quello che Hanabi aveva fatto.

"Lei non è la ragazza con cui sono cresciuta, la bambina con cui giocavo a scuola, la compagna di classe che cercava di battere sempre Sakura per essere la migliore" Hinata pensò mentre mille dubbi la assalivano, mentre cominciava a temere che il suo piano per "salvare" Ino potesse fallire miseramente.

- Visto Hina? Che ti avevo detto? - Hanabi disse, riportando la sorella alla realtà ma scioccandola subito dopo quando la ragazza tolse un piede dalla testa di Ino e lo avvicino alla faccia della ragazza Yamanaka, dicendole - Bacialo e ringraziami per averti dato la possibilità di essere il mio poggiapiedi -

- Grazie Hanabi sama per questa occasione, grazie per l'o..onore di essere il vostro poggiapiedi - Ino replicò baciando il piede di Hanabi, non una, non due ma ben dieci volte.

Gli occhi di Hinata erano fissi sulla sua amica che sbaciucchiava il piede della sorella con una passione ed una devozione indescrivibile. La Principessa degli Hyuga voleva distogliere lo sguardo come aveva fatto tante altre volte in quei giorni ma non ci riuscì, quella vista così assurda e patetica era quasi ipnotica e si sentì come un serpente davanti il pungi dell'incantatore, la sua mente sempre più confusa, spaventata e...

Hinata non ebbe il tempo di comprendere quale altra emozione stava provando in quel momento, Hanabi infatti aveva riportato il suo piede sulla testa della sua serva e le aveva detto di continuare a massaggiare i piedi della sorella. Quella sorta di incantesimo si ruppe dunque ed Hinata potè tornare a pensare con maggiore chiarezza, mentre le mani di Ino continuavano a danzare sulle sue suole.

- Avvicina la faccia ai piedi di mia sorella, così puoi vedere bene quello che stai facendo - Hanabi disse improvvisamente ad Ino.

Hinata questa volta non riuscì a trattenersi e con un mix di freddezza e sarcasmo replicò :

- Fammi indovinare, non ti dispiace nemmeno questo? -

Ino poteva sentire tutta la delusione della sua amica in quelle parole, ma decise di dire la verità.

- No Hinata sama, non mi dispiace...ed Hanabi sama ha ragione, po...posso vedere meglio...se sto facendo un buon lavoro - Ino rispose balbettando e senza perdere tempo obbedì all'ordine di Hanabi, perche quello era un ordine, anche se celato dietro una domanda.

Hinata osservò la faccia della sua amica avvicinarsi tanto ai suoi piedi da sfiorarle la suola con il naso, i suoi occhi studiavano i suoi piedi la stessa attenzione con cui Shino studiava i suoi minuscoli insetti. Hinata si arrese ancora una volta, sempre più stanca di essere la sola ad opporsi a quella situazione così assurda, a quella follia che aveva preso possesso della sua amica. Non aveva ancora perso le speranze con Ino ma quegli ultimi minuti avevano rischiato enormemente di spazzarle via definitivamente. Quasi senza rendersene conto Hinata allungò una gamba e poggiò il piede che Ino non stava massaggiando sulla spalla della ragazza nei cui occhi, le sembrò di vedere un lampo di gioia. Con il passare dei minuti anche la Principessa del byakugan sembrò abituarsi a quel nuovo e particolare poggiapiedi che non sembrava sentire la fatica di reggere il peso dei piedi di Hanabi sulla testa ed il piede di Hinata, a volte il destro, a volte il sinistro, sulla sua spalla, spesso giocherellando con il suo orecchio. Hinata non avevo potuto fare a meno di notare che più di una volta Ino, quando pensava di non essere osservata dalle due sorelle, aveva annusato quei piedi che aveva a pochi centimetri dal viso e la ragazza Hyuga provò un forte imbarazzo al pensiero di quanto potesse essere forte l'odore dei suoi piedi che quella mattina non aveva fatto in tempo a lavare.

"I miei piedi sudano molto di notte, come fa il suo naso a resistere ad un simile odore?" Hinata si domandò mentre un'idea folle le balenò in testa, un'idea tanto ripugnante che avrebbe fatto impallidire la sua stessa sorella e che forse avrebbe finalmente risvegliato la vera Ino, la vera kunoichi che Hinata aveva conosciuto.

"Devo essere forte. Se le buone maniere non sono servite, forse otterrò risultati migliori trattandola con severità. Sì, devo spingerla al limite...devo aiutare la mia amica"

Questo era quello che Hinata stava pensando quando la ragazza allontanò i suoi piedi dalle mani e dalla faccia di Ino, dicendole che il tempo del massaggio era finito. Hanabi osservava la scena con curiosità, non aveva bisogno del suo Byakugan per capire che qualcosa era cambiato in sua sorella. La più giovane degli Hyuga tolse anche i suoi piedi dalla testa di Ino ed attese di vedere cosa aveva escogitato sua sorella, che si stava alzando lentamente del divano, i suoi occhi fissi su Ino ancora inginocchiata e che sembrava triste di non poter toccare più quei piedi così perfetti.

- Vai a pulire i nostri sand...- cominciò a dire Hinata.

- Lì ho già puliti ieri sera, Hinata sama - la interruppe Ino, senza riuscire a trattenersi.

- Primo, non mi interrompere mai più - Hinata disse con una severità che ne Ino ne Hanabi avevano mai visto o udito in lei - Secondo, se ti dico di fare qualcosa tu la fai. Non mi interessa se hai già pulito i nostri sandali, li pulisci di nuovo, li pulisci cento volte se così desidero -

Ino abbassò lo sguardò per la vergogna, si sentiva come una bambina rimproverata dalla madre e, maledicendosi per essere stata così stupida, rimase in silenzio ad ascoltare quello che Hinata aveva da dire.

- Hai capito, serva? - Hinata chiese con lo stesso tono severo.

- Sì, Hinata sama - Ino rispose con un filo di voce, il suo sguardo fisso sui piedi della sua signora.

- E già che ci sei, stavolta vedi di usare quel naso ti cui ti vantavi tanto un tempo - poi, mentre gli occhi confusi di Ino tornarono ad incontrare i suoi, la ragazza spiegò - Hai pulito i nostri sandali ma ho notato che continuano ad emanare un cattivo odore, voglio che lo rimuovi...devi deodorare le nostre scarpe con il tuo naso. Non mi interessa quanto tempo ci impiegherai, fallo e basta -

"Qualcuno sta imparando" Hanabi pensò sorridendo mentre osservava la faccia scioccata di Ino, che non poteva credere a quello che aveva sentito...e quanto il suo corpo avesse reagito a quelle parole.






Nella nostra vita tante volte capita di pensare di conoscere bene qualcuno o qualcosa per poi capire che in realtà non avevamo capito nulla, che eravamo stati degli sciocchi come quelli che volontariamente scelgono di avanzare con gli occhi chiusi sulla soglia di precipizio. Ino pensava di aver capito cosa significasse "umiliazione", Hanabi aveva cercato in tutti i modi di farglielo capire in quei giorni, arrivando addirittura ad usare la sua testa come un poggiapiedi, un oggetto indegno della sua attenzione, utile solo per il suo comfort. Ma era stata la dolce Hinata a farle realizzare che non aveva capito nulla, che non aveva compreso quanto fosse profonda quella voragine chiamata umiliazione e quanto Ino fosse incapace di frenare la sua caduta verso il fondo...proprio come non aveva capito la sua vecchia amica ed il suo ultimo disperato tentativo di risvegliarla, di provocare un reazione nel suo cuore e farle tendere un braccio così da poterlo afferrare e salvare finalmente Ino da quelle acque torbide che la stavano tirando a fondo. Ma Ino non era ancora pronta ad essere salvata, a combattere quelle emozioni che stavano sconvolgendo la sua anima, spazzando via i suoi freni inibitori, spingendola a fare cose inimmaginabili, proprio come l'ultimo incarico che le era stato affidato.

La ragazza Yamanaka si era diretta in giardino per pulire i sandali delle sue signore come aveva già fatto così tante volte in quei giorni, il suo sguardo era basso e non prestò nessuna attenzione agli altri membri del clan Hyuga che si erano oramai abituati a vederla in giro con delle calzature in mano. I sandali di Hanabi ed Hinata erano già perfettamente puliti, non erano stati usati dalla sera precedente, ma Ino aveva un ordine preciso e cominiciò a ripulirli comunque. Non potendo vedere dei miglioramenti, non essendoci nulla da pulire, Ino perse velocemente la cognizione del tempo ma non si fermò, come se stesse cercando di ritardare il più possibile quel momento in cui avrebbe definitivamente calpestato ogni briciolo di dignità che le era rimasta.

"Devo farlo, non ho altra scelta" Ino si disse, incamminandosi nuovamente verso gli alloggi privati delle due sorelle Hyuga, ancora una volta aveva scelto di mentire a stessa.

Arrivata nel genkan, Ino posò i sandali per terra ma a differenza del solito non si rialzò. Hanabi, che spiava la ragazza con curiosità, la vide prostrarsi davanti i sandali della sorella ed avvicinarsi così tanto ad essi che la faccia di Ino ed i sandali di Hinata quasi divennero una cosa sola. Poi un suono patetico giunse alle orecchie di Hanabi.

"E' stata davvero un idea geniale, sorellona" la ragazza pensò con un sorriso mentre Ino continuava ad annusare intensamente e rumorosamente, inconsapevole che Hanabi la stesse osservando, assistendo alla sua grande, ennesima umiliazione.

Hinata aveva ragione, per quanto Ino avesse fatto un ottimo lavoro pulendo le loro scarpe, i sandali emanavano decisamente un cattivo odore, che sembrava essersi depositato sulle solette insieme a tutto quel sudore che era stato il frutto di numerose missioni ed allenamenti. Ino non potè fare a meno di notare quanto l'odore fosse differente da quello che aveva annusato pochi minuti prima, quando durante il massaggio, grazie all'ordine di Hanabi, la sua faccia era stata a pochi centimetri dagli splendidi piedi di Hinata. Questa volta Ino poteva annusare anche la pelle di quei sandali che miscelato al sudore dei piedi della sua amica creava un profumo intossicante che entrava senza sosta nei suoi polmoni, come se questi fossero diventati un deposito per contenere la puzza di piedi dei suoi superiori. Ino non sapeva se sarebbe davvero riuscita a rimuovere il cattivo odore in quel modo, ma la ragazzò continuò ad annusare per quelle che divennero delle ore, strofinando il suo naso dappertutto e cercando di catturare con esso ogni residuo di quella puzza che Hinata non doveva assolutamente rilevare durante la sua prossima ispezione. Le sue gambe e la sua schiena le facevano male ma Ino non si mosse mai da quella posizione, e prostrata per terra continuò diligentemente il suo lavoro fino a quando non le sembrò che i sandali di Hinata fossero finalmente deodorizzati. Ino si spostò dunque sui sandali di Hanabi che emanavano praticamente lo stesso odore e ripetè quell'umiliante operazione che sapeva bene sarebbe diventata presto una routine.

Anche Hinata non era riuscita a non spiare Ino durante quel lavoro terribile che sperava fosse stato troppo per la sua amica, facendola finalmente ribellare. La Principessa del Byakugan però aveva osservato, con delusione e disgusto, Ino annusare i loro sandali come una sorta di cane da caccia, totalmente persa nel suo lavoro e per nulla intenzionata a rialzare la testa, a lottare per la sua dignità. Sconsolata Hinata aveva dunque raggiunti la sorella nel salone, si era seduta stancamente sul divano accanto a lei ed aveva cominciato ad elaborare un altro piano, sempre più convinta che un Hinata severa e malvagia era l'unica soluzione per il problema di Ino.

Quando finalmente le due sorelle si presentarono davanti ad Ino per ispezionare il suo lavoro, Ino porse i sandali ad Hinata rimanendo per terra, ora prostrata davanti ai piedi nudi dell'amica che attirarono subito il suo sguardo come un potente magnete. Ino era sicura di aver fatto un lavoro eccellente e si sentiva persino orgogliosa di ciò che aveva fatto, dimenticandosi che aveva appena usato il proprio naso ed i propri polmoni per deodorizzare delle scarpe puzzolenti. Hinata avvicinò lentamente il suo naso ai sandali appena ripuliti da Ino, la ragazza lo fece con un certo timore, a differenza della sua amica riteneva ripugnante annusare delle scarpe o, peggio ancora, piedi. L'erede del clan Hyuga notò con stupore che il cattivo odore era scomparso ed il suo sguardo cadde su Ino prostrata ai suoi piedi, con la testa bassa ed in attesa del giudizio della sua signora. Hinata scosse la testa, non poteva credere che Ino avesse fatto anche quel compito umiliante e che lo avesse fatto così bene.

"Non posso elogiare il suo lavoro, peggiorerei solo le cose. Devo essere cattiva" Hinata si disse, cercando di trovare la forza per fare quello che andava fatto.

- Questo è assolutamente inaccettabile, come hai potuto perdere tutto questo tempo per deodorizzare i nostri sandali? Ricordati che non c'è spazio per la pigrizia tra i miei servi - Hinata disse, cercando di essere più severa possibile e di trattenere le lacrime di fronte a quel trattamento ingiusto che stava riservando alla sua cara amica.

- La supplico di perdonarmi Hi..Hinata sama...prometto di essere più veloce la prossima volta - Ino rispose debolmente, sempre guardando i piedi della sua signora

- Tieni, fammi vedere quanto sei veloce...mentre le pulisci di nuovo con la tua lingua, fuori e dentro, qualcosa che farai sempre da ora in poi -

Hanabi osservava quella scena in silenzio, sempre più entusiasta di come sua sorella stava cambiando, di quanto la sua voce ormai fosse ferma, come se tutte le sue insicurezze fossero state schiacciate sotto i suoi piedi come la patetica Ino. Mentre Hinata porgeva i suoi sandali alla ragazza, Hanabi si ricordò di una cosa e con un colpo di tosse cercò di ricordarlo anche alla sua serva. Ino, che aveva finalmente alzato la testa, incredula per l'inaspettato rimprovero di Hinata e per quel nuovo compito che le era stato affidato e che superava di gran lunga tutti gli atti degradanti che aveva già fatto, sembrò comprendere il messaggio segreto di Hanabi e nella sua mente rivide il momento in cui le aveva giurato fedeltà, quando Hanabi le aveva detto che da quel momento in poi avrebbe dovuto ringraziare Hinata ogni volta che le dava un compito umiliante.

- Gr...grazie, Hinata sama. Grazie per questa opportunità di servivi...in un modo nuovo - Ino disse mentre prendeva i sandali dalla mano di Hinata che appariva sempre più scioccata.

Ino non perse tempo e subito tirò fuori la lingua e cominciò a pulire con essa le solette di quei sandali che sì, erano apparentemente puliti ma che chissà quanti germi potevano contenere. Lo sguardo delle due sorelle non poteva essere più diverso, gli occhi di Hanabi sembravano brillare per la felicità, mentre in quelli di Hinata si poteva leggere tutta la sua incredulità, il suo disgusto ed il suo disappunto. Ino non aveva limiti, per quanto lei tentasse, sembrava non esserci nulla che la ragazza Yamanaka non fosse disposta a fare ed Hinata cominciava ad aver paura che fosse tropo tardi, che il danno in Ino fosse troppo esteso per essere riparato.

"Mi ha persino ringraziato? Mi ha ringraziato per averla rimproverata in quel modo e per averle dato l'incarico di pulirmi le scarpe con la lingua?" l'erede degli Hyuga si domandò senza riuscire a distogliere lo sguardo dalla sua amica che leccava i suoi sandali senza sosta e senza un briciolo di dignità.

La lingua di Ino esplorava ogni centimetro di quei sandali che oramai conosceva alla perfezione, raccogliendo quello che la spazzola o il suo naso non erano riusciti a raccogliere...quel sudore dei piedi della sua padrona che aveva impregnato le solette di quei sandali usati un'infinità di volta. Ma Ino non aveva dimenticato le parole di Hinata e ben presto cominciò a leccare persino la sulla di quelle scarpe che, sebbene pulite, avevano comunque calpestato qualsiasi cosa.

"Sabbia, polvere, fango e chissà...forse anche escrementi di animali" quel pensiero inorridì Ino ma non fermò la sua lingua, ed anzi per qualche strano motivo la spinse a leccare sempre più velocemente, quasi come un cane assetato lecca l'acqua dalla sua ciotola. Ino non sapeva perché aveva quel desiderio irrefrenabile ma qualcosa dentro di lei le diceva che non era accettabile che le scarpe dei suoi superiori fossero contaminate da chissa quali germi, che era molto piu giusto stessero sulla sua lingua inferiore e dentro il suo stomaco immeritevole.

Persino Hanabi era rimasta stupita di quell'atto così degradante che Ino aveva fatto senza nessuna esitazione e per un attimo la ragazza temette di aver liberato un mostro che non era più sicura di poter rimettere in gabbia. Gli occhi della giovane Hyuga seguivano la piccola lingua di Ino muoversi su e giù lungo le suole dei sandali Hinata, ed Hanabi non potè fare a meno di chiedersi se le avesse leccate con la stesse decisione se fossero state più sporche, ad esempio al ritorno da una missione, magari in uno di quei giorni di pioggia che trasformavano le strade ed i boschi di Konoha in dei laghi di fango. Hanabi spostò il suo sguardo sulla sorella che osservava la scena in silenzio, stupita e disgustata quanto lei da quella patetica ragazza che una volta chiamava amica e che ora era più un animale che una persona. Hinata sperava ancora di salvare Ino, Hanabi lo sapeva, sapeva che la sorella stava testando la kunoichi bionda per farla ribellare. Ma Hinata aveva sottovalutato Ino e non aveva capito quanto profondamente l'aveva danneggiata quell'ultimo giorno di allenamento.

"Hinata non ha solo distrutto i suoi canali del chakra, ma ha spazzato via tutte le sicurezze di Ino e creato in lei questo senso di inferiorità che si è nutrito delle umiliazioni ricevute, diventando sempre più grande...sempre più sconfinato" Hanabi pensò, per la prima volta dubbiosa sul da farsi.

Poi però la giovane si ricordò di quanto fosse migliorato Hinata in quei giorni, di come i suoi balbetti fossero quasi del tutto scomparsi e si convinse che quello che stava facendo era giusto, che tutti avrebbero vinto alla fine. Hinata sarebbe diventata quello che era destinata ad essere, una vera Principessa, Ino avrebbe realizzato il suo nuovo sogno, permettendo ad Hinata di distruggere sempre più la sua vita...e lei, beh, lei si sarebbe divertita un mondo.

- Non ho mai visto una serva più patetica... - intervenne Hanabi, finalmente convinta che era il momento di sferrare il colpo decisivo -...e felice di servire i suoi padroni. Non so, probabilmente Ino ci considera così superiori a lei che leccherebbe volentieri via lo sporco ed il sudore dai nostri piedi proprio come sta facendo con le suole dei nostri sandali, se solo glielo chiedessimo-

Sentendo quelle parole, Ino arrossì ancora più intensamente di come era solita fare Hinata davanti a Naruto, soprattutto quando era più giovane. Quella scena così imbarazzante si insinuò nella mente già debole di Ino che quasi senza rendersene contò annui, mentre la sua lingua continuava a muoversi senza sosta sulla suola dei sandali di Hinata, ancora più sconvolta. Hanabi, proprio come la sorella, non si era persa quel gesto e battendo con forza il piede per terra, come una ragazzina viziata disse:

- Basta con quei sandali. Guarda mia sorella negli occhi e dille che leccheresti volentieri lo sporco ed il sudore via dai suoi piedi, se lei ti chiedesse di farlo -

Ino osservò prima Hanabi e poi Hinata, negli occhi della sua amica vide una delusione tale che la costrinse ad abbassare nuovamente la testa, mentre dalle sua bocca uscivano parole che non avrebbe mai più dimenticato e che forse, avrebbero segnato per sempre il suo destino.

Io...sarei onorata di poter...di leccare via sporco e sudore da vostri piedi, Hinata sama -

A quell'ammissione, terribile e patetica, Hinata perse quasi del tutto la speranza di salvare Ino, la cui sola vista la digustava e la faceva infuriare. Neanche ad un nemico avrebbe augurato una fine simile ed Ino invece sembrava...felice ed onorata di poterle leccare i piedi come un cane? Non era possibile, non poteva pensarlo davvero, forse aveva solo paura di contrariare Hanabi per chissà quale ragione. Hinata allora si avvicinò alla patetica figura prostata ai suoi piedi ed alzando con uno di essi il mento di Ino, cosi da constingerla a guardarla nuovamente in faccia, le chiese freddamente :

- Dici sul serio? -

Gli occhi di Ino si riempirono di lacrime, sapeva che doveva sembrare patetica e stupida agli occhi di Hinata ma non poteva combattere i suoi sentimenti e nonostante la vergogna, annuì nuovamente e replicò :

- Sì Hinata sama -

Sempre più disgustata, Hinata arretrò improvvisamente, come se volesse allontanarsi il più possibile da quella serva in cui non riconosceva più una delle sue compagne, una delle kunoichi più promettenti del villaggio, fino a poche settimane almeno. Hinata cercò con gli occhi l'aiuto della sorella che sembrava attendere la sua prossima mossa con grande trepidazione.

- Seguici in soggiorno - Hinata disse infine ad Ino, prima di voltare le spalle alla sua amica e cambiare stanza, seguita subito dopo da Hanabi.

Ino non aveva la forza di rialzarsi, le girava la testa a causa di tutte quelle emozioni che continuavano a travolgerla come onde contro gli scogli. Non voleva fare arrabbiare ancora di più Hinata, quindi decise di seguire l'amica gattonando dietro di lei, come una specie di animale domestico. Ino vide le due sorelle sedersi nuovamente sul divano quando poche ore prima l'avevano usata come poggiapiedi, mentre massaggiava i piedi della sua signora. La ragazza Yamanaka vide però Hinata avvicinare al divano un vecchio ottomano ed una parte di Ino fu contenta di non dover essere nuovamente usata come un oggetto. Ma la ragazza aveva esultato troppo presto.

- Guarda le mie piante, guarda quanto sono sporche e sudate - Hinata le disse indicandole i suoi bei piedi che Ino riprese ad osservare con attenzione quasi maniacale - Guarda lo sporco e le briciole che si sono appiccicate dovunque. Guardali bene e dimmi ancora che leccheresti volentieri via tutto, che mi offriresti la tua lingua come uno strumento per pulirmi i piedi... - Hinata disse con rabbia e disgusto.

- Beh sorellona, non sarebbe certo così scioccante o una cosa nuova per lei. Non ha appena leccato via tutto quel sudiciume dalle nostre scarpe? Non ha appena assaporato il sudore dei nostri piedi pulendo le solette dei nostri sandali? - intervenne Hanabi che sembrava più che felice di gettare olio sul fuoco.

Hinata ignorò la sorella, la sua attenzione era tutta per Ino, era la sua risposta ciò che desiderava avere, per capire finalmente cosa diavolo stesse passando per la testa della sua amica, per capire se voleva uscire da quella voragine che l'aveva inghiottita.

- Ti ho fatto una domanda, Ino. Davvero sei disposta a fare una cosa così ripugnante? Davvero sei diposta ad abbassarti a tanto e leccare le mie suole lercie?

Hinata lesse la risposta di Ino nei suoi occhi, prima ancora che la ragazza potesse parlare e confermare ancora una volta che era pronta a fare ogni cosa per Hinata, che era un onore poterla servire e che la ringraziava per quella possibilità.

- Oh stai zitta e lecca, serva - Hinata disse con rabbia, interrompendo il discorso patetico della sua amica ed agitando il piede destro, come ad indicarle dove avrebbe dovuto iniziare.

Ino era davvero un caso disperato, nessuno al mondo sarebbe stato disposto a fare quell'atto così degradante da essere quasi indescrivibile. Ino sapeva quanto Hinata fosse disgustata da lei, lo vide nei suoi occhi quando gattonò lentamente verso i suoi piedi e lo vide ad ogni nuova leccata, quando lo sporco e le briciole appiccicate ai suoi piedi veniva trasferito nella bocca della sua serva che non riusciva a smettere di tremare per l'emozione. Ino non sapeva spiegare cosa avesse provato nel momento in cui la sua lingua aveva toccato i piedi di Hinata per la prima volta, quando la sua lingua aveva assoporato quel gusto che pensava di conoscere dopo aver leccato i loro sandali, quello che Ino sapeva è che era incredibilmente felice, come se tutto quello che era successo nelle ultime settimane fosse servito a portarla lì, con la sua lingua ai piedi della sua amica, della ragazza che aveva distrutto la sua carriera da ninja medico, che aveva causato quella tremenda umiliazione pubblica che ancora la tormentava e che aveva creato una frattura con suo padre, che non le aveva più parlato da quel giorno. Hinata aveva calpestato il suo sogno ed ora stava calpestando sempre più la sua dignità con quei meravigliosi piedi sempre più ricoperti dalla saliva di Ino che stava facendo del suo meglio per pulirli e far scomparire ogni traccia di sporco, proprio come era scomparso il desiderio di Hinata di fermarla. La Principessa degli Hyuga assisteva a quello spettacolo in silenzio, non poteva negare che la lingua di Ino sulle sue suole fosse piacevole e persino più rilassante dei suoi massaggi, ma ancora le sembrava tutto così surreale ed inspiegabile. Come poteva qualcuno cadere così in basso? Come poteva Ino ingerire quello sporco che fino a pochi secondi prima ricopriva i suoi piedi?

Queste ed altre mille domande affollavano la mente della stanca Hinata che fu scossa da un brivido di piacere quando la lingua di Ino si spostò in mezzo alle sue dita dei piedi, come se la ragazza stesse cercando altra sporcizia da mangiare.

- Non ti preoccupare, se vuoi altro ci sono ancora i miei piedi -

La voce di Hanabi, che anche notato con quanta foga la lingua di Ino stesse scavando in mezzo alle dita della sorella, riportò Hinata alla realtà e la giovane non potè chiedersi ancora una volta se era rimasta qualche speranza di riavere la vecchia Ino indietro.

"Pensavo che trattandola male, facendole toccare il fondo, avrei ottenuto dei risultati" Hinata si disse tristemente mentre la lingua di Ino continuava esplorare ogni centimetro dei suoi piedi, cercando persino di insinuarsi sotto le sue unghia per raccogliere dello sporco lì accumulatosi.

"Forse per lei questo non è il fondo" una vocina nella sua testa le rispose ed Hinata comprese che non tutto era perduto e che c'era ancora un ultima speranza, un'ultima umiliazione che poteva salvare Ino.






Tre giorni dopo Hinata era pronta, o almeno così sperava. La Principessa degli Hyuga aveva pensato a lungo alla sua prossima mossa, a quell'umiliazione atroce che sarebbe stata assolutamente impossibile da tollerare, un'umiliazione che avrebbe sconfitto definitivamente quella Ino sottomessa e patetica, facendo riemergere quella ragazza forte e sorridente che avrebbe potuto affrontare qualasiasi nemico senza la minima paura. Hinata era sicura di vincere, quel pensiero le dava la forza di fare quello che andava fatto, anche se era una cosa davvero terribile. La giovane si era dunque avvicinata ad Ino, che stava a quattro zampe e stava pulendo i pavimenti e, cercando di nascondere il proprio imbarazzo, le aveva detto :

- Sto uscendo, tornerò di pomeriggio... e non sarò da sola. Sakura deve fare una sorta di colloquio con i membri del consiglio, penso sia un segnale della sua prossima promozione, e dopo verremo a festeggiare qui. Mi aspetto di vederti al tuo posto, in ginocchio, pronta a toglierci le scarpe -

Hinata aveva visto con soddisfazione uno strano fuoco negli occhi di Ino, il nome di Sakura aveva risvegliato qualcosa in lei e l'idea di dover servire la sua grande rivale, come faceva con le sue signore, era un duro colpo da digerire...soprattutto dopo aver appena saputo che Sakura stava per ottenere quella posizione che Ino aveva desiderato per così tanto tempo.

"Bene, penso sia un ottimo inizio" Hinata pensò con un sorriso mentre lasciava Ino al suo lavoro, uscendo dalla residenza degl Hyuga finalmente di buon umore, con la speranza di non rivedere la sua amica al suo ritorno.

Hinata aveva visto giusto, qualcosa era scattato dentro di Ino e la giovane impiegò un'ora per un lavoro che avrebbe richiesto appena dieci minuti. Molte volte Ino si accorse di essere rimasta immobile, come paralizzata, per chissà quanti secondi, la sua mente era altrove e non poteva dimenticare quello che Hinata le aveva appena detto. Sakura stava per diventare il capo della divisione medica, stava per realizzare il suo sogno mentre lei puliva pavimenti e scarpe. Ino cercò di non pensare a come faceva oramai quell'ultimo compito, come se volesse cancellare dalla sua mente il ricordo delle numerose volte in cui aveva leccato sudore e sporcizia via dai sandali delle due sorelle Hyuga e deodorizzato la loro puzza con il suo naso. Sakura aveva vinto quel giorno all'arena, ma Ino aveva perso molto più di una gara, di una promozione. La sua carriera medica le era scivolata via dalle mani come l'acqua di un torrente e la sua dignità aveva subito il primo di una lunga serie di colpi micidiali. E adesso Sakura avrebbe visto cosa era diventata in pochi giorni la sua rivale, avrebbe visto quella creatura senza spina dorsale strisciare ai suoi piedi, umile e serviziole mentre le toglieva le scarpe e liberava i suoi piedi sudati e sporchi. Non poteva farlo, non con Sakura. Ino non amava servire Hanabi, non quanto amava servire Hinata perlomeno, ma avrebbe preferito servire la viziata secondogenita di Hiashi Hyuga in qualunque modo e per tutta la vita piuttosto che farsi vedere da Sakura in quello stato, ridotta al ruolo di serva.

"Di una schiava, in realtà" Ino si disse, pensando che nessuna serva avrebbe mai pulito le scarpe ed i piedi della sua signora con la sua lingua.

Il ricordo di quella prima volta in cui aveva leccato i piedi di Hinata continuava ad eccitarla profondamente e quasi poteva ancora sentire la sensazione della sua lingua che scivolava sulle morbide e perfette suole della sua amica, raccogliendo tutto quello sporco che non era degno di stare sui piedi della Principessa degli Hyuga. Ma quello non era l'unico ricordo che la tormentava, Ino non poteva certo dimenticare quello che era successo il giorno successivo, quando Hanabi...

- Hai finito di pulire il pavimento? Voglio che tu dia un'altra leccata ai miei sandali, mi sembra ci sia qualcosa incastrato sotto la suola -

Come se il suo pensiero l'avesse evocata, Hanabi entrò nella stanza che Ino stava pulendo ed un solo sguardo della giovane fu sufficiente per far capire ad Ino che era meglio seguirla senza fare storie. Mentre Ino cominciava per l'ennesima volta a leccare le scarpe di Hanabi, che amava osservarla mentre faceva una cosa così degradante, la piccola degli Hyuga le disse:

- Ti vedo diversa oggi, cosa è successo? -

Dopo un attimo di esitazione e con ancora la lingua sulla suola dei suoi sandali, Ino le confessò quello che Hinata le aveva appena detto.

- Non posso farcela, non posso farmi vedere...così - Ino disse con gli occhi pieni di lacrime ed una grande rabbia che stava crescendo in ogni cellula del suo corpo.

- Ma non capisci? Questa è una cosa assolutamente meravigliosa, Hinata ti sta mettendo alla prova. Cara Ino, non sei mai stata più vicina a realizzare il tuo sogno! - Hanabi replicò quasi saltellando sul posto per la gioia - Hinata sta finalmente capendo quanto le sei devota e vuole essere sicura che i tuoi sentimenti siano reali, che sei disposta davvero a tutto pur di servirla e darle il controllo della tua vita. Pensaci bene, pensa a quello che potrebbe farti Hinata quando sarà finalmente consapevole di poterti manovrare come una marionetta, pensa a come potrebbe distruggere la tua vita con uno schiocco delle sue dita ed un sorriso sul suo nobile volto -

Hanabi sapeva bene che tasti toccare, sapeva le perverse fantasie di Ino e come manipolare la ragazza senza che questa nemmeno se ne accorgesse. Ino, che fino a pochi secondi prima era terrorizzata, furiosa e per la prima volta desiderosa di fuggire dalla residenza degli Hyuga, si sentì travolgere da un onda di piacere che le fece vibrare ogni muscolo del suo corpo. Hanabi sapeva di aver vinto e che la resistenza della giovane era stata spazzata via come una foglia al vento.






Diverse ore dopo, Hinata stava lentamente tornando a casa e con lei, proprio come aveva detto, c'era Sakura Haruno, che sembrava felicissima dopo quel colloquio con i membri del consiglio che sembrava essere andato davvero bene. Le due giovani stavano chiacchierando allegramente quando giunsero nel bel giardino che Hinata amava tanto. La padrona di casa invitò Sakura nei suoi alloggi privati, dentro si sè l'ansia stava crescendo sempre più.

" Per favore, fa che Ino sia andata via, per favore"

Hinata non sapeva chi o cosa stesse pregando ma sapeva che il suo cuore si era fermato per qualche instante mentre le sue orecchie cercavano di captare un minimo rumore che potesse rivelarle quale decisione Ino aveva preso. Hinata non aveva avuto il coraggio di usare il suo Byakugan, come se qualcosa dentro di lei temesse di vedere la sua amica ad attenderla, in ginocchio, patetica come sempre.

Ino era propriò lì, doveva le aveva ordinato di stare, in attesa del rientro della sua signora e della sua grande rivale che si fermò non appena la vide, in ginocchio e con la testa bassa. La bocca di Sakura era aperta per lo stupore, niente avrebbe potuto prepararla a quella vista, mai avrebbe immaginato di trovare Ino a casa di Hinata, certamente non in quel modo. Mentre Sakura era colma di stupore, la Principessa degli Hyuga era furente come mai era stata nella sua vita. Ino l'aveva delusa ancora una volta, aveva fatto quello che Hinata sperava non facesse...obbedire.

"Cosa devo fare affinché tu capisca, Ino?" Hinata pensò stancamente, sapendo in cuor suo che oramai non aveva altra scelta se non proseguire con il suo terribile piano e sperare per l'ennesima volta che Ino non lo rovinasse.

- Avanti serva, fa il tuo lavoro - la giovane Hyuga disse con tono severo, sapendo che le sue parole avrebbero generato un milione di domande.

- Serva? Ma di cosa stai parlando? Che ci fa Ino qui? - Sakura le chiese senza togliere lo sguardo da Ino che era in ginocchio a pochi metri da loro, con un'espressione in viso che non aveva mai visto nella sua rivale.

- E' molto semplice, l'ho aiutata a migliorare il suo taijutsu ed Ino si è offerta di farmi da serva in queste settimane in cui è incapace di usare il chakra -

Sakura guardava Ino senza potere credere ai suoi occhi e la giovane quasi si diede uno schiaffo come per svegliarsi da un sogno incredibile...ed estremamente divertente.

"La grande Ino...una serva" Sakura si disse, senza riuscire a nascondere un sorriso. Sembrava proprio che qualcuno avesse realizzato i suoi sogni, prima la sua rivale era stata umiliata davanti a centinaia di persone nell'arena, poi era stata cacciata via dalll'accademia medica di Tsunade sama...e ora questo?

- E cosa fa? Voglio dire...come tua serva che mansioni ha? - Sakura riuscì a dire quando si riprese dallo stupore.

- Tutto quello che io e Hanabi le diciamo di fare - Hinata rispose, prima di aggiungere - Soprattutto questo -

La giovane schioccò le dita ed indicò i suoi piedi, Ino che aveva gia tergiversato parecchio, si affrettò a strisciare dalla sua signora e sotto lo sguardo attonito di Sakura, cominciò a sfilarle i sandali dai piedi. Quello era un compito a cui Ino era ormai abituata ma non fu facile farlo alla presenza della sua rivale che non la perdeva di vista nemmeno per un secondo, e come avrebbe potuto fare differentemente? Per lei doveva essere come se il suo compleanno fosse arrivato in anticipo, prima era appena diventata il capo del dipartimento medico, o comunque aveva fatto un grosso passo in avanti per ottenere quella posizione, e poi aveva scoperto che la sua grande rivale era diventata la serva di una sua amica, pronta a strisciare ai piedi della sua signora come un cane che da il benvenuto al suo padrone. Ma Ino sapeva che il peggio doveva ancora arrivare, che la sua umiliazione era solo agli inizi e che tutto il suo mondo sarebbe collassato non appena sarebbe strisciata ai piedi di Sakura per fare quello che aveva fatto con Hinata. Qualcosa la bloccò, impedendole di muovere un muscolo, qualcosa si stava finalmente scuotendo dentro di lei ed anche Hinata se ne accorse.

"Dai Ino, un'altro piccolo sforza ed è fatta!" La giovane Hyuga cercò mentalmente di incitare la sua amica a ribellarsi, ad alzarsi e fuggire via, anche ad infuriarsi con lei ed insultarla se fosse stato necessario.

Furono pochi secondi che durarono ore ed ore, il tempo sembrava essersi fermato e nessuna delle tre ragazze si muoveva o parlava. Poi Ino si ricordò delle parole di Hanabi e dopo aver deglutito a fatica, come se stesse inghiottendo il boccone più amaro della sua giovane vita, la ragazza Yamanaka strisciò verso Sakura, con le mani già tese per toglierle i sandali.

- Po...posso toglierle i sandali, Sakura sama? - Ino chiese con voce tremante, il suo viso rosso per l'imbarazzo.


Il cuore di Hinata si fermò nuovamente, questa volta ci aveva davvero creduto ma Ino non era ancora arrivata al limite, ma lo avrebbe fatto poco dopo, aveva bisogno solo di un'altra piccola spinta.

- Sakura sama? Mi piace come suona, ben detto "maial Ino" - Sakura rispose ridacchiando, non riusciva proprio a descrivere quanto fosse felice di vedere la sua rivale prostata davanti a lei, togliendole le scarpe sudate come la più umile delle serve, non potendo in quella posizione non odorare nell'aria quella puzza che arrivava persino alle narici del futuro capo del dipartimento medico. Era stato un giorno difficile per Sakura, appena tornata da un missione era dovuta correre da Tsunade sama per incontrare i membri del consiglio senza nemmeno poter passare a casa per pochi minuti e lavarsi...e quel cattivo odore ne era la prova. Ma Ino incredibilmente sembrò non esserne infastidita e le tolse i sandali senza lamentarsi, con un'abilità tale che fece capire a Sakura che non era la prima volta che faceva quel compito. Hinata continuava ad osservare prima Ino e poi Sakura per vedere le reazioni delle due ragazze, sapendo che le sue prossime parole sarebbero state ancora più scioccanti per la ragazza dai capelli rosa e per la sua serva dai capelli biondi.

- Zerbino! - e dicendo solo quella parola, Hinata schioccò nuovamente le dita, sicura che Ino sapesse cosa fare ma incerta se avrebbe obbedito o meno al suo nuovo terribile comando.

Ino si sentì sprofondare, come se la terra sotto i suoi piedi fosse improvvisamente scomparsa. Ino ricordava bene quando aveva sentito per la prima volta quell'ordine, quando Hanabi aveva deciso di umiliarla come mai prima in presenza di Hinata che aveva potuto assistere a quel patetico spettacolo solo per pochi minuti, prima di lasciare in fretta la stanza della sorella con gli occhi pieni di lacrime. Ino si era chiesta se Hanabi si fosse accorta della reazione della sorella, ma la giovane era troppo occupata a strofinare i suoi piedi sudati sulla faccia della sua serva per aver visto lo sguardo disperato e disgustato di Hinata. Ino ricordava quanto si fosse sentita miserabile quella prima volta, quanto non si era più sentita un essere umano ma un mero oggetto al servizio della sua padrona, che non mostrava alcuna pietà per quello zerbino umano che una volta era una kunoichi potente e rispettata.

"Io non posso, non di nuovo, non con Sakura qui" Ino si disse, mentre il suo corpo tremava per l'orrore, come se capisse ancora più della sua mente che se avesse obbedito a quell'ordine non ci sarebbe stato ritorno, che la vecchia Ino sarebbe morta per sempre.

Quel pensiero, l'idea che Hinata potesse distruggere definitivamente la sua vita fu tutto quello di cui aveva di bisogno per superare quell'esitazione, per lasciare il controllo nella mani della sua amica ed realizzare le sue perverse fantasie. Sakura osservò Ino stendersi per terra, sulla sua schiena e rimanere immobile, come in attesa di qualcosa. La pupilla del quinto Hokage non dovette aspettare molto per comprendere quello che stava succedendo, perchè pochi secondi dopo Hinata fece un passo in avanti e mise un piede in faccia ad Ino, strofiandolo con forza come se il bel viso della kunoichi non fosse altro che uno zerbino. L'eccitazione dentro Sakura era quasi pari a quella di Ino che nonostante tutto, nel profondo stava amando quel momento, quell'umiliazione ai piedi della sua signora che ormai adorava come una vera Dea che le stava concedendo il supremo onore di poter rimuovere con il suo bel viso, il sudore dei suoi piedi che per la ragazza Yamanaka era prezioso come l'ambrosia. Sakura pensò nuovamente di essere in un meraviglioso sogno, o peggio di essere intrappolata nel perverso genjutsu di un nemico, come spiegare altrimenti ciò aveva davanti gli occhi? Come poteva essere reale quella scena così assurda? E come poteva essere Ino quella misera creatura lì per terra, che stava lasciando Hinata libera di usarla come uno zerbino?

"Realtà, sogno o illusione, non mi importa, voglio godermi questa...questa cosa" Sakura pensò sorridendo, non potendo che invidiare Hinata in quel momento e sperare che arrivasse presto il suo turno.

Hinata stava cercando di non mostrare le sue vere emozioni, cercando di non uscire dalla parte della Padrona severa che non aveva pietà per la sua misera serva, che continuava a lasciarla usare la sua faccia in quel modo degradante, senza opporre nessuna resistenza. Hinata ricordava quando Hanabi aveva usato Ino come zerbino per la prima volta, ricordava di essere fuggita e di aver pensato che mai avrebbe fatto usato la sua amica in quel modo. Ed ora eccola lì, costretta a pulirsi i piedi sudati sul viso di una ragazza una volta così forte ed orgogliosa ed ora così arrendevole e sottomessa. La Principessa degli Hyuga non poteva negare a se stessa che c'era qualcosa di profondamente emozionante in quella atto che tanto aveva disprezzato, sentire la faccia di Ino immobile sotto i suoi piedi era...incredibile. Hinata cercò di ritornare alla realtà, aveva una missione da compiere e non poteva lasciarsi distrarre da quei pensieri assurdi, doveva salvare Ino e per fare ciò doveva calpestare l'ultima briciola di dignità che le era rimasta, doveva consegnare quello speciale zerbino a Sakura e sperare che essere usata in quel modo dalla sua grande rivale, potesse finalmente risvegliare l'orgoglio sopito di Ino.

- Dai Sakura, pulisci anche tu i piedi sul mio zerbino personale, la serva ha appena lavato i pavimenti e non vorrei che si sporcassero di nuovo - Hinata disse, allontanando i suoi piedi dal viso di Ino ed invitando quelli di Sakura a prendere il loro posto.

- Ehi "maial Ino" non ti dispiace se uso anche io la tua faccia come uno zerbino, vero? - Sakura chiese alla sua rivale, godendo nel vedere quanto fosse diversa oramai l'espressione sul viso dell'amica, il suo solito sorriso e la sua confidenza totalemente scomparsi.

- No, Sakura sama, non...non mi dispiace- Ino rispose balbettando e Sakura non potè fare a meno di notare quanto la ragazza bionda fosse diventata simile alla vecchia e timida Hinata, come se il sudore della Principessa del Byakugan fosse penetrato attraverso la sua pelle e l'avesse lentamente trasformata in un'altra persona, insicura e patetica.

Sakura non se lo fece ripetere due volte e mise un piede in faccia alla sua rivale senza tanti convenevoli. Il viso di Ino era caldo e così piacevole sotto le sue suole sudate, Sakura ebbe un brivido per l'eccitazione e quando cominciò a strofinare il suo piede lungo tutto il viso dell'amica, pensò che non poteva esistere una vittoria più grande, non solo aveva sconfitto Ino all'arena ed aveva visto la sua rivale umiliata davanti a centinaia di persone, perdendo così anche la possibilità di seguire le lezioni di Tsunade sama, ma adesso si stava letteralmente pulendo i piedi sporchi sulla sua faccia, qualcosa che non sarebbe stato più possibile dimenticare. Ino avrebbe potuto anche sconfiggere l'Akatsuki da sola, diventare persino Hokage ma nulla avrebbe potuto cancellare il fatto che lei aveva usato la sua faccia come un zerbino, annientando il suo orgoglio e facendole finalmente comprendere che la grande Sakura Haruno sarebbe stata un suo superiore per il resto delle loro vite.

Ino non riusciva ancora a credere di essere caduta così in basso da servire in quel modo anche Sakura che sembrava felicissima di potersi pulire i piedi sudati sulla sua faccia, usando il suo naso per pulire in mezzo alle dita dei suoi piedi che erano sicuramente l'area in cui l'odore dei suoi piedi era più intenso. Ino cercò di cogliere tutte le sfumature di quell'odore, cercando di comprendere le differenze con l'odore di Hinata ed Hanabi. Solo qualche minuto dopo la ragazza si rese conto di quello che stava facendo, che stava giudicando la puzza di un paio di piedi come un sommelier giudica un vino. Imbarazzata, Ino chiuse gli occhi ma poteva ancora sentire le risatine di Sakura che non si sarebbe mai fermata ed avrebbe continuato a pulirsi i piedi sulla sua rivale per ore e ore, se non giorni interi, rammaricandosi di non avere i piedi ancora più sporchi così da lasciare sul quel bel faccino le sue impronte, che potessero rivelare al mondo intero quanto patetica era Yamanaka Ino e che era nata solo per stare sotto i piedi di Sakura.

"Scommetto che ora non sei più così sicura che Sasuke sceglierebbe te, non è vero "maial Ino" ?" Sakura si disse pensando al suo bel compagno di squadra che non vedeva da molto tempo e che sarebbe stato di certo sorpreso nello scoprire quanto erano cambiate le cose al villaggio e quanto la ragazza bionda era caduta in basso.


- Che ne pensi se ci spostiamo in soggiorno, Sakura san? - Hinata disse all'improvviso, interrompendo quel fantastico sogno ad occhi aperti che Sakura stava facendo, godendosi le labbra della sua rivale sotto i suoi talloni che stava strofinando con forza per togliere lo sporco che lì era molto più evidente che sul resto dei suoi piedi.

- Se possiamo portarci dietro la nostra "maial Ino", perchè no? - Sakura rispose, allontanando a malincuore i suoi piedi dalla faccia di Ino che rimase immobile per terra, come se fosse realmente uno zerbino.

- Certamente, può sempre pulirci le scarpe dopo - Hinata disse schioccando le dita.

Ino si affrettò a tornare a quattro zampe, proprio come un cane addestrato, mentre Sakura rifletteva su quello che la ragazza Hyuga aveva appena detto, curiosa di vedere con quanta passione Ino le avrebbe pulito i sandali proprio come le aveva pulito i piedi. Hinata condusse Sakura in soggiorno e la fece accomodare sull'elegante divano, mentre Ino seguiva le due ragazze gattonando, il suo sguardo basso per paura di incontrare gli occhi di Sakura e vedere il suo sorriso beffardo. Ino sapeva che la sua vita non sarebbe più stata la stessa, sapeva che Sakura non le avrebbe mai fatto dimenticare quello che era appena successo e che tra loro due non ci sarebbe mai più potuta esserci competizione, non dopo che Sakura si era pulita i piedi sulla sua faccia. Ino però aveva paura che la ragazza potesse raccontare quello che aveva visto ad altri, anche se il suo racconto sarebbe stato così assurdo che difficilmente i suoi compagni avrebbero creduto alle parole della pupilla del quinto Hokage. Ma quanto tempo ci sarebbe voluto prima che Kiba, Shino, Ten Ten o uno degli altri la vedessero in quello stato con i propri occhi e la usassero con i propri piedi? Hinata poteva invitare i suoi amici da un momento all'altro ed Ino era sicura che anche in quel caso non si sarebbe rifiutata di servire i suoi vecchi amici come aveva servito la sua grande rivale.

I suoi pensieri furono spazzati via non appena Hinata le ordinò di portare alla loro ospite della limonata e felice di potersi allontanare da Sakura, seppur brevemente, la ragazza Yamanaka corse in cucina per eseguire gli ordini della sua signora. Al suo ritorno Sakura ed Hinata stavano parlando a bassa voce e si interruppero non appena si accorsero della sua presenza, Ino allora avanzò verso le due e con un inchino offri ad entrambe un bicchiere di freschissima limonata che aveva fatto poco prima del ritorno di Hinata.

- Grazie, maiale - Sakura le disse con l'ennesimo sorriso beffardo ed Ino non potè fare altro che ricevere quella nuova offesa in silenzio, senza sapere che quello era solo l'inizio.

Ino non sapeva cosa si fossero dette le due ragazze sedute sul divano, ma le sembrò che Sakura era diventata ancora più arrogante e sicura di sè in quei due minuti in cui si era assentata, come se oramai fosse certa di poter usare la serva di Hinata senza nessuna limitazione. La sua mossa successiva fu tanto audace che per un attimo Ino pensò di avere davanti Hanabi ed i suoi perfidi piani.

Ehi maiale, Hinata mi ha detto come deodori le sue scarpe. Sai, credo che aver spalmato il mio sudore sulla tua faccia non sia stato sufficiente, sento che i miei piedi puzzano ancora molto e vorrei usufruire dei tuoi servigi. Quindiiii porta qui il tuo naso, maiale - Sakura disse con un ghigno, indicandole l'area in mezzo alle sue dita che aveva divaricato il più possibile per mostrarle la sporcizia che lì abbondava.

Ino osservò Hinata come in cerca del suo aiuto ma la sua signora la guardava con freddezza e disgusto ed Ino comprese che non aveva scelta e che la dolce Hinata non l'avrebbe salvata.

"Fuggi via, nessuno ti sta trattenendo, hai una scelta" le disse quella vocina nella testa che continuava a parlarle da giorni senza mai essere ascoltata davvero ed anche quella volta Ino decise di ignorarla e mettendo da parte l'orgoglio, se ancora ne aveva, strisciò ai piedi della sua rivale e chinandosi quanto più possibile per terra, infilò il suo naso proprio dove le era stato indicato, in mezzo alle dita dei piedi di Sakura.

Ino cominciò ad annusare intensamente, aveva oramai deodorizzato le scarpe delle due sorelle Hyuga così tante volte da sapere che solo respirando profondamente poteva catturare dentro i suoi polmoni quel cattivo odore. Ino fu ancora una volta assalita dalla vergogna e si sentiva sempre più un essere inferiore che doveva solo essere grata di poter respirare e poco importava che fosse ossigeno o puzza di piedi.

- Dai maiale , non nascondere la tua vera natura. Facci sentire un bel grugnito...oink oink, maialino - Sakura disse scoppiando a ridere ed anche Hinata non riuscì a trattenere una risatina nervosa.

Il viso di Ino doveva oramai essere rosso come la maglia di Sakura, ma la ragazza decise ancora una volta di obbedire, nonostante quella lunga ed interminabile sequela di umiliazioni la stava annichilendo.

- Oink...oink -

Ino non si era mai sentita più stupida, come poteva aver accettato di fare una cosa simile? Come poteva umiliarsi in quel modo davanti alla sua rivale che si stava sbellicando dalle risate vedendo la sua buffa imitazione mentre continuava ad annusare intensamente quella puzza che le stava facendo girare la testa?

Quelle stesse domande affollavano la mente di Hinata che cominciava oramai a perdere le speranze, quel fuoco che aveva visto negli occhi di Ino quando aveva visto Sakura sembrava già essersi spento, come se la ragazza, che per un momento era stata sul punto di esplodere come una bomba e finalmente ribellarsi, si fosse arresa ed si era lasciata trascinare dagli eventi come un tronco da un fiume in piena.

"C'è solo un ultima cosa che posso fare, se Ino fallisce pure questa prova..." Hinata non riuscì a pensare alla fine di quella frase, non voleva pensare a quello che sarebbe potuto succedere se Ino fosse crollata ancora una volta.

- Basta così, serva - Hinata disse infine e la speranza tornò a vivere nel cuore di Ino che vedeva in quelle parole un'ancora di salvezza che la sua amica le aveva appena gettato per salvare dal mare in tempesta. Ma sfortunamente Hinata aveva un piano ben preciso e poco dopo aggiunse - Ho notato che i piedi della nostra ospite sono ancora sporchi, tira fuori quella lingua e puliscili...e non dimenticare di mostrarle il tuo rispetto. Non so, dille quanto sei onorata di poterle pulire i piedi, elogia la sua bellezza e la sua intelligenza, falle capire che sai quale è il tuo posto e che lei è una tua superiore -

Mentre Sakura scoppiava nuovamente a ridere, Ino osservava con incredulità Hinata, non potendo credere che quella dolce ragazza potesse aver appena calpestato definitivamente la sua dignità, consegnando la sua vita nelle mani di Sakura che da quel giorno non avrebbe più potuto guardare negli occhi, indegna di essere la sua rivale e di camminare a testa alta in sua presenza. Ino sapeva che se avesse leccato i piedi di Sakura, la giovane dai capelli rosa avrebbe vinto e l'avrebbe considerata alla stregua di un lacchè per il resto della sua vita. Ma non era questo che voleva? Non era per quel motivo che aveva fatto tutte quelle cose assurde? Aveva confessato ad Hanabi di volere che Hinata le distruggesse la vita, facendole perdere poco a poco tutto quello che possedeva, prima la sua carriera da ninja medico, poi la sua dignità ed infine...

- Dai maiale, sono ansiosa di sentire la tua lingua danzare sui miei piedi. Sono sicura che il loro gusto sarà una vera prelibatezza per un maialino come te - Sakura disse intrappolando il naso di Ino tra l'alluce ed il secondo dito del piede e scuotendo la testa della sua rivale come a risvegliarla da quella srota tranche in cui era caduta dopo aver sentito le parole di Hinata.

"Hanabi sama aveva ragione, sicuramente questo è un test di Hinata sama" Ino pensò cercando di trovare qualcosa che potesse scusare quello che era oramai pronta a fare e quando la sua lingua finalmente toccò i piedi di Sakura, un brivido scosse il suo basso ventre e un gemito rischiò di sfuggirle dalle labbra.

Sakura aveva sventolato il suo piede davanti la faccia di Ino per diversi secondi, curiosa di sapere se la ragazza avrebbe davvero fatto una cosa del genere, dopo essere gia stata usata come uno zerbino ed averle annusato i piedi, grugnendo come un maiale. Il disgusto negli occhi di Hinata fece capire a Sakura che la giovane Hyuga sapeva già quale sarebbe stata la risposta di Ino e quando la sua rivale cominciò a leccarle i piedi, Sakura credette di impazzire per la gioia.

Yamanaka Ino, Ino la Grande, Ino la Bella, Sakura l'aveva sentita chiamare in così tanti modi nei lunghi anni dell'Accademia che aveva finito quasi per odiare il suono di quel nome, ma ora era tutto diverso, ora la potente Ino era prostrata davanti a lei e le leccava i piedi come un cane, o meglio, come il maiale che era. Sakura seguiva con i suoi occhi ogni movimento della lingua della ragazza bionda che stava raccogliendo tutto il sudore e la sporcizia che aveva accumulato durante la missione e quell'incontro con i membri del consiglio che era stato molto stressante, e la kunoichi dai capelli rosa non poteva neanche immaginare quale fosse il gusto di quella schifezza che Ino stava ingoiando, mentre il divario tra le due ragazze diventava sempre più incolmabile. Sakura sarebbe diventata presto capo del dipartimento medico, aveva sconfitto un membro dell'Akatsuki e molti pensavano che in futuro avrebbe potuto prendere il posto del Quinto Hokage...Ino invece era diventata una serva, un disgustoso maiale che mangiava sporcizia e l'unico modo in cui poteva sperare di avvicinarsi alla scrivania dell'Hokage in futuro, era essere scelta dalla sua rivale come suo poggiapiedi ufficiale, con il compito di pulire con la lingua il sudore dai piedi della sua vecchia amica, impegnata a governare il villaggio.

- Non stai dimenticando qualcosa, maialino?- Sakura disse all'improvviso, ridacchiando quando Ino si fermò con la lingua in mezzo alle sue dita dei piedi.

La ragazza Yamanaka si ricordò allora delle parole di Hinata e non sapendo cosa dire, lasciò che le parole le uscissero liberamente dalla bocca.

- Gra...grazie Sakura sama per questo onore immenso, io non sono degna di pulire i vostri gloriosi piedi con la mia misera lingua. Grazie per essere così generosa con me, per lasciare strisciare questo lurido maiale al vostro cospetto, voi che dovreste schiacciarmi come un verme per ricordarmi quanto sono stata stupida a pensare di essere stata eguale a voi...meglio di voi...io non sono nulla se non sporco sotto i vostri piedi e vi ringrazio per avermelo ricordato permettendo al mio indegno stomaco di ricevere la sporcizia depositata in mezzo alle vostre dita, ai miei polmoni di ricevere l'odore dei vostri piedi, meraviglioso come tutto in voi che siete molto più bella di me, più intelligente, più forte ed...unica che merita di ricevere l'amore di Sasuke che...che neanche dovrebbe guardare un essere inferiore come me, soprattutto vicino ad una Dea come voi, perfetta sotto ogni punto di vista, che sono grata di poter servire...ora che ho compreso che il mio posto è sotto di voi, che voi siete la migliore -

Sakura aveva vinto, mai più nessuno avrebbe mai più osate mettere in discussione chi era la miglior kunoichi tra le due, quello scontro durante gli esame chunin terminato in pareggio sembrava oramai appartenere ad un'altra vita, in questa non c'era più competizione, Sakura era la vincitrice assoluta ed Ino il cane al suo guinzaglio.

- Hmm adoro questa nuova Ino, che ha finalmente capito quale è il suo posto e chi è la migliore - Sakura disse con un ampio sorriso, infilando l'alluce del piede destro nella bocca di Ino che non oppose nessuna resistenza, cominciandolo a succhiare avidamente - Sai una cosa, maialino? Voglio farti un regalino ma prima devi supplicarmi...supplicami di sputarti addosso, supplicami di ricoprire quella brutta faccia con la mia preziosa saliva -

- Ino aveva ormai perso la testa, quell'umiliazione senza fine aveva acceso un fuoco in mezzo alle sue gambe e senza neanche rendersene conto la ragazza, con ancora l'alluce di Sakura in bocca, disse :

- Peffavore Safuva ama, peffavore sfutaemi in fafcia -

Sakura scoppiò a ridere sentendo quelle parole quasi incomprensibili ma la giovane decise di essere buona ed accontentare il maiale ai suoi piedi. Dopo aver raccolto quanta più saliva possibile, Sakura sputò tutto in faccia ad Ino che fu inondata dalla saliva della sua rivale che poco dopo cominciò a colarle lungo il viso. Ino senza neanche pensare di togliere l'alluce di Sakura dalla sua bocca, tirò fuori la lingua e cercò di leccare la saliva che colava vicino le sue labbra. Era uno spettacolo davvero patetico ma Sakura non si era mai divertita così.








- SI PUÒ SAPERE COSA DIAVOLO HAI IN TESTA??? -

Ino non aveva mai visto Hinata così arrabbiata e di certo mai l'aveva sentita gridare contro qualcuno. Dopo aver accompagnato Sakura alla porta, Hinata era tornata in soggiorno dove la attendeva la sua serva che mai si sarebbe aspettata quell'esplosione devastante.

- Io...Io non... -

- NON DIRMI CHE NON CAPISCI, NON DIRMI CHE NON COMPRENDI QUANTO SIA GRAVE, QUANTO SIA ASSURDO TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO IN QUESTI GIORNI - Hinata continuò a dire, negli occhi sembrava ci fosse un fuoco che avrebbe potuto radere al suolo un intero Paese - HO FATTO DI TUTTO PER CERCARE DI SVEGLIARTI, PER CERCARE DI FARTI RAGIONARE, SONO STATA GENTILE, SONO STATA SPIETATA, HO CHIAMATO PERSINO SAKURA CON LA SPERANZA CHE DAVANTI ALLA TUA RIVALE FINALMENTE SARESTI ESPLOSA...E TU COSA HAI FATTO?? TI SEI FATTA USARE COME UNO ZERBINO, TI SEI FATTA DERIDERE, LE HAI LECCATO I PIEDI MENTRE DECANTAVI LE SUE LODI E TI UMILIAVI...MALEDIZIONE L'HAI PERSINO SUPPLICATA DI SPUTARTI IN FACCIA... -

Hinata si accasciò sul divano, come se quelle urla avessero sottratto tutte le sue energie. Ino la osservava con gli occhi pieni di lacrime, dispiaciuta di aver deluso in quel modo la sua amica che sembrava aver fatto ogni cosa per far tornare indietro la vecchia quasi quanto Hanabi aveva tentato di far emergere sempre più quella patetica creatura che si cibava di umiliazione, sudore di piedi e sporco. Hinata cominciò a piangere, nel giorno della grande vittoria di Sakura lei aveva perso, aveva perso ogni speranza di rivedere la sua vecchia amica e l'ultima briciola di rispetto che provava per Ino. La ragazza Yamanaka era consapevole di essere la colpevole delle sofferenze di Hinata, decise allora che era arrivato il momento di rivelare quella verità di cui solo Hanabi era a conoscenza.

Ino si avvicinò ad Hinata e si inginocchiò ai suoi piedi, le prese dolcemente una mano e le raccontò ogni cosa, come qualcosa era scattato in lei dopo quel fatidico giorno in cui la sua carriera da ninja medico era finita, come aveva sviluppato una strana ossessione per colei che aveva causato la sua caduta e come desiderasse che Hinata continuasse a calpestare tutti i suoi sogni, distruggendo tutto quello che aveva e tutto quello che era. La principessa del Byakugan ascoltò quel discorso in silenzio, era tutto così assurdo ma ora capiva meglio quello che era successo, perche Ino avesse volontariamente accettato di subire tutte quelle umiliazioni.

"Le desiderava, desidera essere umiliata, insultata e trattata come..." i pensieri di Hinata si interruppero, i suoi occhi si posarono sulla sua vecchia amica che la osservava con curiosità e forse paura. Il tempo sembrò fermarsi nuovamente, Ino non riusciva proprio a capire cosa Hinata stesse pensando e temeva che la ragazza avrebbe potuto gridargli addosso nuovamente. Passarono due lunghi minuti, poi Hinata cominciò a parlare, la sua voce era calma e fredda come il ghiaccio.

- Se è questo che davvero quello che vuoi, se si è trattato di ciò per tutto questo tempo...se davvero desideri così disperatamente che io ti rovini la vita, allora va bene, lo farò...schiava -



A trampled dream (ITA)Where stories live. Discover now