Parte 3

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C'era caldo, molto caldo quel giorno. La via principale del villaggio era affollata da numerose persone, come sempre a quell'ora del giorno quando lo stomaco brontola ed un gustosissimo ramen ti chiama a sè come quelle creature chiamate sirene, narrate nelle storie di paesi lontani, chiamano a sè con il loro canto ipnotico gli sventurati marinai che stavano solcando quelle acque. Tra gli abitanti ed i numerosi turisti che si muovevano lungo la via come tante formiche indaffarate, due giovani ragazze stavano camminando con l'espressione stanca di chi ha appena finito un lunghissimo turno di lavoro.

Non posso ancora credere che quella era una missione di rango A...che noia -

Hinata era stufa di sentire le lamentele della sorella minore che camminava al suo fianco, sbadigliando per l'ennesima volta.

Te l'ho già detto, era una missione importante -

- Un vecchio si perde in un bosco ed è una missione importante? Potevano mandare dei ragazzini dell'accademia invece di far perdere tempo a noi Hyuga, Kiba, sua madre e sua sorella - Hanabi replicò, continuando a contestare la scelta dell'Hokage di aggiungerla come supporto al team di sua sorella con altri due membri del clan Inuzuka.

- Ti ricordo per l'ennesima volta che quel vecchio era il Damyo del Paese del fuoco, dovresti capire quanto sia importante...e se non riesci a farlo, forse sei tu che dovresti tornare all'accademia -

Hanabi non riuscì a replicare quella volta e la giovane non pote fare a meno di pensare ancora una volta quando fosse cambiata sua sorella in così poco tempo.

"E' tutto merito di Ino" Hanabi pensò con un sorriso e, dimenticandosi per un momento della missione che l'aveva costretta a stare via dal villaggio per quasi una settimana intera, la giovane affrettò il passo, desiderosa di tornare a casa dove sapeva che avrebbe trovato l'erede del clan Yamanaka ad attenderla, a quattro zampe come un fedele cagnolino, proprio come le era stato detto di fare.

La residenza degli Hyuga era silenziosa come sempre e quando le due ragazze attraversarono l'ampio e curato giardino, non videro nessuno in giro, probabilmente stavano pranzando tutti...o quasi. C'era un unica persona al lavoro in quel momento ed era una bella ragazza dai lunghi capelli biondi che stava strofinando il pavimento, proprio fuori la casa del capo clan, ancora assente per i suoi numerosi impegni diplomatici.

Ino Yamanaka si accorse solo dopo diversi secondi del ritorno delle sue due Padrone ed nei suoi occhi sembrò risplendere una strana luce mentre la giovane correva ad inginocchiarsi ai piedi di Hinata ed Hanabi che come sempre amava vedere una ragazza, fino a poche settimane prima così nobile e potente, ora ridotta in quello stato.

- Bentornata Hinata sama, bentornata Hanabi sama - Ino disse dando un bacio a piedi di quelle ragazze che l'avevano conquistata e che l'avevano cambiata totalemente.

Alla vista di quella scena così patetica, Hinata provò una sensazione ormai familiare. Aveva smesso da tempo di lottare contro i mulini al vento, di lottare per i diritti e la dignità di una persona che chiaramente non li meritava, una persona che non aveva nessun problema a baciare i piedi di una sua vecchia compagna di classe o farsi umiliare sempre in qualche nuovo modo. No, quei tempi erano finiti, Hinata aveva capito che non c'era speranza per qualcuno come Ino, per un verme che amava strisciare ai suoi piedi più di ogni altra cosa. Hinata aveva smesso di preoccuparsi per lei ed aveva finalmente imparato a godersi quella strana ma potente sensazione di potere che prendeva il possesso del suo corpo e della sua mente ogni volta che assisteva all' umiliazione della sua vecchia amica, di una ragazza che un tempo rispettava enormente e che ora invece disprezzava e considerava patetica.

Posso togliervi le scarpe, Hinata sama? - Ino chiese con il suo ormai solito tono ossequioso. Sì, ma fai in fretta...schiava -

Ed ecco di nuovo quella sensazione, quel potere che aveva scoperto e che non riusciva più a lasciare andare. Hinata non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe amato comandare un altro essere umano a bacchetta, ma più Ino si umiliava davanti a lei, più l'erede del clan Yamanaka cadeva in basso, più Hinata diventava dipendente da quel senso di superiorità che per la prima volta le aveva fatto comprendere che tutti avevano avuto ragione a chiamarla la Principessa del Byakugan. Hinata era diversa, aveva finalmente abbandonato la sua timidezza, la paura di non essere ciò che gli altri si aspettavano, e nessuno meglio di Hanabi aveva compreso tale cambiamento. La seconda figlia di Hiashi Hyuga poteva vedere anche senza il suo potente dojutsu come sua sorella fosse ormai totalmente a suo agio con Ino, nel darle ordini e nel vederla strisciare ai suoi piedi come un verme...una differenza abissale rispetto alle prime settimane dove ciò che la muoveva era la sola speranza di far risvegliare la sua amica da quel torpore, da quella follia che aveva preso il sopravvento su di lei dopo il danno subito ai suoi canali del chakra e dopo quell'umiliazione pubblica all'arena che le era costata la sua carriera da ninja medico. La confessione di Ino era stata determinante, Hinata aveva finalmente compreso che la ragazza desiderava servirla più di ogni altra cosa al mondo ed aveva finalmente smesso di lottare e deciso di godersi quella bella schiavetta sempre pronta ad obbedire ad ogni suo ordine.

A trampled dream (ITA)Where stories live. Discover now