gelosie e delusioni e verità

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ALLISON POV'S
Sono nella sala di musica suanando la sinfonia che mio padre mi faceva suonare sempre da piccola e che riusciva a calmarmi.

Quando la sento, chiudo gli occhi per rilassarmi, facendosì che le dita vadano da sole.

Dopo un pó, sento che le mani come se sono coperte da qualcosa di grande, poco dopo sento una voce che mi sussurra vicino l'orecchio.
«Vedo che sei brava a suonare, chi ti ha insegnato?»

Quando mi rendo conto di chi è la voce, sussulto dallo spavento.
«Oh mio dio Samuel, mi hai fatto prendere un spavento, da quando sei qui?»

Lui si siede accanto a me.
«Scusami piccola non volevo, in verità sono qui da un pó, dimmi, chi ti ha insegnato a suonare così bene il pianoforte?»

Gli sorrido pensando a mio padre.
«Papà, lui amava suonare il pianoforte, quando lo faceva, mi rilassavo. Anche quando sono da sola a suonare il piano, mi rilasso, è come se ci fossimo solo io, lui e il resto scompare»

Lui sorride alzo lo sguardo, vedo che c'è una punta malizia, avvicina la sua mano e la intreccia con la mia.

Non so cosa vuole, ma sento che non ha delle buone intenzioni.
«Questa sensazione, la hai anche con qualcun'altro oppure solo con il piano?»

Lo guardo perplessa.

Perché mi ha fatto questa domanda? Lo sa benissimo che sono fidanzata, quel luccichio nei suoi occhi non non mi piace per niente.

Ma rispondo comunque.
«Perché questa domanda Samuel?»

Lui allunga i lati delle labbra in sorriso per poi stringere le spalle, ma dopo secondi, spegne il sorriso perchè l'ho chiamato con il nome intero e in modo serio.
«Così per sapere»

Gli sorrido felicemente.
«Ah ok, comunque sai che lo provo anche qualcun'altro e tu sai già chi»

Lui ride, ma la sua risata non è di gioia ma di malignità come se ci fosse qualcosa sotto.
«Si lo so e quel qualcuno si chiama Stephen»

Sorrido di rimando abbassando il capo.
«Esatto! Bravo»

Dopo un po' lui chiede con tono dubbioso.
«E se qualcun'altro oltre a lui ti baciasse a ti farebbe provare la stessa cosa che provi con Stephen?»

Confusa mi alzo dal sgabello allontanandomi da lui come se avverto che vorrebbe farmi qualcosa di male.
«Chi dovrebbe baciarmi e farmi sentire le sensazioni che provo altro se non lui, solo lui puoi farlo chi, altrimenti?»

Lui si alza dallo sgabello, si avvicina pericolosamente a me risponde diretto urlandomi contro e io dalla tanta paura indietreggio per finire con le spalle al muro, non posso più indietreggiare, ormai sono con le spalle al muro e non posso più scappare.
«Una persona che era innamorata di te da parecchi anni e quel qualcuno non se n'è mai accorta? Dimmi un pò Allison, come ci si sente ad essere baciata dal più stronzo è psicopatico di tutto il college?!»

Stordita allo stesso tempo confusa, il cuore inizia a battere dall'ansia.

Vorrei scappare, ma le gambe sono come gelatina, il cervello è talmente confuso che non riesce a pensare.
«Non lo so, sinceramente come ci sente e non lo voglio neanche sapere!»

Sto per prendere coraggio sulle gambe per scappare, ma lui si avventa su di me e mi bacia senza il mio consenso, faccio per respingerlo, ma mi blocca il polso sbattendolo sul muro facendomi anche male, gli do una ginocchiata nello stomaco e lui si piega, lo spingo per mandarlo, via sto per scappare, ma lui mi prende per il braccio per farmi ancora più male, mi guarda con un sguardo cruciale con un tono furioso e freddo.
«Mhg, questa non dovevi farla, però adesso rimediamo!»

One lie after another + 18 || COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora