Cap 8

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Cuoricini ci becchiamo in settimana nuova, per un nuovo capitolo.

Buona lettura
💛🤗😘

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Selene

Sospirai, a l'ennesimo rigiro nel mio letto quella nottata.

Fortunatamente, avevo finito gli esami e non sarei dovuta andare a scuola fino al prossimo trimestre.

Finalmente potevo dire, che avevano inizio le mie vacanze estive.

Erano iniziate nel modo migliore, ciclo.

Dovevo alzarmi e prendermi qualcosa, non stavo affatto bene.

Sospirai esasperata, tirandomi su a sedere sul letto, mentre aprivo il cassetto del mio comodino per prendere una pastiglia, notando che mancava la scatolina che prendevo ogni mese, per regolare il ciclo.

Le pillola.

Domani, dovrò chiedere alla mamma di accompagnarmi in farmacia, per prenderle prima che finisca il mio ciclo.

Non che succederebbe qualcosa, ma poi dovrei ripassare la visita farmene segnare altre e r iniziare tutto da capo.

No grazie, mi trovavo bene così.

E poi grazie a quelle, avevano regolato il mio ciclo, dato che lo avevo sempre avuto un po' sballato.

Già da ragazzina, Doc, pensava derivava anche dal forte stress subito prima di essere trovava da Gabriel e quando mi avevano presa.

E con quelle non avrei più avuto problemi.

Scossi la testa, per cacciare via il ricordo nero del mio passato prima di loro.

Mia madre non mi aveva mai voluta, e lo ha risolto, vendendomi per soldi, per potersi comprare della droga.

Scossi di nuovo la testa, come a cacciare quei ricordi, mentre mi tiravo su, dirigendomi verso la porta della mia stanza, per andare di sotto in cucina, per prendere un bicchiere d'acqua.

Sospirai, andando lungo il corridoio, per poi scendere la lunga scalinata in marmo che mi avrebbe condotta di sotto.

Arrivai nell'enorme cucina, mentre accendevo la luce, notando che era appena l'una passata, mentre mi apprestavo a prendere un bicchiere e dell'acqua dal frigo.

Riempii il bicchiere d'acqua, per poi buttarmi la pastiglia in bocca e buttarla giù con un grosso sorso.

Sospirai, appoggiandomi al bancone della cucina, cercando di rilassarmi, mentre mi tornava in mente la conversazione con Rose, di quell'esatto pomeriggio.

Come avrei avuto il coraggio di dirgli la verità?

Come!?

Poggiai le braccia sul marmo del ripiano, per poi appoggiarci la testa sopra, come se così potessi trovare il coraggio di farlo.

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