Epilogo

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«Midorya come mai da queste parti?» chiese una voce facendo sobbalzare Izuku che aveva appena finito di asciugarsi il volto.

«Kirishima-kun non sapevo che ci fosse qualcuno nei dormitori.» rispose al rosso che lo fissava con il capo leggermente inclinato, intento a guardare i suoi occhi arrossati dal pianto.

«Ti ho visto correre via da Uraraka e pensavo stessi male.» e nel dirlo fece un passo avanti.

«Sto bene, non ti preoccupare, ma dovresti sbrigarti, la prossima lezione sta per cominciare.» continuò il verdino mascherando il dolore con un sorriso radioso.

«Non dovresti forzarti a sorridere quando stai male, devi piangere e sfogarti, così poi sarai libero da quel peso.» disse Eijirou facendo un ulteriore passo avanti.

«Ma io non sto...» iniziò a dire per poi essere interrotto.

«Io so tutto Midorya, non devi fingere con me.»

«Sul serio, non è successo nulla.» gridò questa volta il minore conscio di sembrare un folle agli occhi di quel ragazzo che in fondo voleva solo consolarlo.

«Non devi mentire a me, Bakubro è uno dei miei migliori amici e so perfettamente quello che ti ha fatto.» continuò facendo altri due passi avanti che lo portarono così vicino a Izuku che se avesse alzato la mano avrebbe potuto sfiorarlo, «Anche se non ho mai approvato la vostra relazione.»

«E perché mai? Ti fanno schifo i gay?» urlò di nuovo il verdino arrabbiato, le guance arrossate per essere stato scoperto dal maggiore.

«No, perché ti stava facendo del male.» rispose Eijirou, un altro passo e i loro petti quasi si sfioravano, «Perché tu sei una splendida persona e ti meriti solo il meglio.»

«Che ne sai tu? Cosa puoi mai sapere se Kacchan mi abbia trattato bene o meno? Non c'eri in quei momenti, ti non sai nulla.» e del gridarlo gli afferrò la giacca della divisa scolastica per i baveri strattonandoli, i lampi del quirk che danzavano attorno a loro.

«Chi credi che facesse da palo quando ti chiamava per scopare nel bagno della scuola? Sentivo tutto da fuori quella dannata porta, anche quando gridavi per il male che ti faceva. Quindi non mi dire che non sapevo nulla, in più sono stati io a pulire quel divano quando alla fine ti sei deciso a lasciarlo.» sbraitò a sua volta il rosso scacciando le mani dell'altro che si erano allentate a quelle parole.

La vergogna fece fare un passo indietro a Izuku che si sentì incredibilmente umiliato e sopraffatto da quel discorso surreale.

Eijirou sapeva tutto e magari aveva anche collegato il motivo di tutte quelle assenze durante le ore di allenamento individuale i pomeriggi.

Sentì il cuore creparsi come mai gli era accaduto prima di allora.

Era sempre stato presente su richiesta di Katsuki. Come aveva potuto? Già sospettava che la ragazza sapesse tutto dal modo in cui gli lanciava certe occhiatine nei corridoi, ma anche lui? E poi chi altro?

«Perché?» si chiese il verdino non riuscendo più a versare lacrime ora che era in preda allo shock.

«Devi dimenticarti di lui Izuku.» disse Eijirou facendo un passo avanti e posando una mano sulla guancia del minore, sfiorando con il pollice quelle efelidi che fino ad allora aveva solo sognato, «Dimenticati di lui con un nuovo amore.»

«E dovrei innamorarmi di te? Il suo migliore amico? Colui che ha sentito la parte più disgustosa e abbietta di me?» chiese il verdino ridendo sguaiatamente.

«Io non ti farei mai quello che ti ha fatto lui, te lo posso dimostrare.» e si chinò per lasciargli un leggero bacio sulla guancia che si tinse di rosso per l'imbarazzo, prima di stringerlo in un abbraccio caldo e confortante.

La porta del bagno in cui i due erano soli, si aprì silenziosamente e un paio di occhi rossi fissarono la scena stupiti, prima di richiuderla e scappare via com'erano venuti.


Angolo Ice:

Anche questa storia è giunta al termine, ma il bello è che ho già in mente il seguito.

Il titolo del seguito è "Un uovo amore".

Alla prossima.

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