Prologo

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-Non credo di farcela - mi tremava la voce ed evidente panico mi aleggiava nelle iridi verdi smeraldo. Succedeva ogni vola. Ogni fottuta volta.

-e invece devi farcela Jennifer- sussurrò al mio orecchio Fabrizia, come il peggior diavolo incarnato.
Il mio sguardo era fisso su quel volto sanguinante, in ginocchio di fronte a me. Dovevo fare soltanto una cosa. Una cosa che mi faceva divenire un mostro insensibile. Era così che mi sentivo in questi momenti. L'angoscia mi fluii nelle vene come una droga potente. La spada puntata alla sua gracile gola vacillò nelle mie mani. Il battito cardiaco aumentò al pensiero di togliere la vita, nonostante l'individuo in questione fosse un misero robot. Magari se non fosse stato realizzato così bene, col colore limpido della pelle, gli occhi e le iridi azzurre a tal punto profonde e reattive da sembrare vere e soprattutto vive...sarebbe stato molto più semplice compiere ciò che ero tenuta a fare.

Questo era il mio compito, il mio dovere da Periale.

Non è una persona vera Jen, non è una persona vera...
Con questo pensiero fisso in testa presi un gran respiro e mettendo da parte il cuore, come mi era stato istruito sin dall'inizio, recisi la gola a sangue freddo al robot di fronte a me.
Liquido rosso spruzzò in ogni direzione, macchiandomi il volto e i vestiti. I suoi occhi rimasero aperti e puntati sui miei, senza più muoversi. Un gelido brivido mi percorse tutto il corpo.

Il robot cadde con un tonfo fragoroso, facendomi sussultare.

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