🎭Capitolo 7🎭

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Mercoledì
Capitolo 7: Vuoto
Nevermore Academy




Poco prima...

Entro a passo deciso nell'aula di biologia.
Mi siedo al mio posto sbuffando, annoiata.

Il mio sguardo per sbaglio va a finire altrove,e la noto infondo alla classe, la penna fra le mani che picchietta sul banco.
Con aria assente guarda il foglio bianco che ha davanti.
Aggrotto le sopracciglia, «Scusa, ci conosciamo?» lei alza di poco lo sguardo, incastrando le sue iridi ghiaccio alle mie.
«Non penso» sussurra riportando lo sguardo sul suo foglio.

Strano, quella ragazza aveva un'aria davvero familiare.
O forse è solo una mia impressione.

Il prof entra in classe e inizia la lezione, ma la mia testa è altrove.

Ad un certo punto la vista inizia ad offuscarsi e la testa a girare.
La prendo fra le mani strizzando forte gli occhi.

Li apro e rabbrividisco quando noto la classe innondata di sangue, ma tutti attorno a me sono immobili.

Mi guardo intorno mentre il cuore prende a battere forte e il respiro farsi più affannato.

«Voglio che siamo più che amici» mi volto nell'udire quella frase da una voce a me familiare.

«Ti passerà, vedrai» questa volta sono io a parlare.

Mi massaggio le tempie, in preda al panico più totale.

«Non dire così, non allontanare i miei sentimenti» chiudo gli occhi, «Zitto» sussurro fra i denti, «Non sono una buona amica, figuriamoci una più che buona amica» non so più che fare.

«Puoi continuare a cercare di respingermi, ma non funzionerà» basta porca miseria, taci!

Ad una certa due figure offuscate appaiono davanti a me.
Una sono io, lo riconosco dai miei vestiti e le trecce corvine.
Ma l'altra -l'altro in realtà, penso sia un ragazzo- non so chi sia.

«Ti ignorerò. Ti spezzerò il cuore e metterò sempre prima i miei bisogni e interessi» sono io a parlare mentre delle lucine dorate brillano alle mie spalle.

Il ragazzo ride appena, divertito dal mio tono di voce e dalle cose che dico.

Dopo questa frase non sento più niente, vedo a stento soltanto il loro labiale. Capendo un bel niente di quello che si stanno dicendo.

«Stai commettendo un errore» riprendo ad ascoltare la mia stessa voce, mentre la figura si avvicina a me.

«Probabilmente» sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra, «Sicuramente» rispondo così piano che quasi mi sembra di non averlo sentito.

Le due figure si dissolvono come fumo davanti ai miei occhi, interrompendo la scena.

Al suo posto appare un uomo, vestito completamente di nero e di cui non si vede il volto.

Poi ci sono io davanti, con in mano una spada e il corpo ferito in più punti.

La scena cambia ancora e vedo me stessa correre fra gli alberi di un bosco con un vestito medievale addosso, che stringo fra le mani per cercare di non cadere.
Fallisco, rotolando sul terriccio e di nuovo la scena si dissolve.

Questa volta non vedo niente.
Solo nel buio un urlo disperato, accompagnato da alcuni singhiozzi.

Davanti a me appare la copia di me stessa, ma diversa.
I lineamenti del viso sono quasi identici ai miei, ma i capelli non sono corvini, bensì di un biondo cenere. Gli occhi sono azzurri e indossa un vestito sgualcito e con caratteristiche ottocentesche o roba così.

«Mercoledì» dice soltanto con la sua voce ferma ma incrinata in un tono più dolce del mio.

Sparisce anche lei, trasformandosi in una creatura orribile. Un terrificante drago dai denti aguzzi e macchiato di sangue ovunque.

Mi si avvicina lentamente mentre una forza invisibile mi impedisce di scappare.

Così faccio l'unica cosa che riesco a fare, ovvero urlare con tutto il fiato che ho.

Mi sveglio di soprassalto e noto Enid guardandomi preoccupata.

«Mercoledì!» mi prende per le spalle, «Cosa..cosa c'è?» sospira, «Urlavi e mi sono preoccupata» di nuovo tutto si fa buio.

«Tu lo ami. Ma non vuoi ammetterlo» una ragazza mi fissa, dicendo questa frase nella pozza del suo sangue.

Cambio scena, di nuovo.

«Sei solo centodieci» la figura di un uomo passa attraverso alla ragazza, dissolvendola del tutto.

«Sento l'odore della tua paura» sibila mentre intorno a me continuo a vedere strane figure e parole vaganti.

«Basta» sussurro travolta da emozioni che non dovrei provare.
Tutte insieme, tutte contemporaneamente.

«Puoi farci smettere se vuoi» vedo me stessa che mi parla, «Basta schiacciare l'interruttore» noto un piccolo pulsante al lato della mia camera e, senza pensarci, lo premo.

Un senso di pace mi invade corpo e anima, ma solo per un istante, perché poco dopo mi sento risucchiare da una forza magnetica. Urlo, ma nessuno mi sente.
Così precipito nel vuoto, in un buco nero di oscura libertà.
E poi, soltanto il buio.

Riapro gli occhi e mi sento...diversa.
Non so come spiegarlo ma in questo momento mi ritengo soltanto un corpo vuoto.

Enid dorme, quindi è stato tutto un sogno.
Tutto.
Tutto quello che è successo, tutto un sogno...ma era così reale cavolo.

Provo a percepire la paura e il dolore che provavo in quei momenti ma non ci riesco.
Non riesco a provare nulla.

Non riesco più a dormire e poi la sveglia sarebbe suonata fra mezz'ora, tanto vale alzarsi.

Vado in bagno e mi ci chiudo dentro.

Guardo il mio riflesso e quasi mi sembra di incrociare lo sguardo di una sconosciuta.

«Ma che ho fatto?».

***

Presente

«Allora Tyler. Giochiamo» sposto una ciocca di frangia dagli occhi ghignando.

«Hai provato con le buone e non ha funzionato. Che pena che mi fai, sembri un cagnolino abbandonato a se stesso poverino. Sei quasi carino sai? Ho saputo che sei un Hyde ma onestamente guardandoti adesso sembri soltanto un essere insignificante con la forza di una minuscola e inutile formichina» lo sto provocando e lo so bene.

Ma Dio, quanto è forte vederlo indifeso di fronte a me.

«Sembra che i ruoli si siano un po' invertiti mh?» gli poso una mano sulla guancia, «Adesso considerami il tuo peggiore incubo Tyler» lo prendo per la camicia con forza.

«Hai appena venduto l'anima al Diavolo. Perché da ora in poi, io per te sarò il Diavolo» gli sussurro all'orecchio con un ghigno.

Lo lascio andare e mi volto, dandogli le spalle.

«Sta attento a non giocare con il fuoco okay?» gli lancio un ultimo sguardo.

«Non potrai farmi tornare indietro, ora che sono la padrona del tuo Inferno».















Spazio autrice:

Hello a tutti!
Scusate il ritardo ma sapete ormai la situazione.
Mi state odiando e vi do ragione ma c'è ancora molto da scoprire...
E saprete tutto nei prossimi capitoli!
So che state morendo dalla suspence... (Cit. Mercoledì)
Vabbè, se il capitolo vi è piaciuto lasciate un commento o una stellina,
Kiss kiss,
Chiara 🦋

Poker face (wednesday's story)Where stories live. Discover now