Capitolo Quattordici.

36 7 8
                                    

Maggio 2023. La mattina seguente.


Con l'ascesa del sole nel cielo azzurro, Rachel si svegliò, riconoscendo finalmente di aver chiuso gli occhi e goduto di un breve, ma riposante sonno. Le tende sottili danzarono al ritmo della brezza, mentre Rachel si alzava con la grazia di chi ha affrontato la notte e si appresta a svelare ciò che il nuovo giorno riserva. La luce del sole baciò il pavimento della stanza, segnando l'inizio di un capitolo ancora avvolto dalla nebbia dell'ignoto. Rachel scese al piano inferiore, avvolta in un'aura di risolutezza che traspariva dalla sua figura. I suoi passi sicuri risonarono nei corridoi, annunciando la sua presenza come un prologo carico di intenzioni.

"Buongiorno." - le disse Cole guardando fuori la finestra con una tazza di caffè in mano. Rachel covava un rancore profondo nei confronti di lui e si rifiutava categoricamente di rivolgergli la parola. Rifletté, consapevole che mantenere il silenzio non avrebbe contribuito alla sua sicurezza.

"Buongiorno." - rispose in modo freddo, poi inspirò profondamente e iniziò il suo discorso. Doveva togliersi un masso da sopra il petto che la opprimeva. - "No. Nessun buongiorno Cole. Non c'è bisogno che fingi di essere carino e gentile con me. Lo so cosa trama la tua mente malvagia, lo so che comunque andrà io sparirò da questo mondo per mano tua. Odio profondamente il tuo carattere e il tuo atteggiamento, non sono la tua schiava, ma sono qui per ritrovare mio figlio e, magari, rivederlo per un'ultima volta prima che tu mi seppellisca. Ti sto aiutando nei tuoi piani loschi, fa' quello che vuoi di me ma se ti azzarderai a torcere un solo capello a Mason, ti tormenterò dalla tomba." - Cole la guardò incuriosito. - "Sono qui, ti sto aiutando, non c'è bisogno che tu sia carino con me."

Cole si spostò con determinazione nella stanza, lasciando la tazza con un tonfo deciso sul tavolo. Si avvicinò a Rachel, la sua figura imponente proiettò un'ombra sul suo cammino. Con la mano destra, afferrò i capelli di Rachel, stringendoli nel pugno con una mossa decisa. Li tirò leggermente, svelando di più il collo di lei, gesto che trasmetteva una chiara dominanza e una volontà implacabile. Ci sfregò il naso, assaporando avidamente il suo profumo. Un ricordo di dolcezza e nostalgia lo avvolse, ma la determinazione negli occhi di Rachel gli ricordò che il passato non poteva essere cancellato così facilmente. Nonostante le emozioni che il profumo evocava, il presente richiedeva attenzione e chiarezza. Cole, nel percepire il profumo familiare di Rachel, si sforzò di trattenere un brivido di ricordi. Con un gesto di sfida implicita, si allontanò leggermente, lasciando un alone di complessità nell'aria.

"Non sono gentile e carino per farti credere che ti lascerò vivere. Sono gentile e carino con te, perché mi mancherai dopo che ti seppellirò." - con tutta la rabbia e la forza che possedeva, Rachel gli tirò uno schiaffo, il suono della sua mano contro la pelle riempì la stanza come una dichiarazione di sfida. - "Non ti uccido ora solo perché mi servi." - concluse lasciando la stanza.

Rachel appariva chiaramente provata dalle sue parole, la fiamma della rabbia bruciava dentro di lei come un fuoco incontenibile. Le sue spalle erano curve sotto il peso delle parole taglienti di Cole, eppure la fiamma di determinazione non si era spenta nei suoi occhi. Con un sospiro profondo, Rachel si sforzò di contenere la tempesta di emozioni che la attraversava.

"Sei pronta? Dobbiamo andare." - la voce di Cole giungeva da lontano, filtrando attraverso la porta d'ingresso della casa.

"Arrivo." - rispose inspirando profondamente, cercando di liberarsi dalla frustrazione che la avvolgeva come un manto pesante.

Rachel raggiunse Cole, il suono dei suoi passi sul pavimento conferiva un ritmo al suo stato d'animo determinato. Attraversò il vialetto della casa con lo sguardo fisso sull'auto, ferma lungo la strada. Cole, all'interno dell'auto, la guardò avvicinarsi con uno sguardo che tradiva una miscela di emozioni. Rachel, una volta a bordo, chiuse la portiera con decisione, il suono metallico come un annuncio chiaro delle sue intenzioni.

Inside meWhere stories live. Discover now