strappi e cerotti

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Remus era avanti al portone di casa sua, guardava la porta come se sperasse che qualcuno l'aprisse al posto suo, ma non fu così. Fissava quel macigno nero con il battaglio in ferro battuto a forma di fiore.
Il prato era perfettamente falciato e i fiori di sua madre erano così rigogliosi e luminosi da invadere l'intera superficie di verde con il loro odore e colore. L'estate era ormai arrivata e picchiava decisamente forte.

"Moony! Fa qualcosa!"

Sirius spingeva i due bauli dandogli forti calci, sul vialetto sterrato di breccioline.... non era di certo un bel rumore. Remus lo guardò con il suo solito sopracciglio alzato. Il suo ragazzo sarebbe stato da lui per un intero mese, nel Mondo babbano, un mago con F a Babbanologia, il vicinato sarebbe esploso a breve e il resto dei suoi amici lo avevano abbandonato con lui...non che gli dispiacesse...
Remus afferrò la valigia con facilità e la trascinò fin sulle scalette dell' l'ingresso.
La sua casa era una comune casa di periferia, aveva un giardino, due piani abitabili grandi e dietro una lunga distesa di grano su cui la finestra di camera sua affacciava. Da quel grano sbucò Greyback , il lupo mannaro che lo morse...che gli trasmise il morbo del mostro..

Sirius si guardava attorno incuriosito,la strada a senso unico era così silenziosa, l'aria sapeva di erba appena falciata e le cicale assordavano col loro canto ripetitivo.

Il lupastro spostò un vaso dal cui fondo raccolse un piccolo mazzo di chiavi.

"I tuoi non ci sono?"

Il ragazzo sorride "no , torneranno tra due giorni.... quindi abbiamo casa tutta per noi" aprì la porta spingendola lentamente, l imbarazzo gli solleticava la nuca.

Sirius rabbrividì d eccitazione, questa cosa gli piaceva decisamente troppo.

La casa era semplice e molto fresca, Lo stile tipico di una casa inglese di campagna, era un'identità umile che a Sirius piaceva infinitamente e lo dimostrò aggirandosi allegramente per il salotto,prima stanza dopo l'ingresso. Nonostante fosse già stato lì alte volte, l'esser soli gli faceva percepire quella casa come se fosse la loro, solo loro. Si aggirava attorno al divano a tre posti rivestito di una stoffa a fiori rosa.

" è inutile che ti dica che....puoi fare come a casa tua"

Sirius rise in modo spavaldo "grazie grazie lo farò... starò chiuso in camera tua aspettando un elfo che mi porti la cena"

Sì alzò un velo imbarazzante fra di loro, ancora non erano abituati, ancora si cercavano come due innamorati che non avevano esplicato il loro amore. Remus si morse le labbra, voleva rimangiarsi la frase prima, ma la risatina del corvino lo fece sperare di non averlo ferito.

" Andiamo nella nostra stanza? A posare le valigie?"

Il nobile annuì perso dentro quei occhi verde smeraldo, la voglia di baciarlo era altissima, vedeva in quei occhi una dolce malizia e desiderio... la loro stanza,solo la loro...
Salì le scale quasi correndo reggendo sulla schiena il pesante baule. Remus rise di gusto scacciando un brutto pensiero che gli grattava la testa. Istintivamente iniziò a correre dietro l'amato.

Sirius si fermò avanti alla rampa delle scale, avanti ad una porta erano abbandonati attrezzi babbani, un sacco, un secchiello di vernice, pennelli e spatole. Aveva sempre visto quella porta chiusa con un lucchetto, adesso non c'era più, solo l ustione del suo passaggio, sentiva provenire dalle sue fessure un aria fredda ma dei raggi di sole graffiavano la moquette.

Lo stava chiamando....

Remus rideva ancora preso dall adrenalina ma fu spazzata via appena l'ultimo gradino fu scalato. Il nobile poté sentire il metallo della sua armatura riattaccarsi alla pelle, irrigidirsi e quasi frantumarsi.

UNDER YOUR SCARS ( wolfstar)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora