14 - Bethany

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<<Buona Vigilia di Natale!>> è la prima cosa che sento, ancora in dormiveglia, rannicchiata contro mio cugino.

<<Oh, ci sei anche tu, Bethany.>>
Allarmata sposto immediatamente lo sguardo sulla zia, entusiasta sulla porta della camera.

<<Sì, ieri sera ha avuto un incubo e mi ha chiesto di aiutarla a dormire. Ci siamo appisolati prima di realizzare di star riposando insieme.>>

Questa è la voce di Alexander. Sta parlando con sua madre, eppure non riesce a evitare di mangiarmi con gli occhi.
Stropicciandomi gli occhi, scavo nella mente e riaffiora il ricordo della sera prima. Ero in cucina, stavo preparando i biscotti. Ad un certo punto è arrivato Alex e... oh no. Abbiamo proprio scopato.

Mi affretto a infilare la testa sotto le lenzuola. Siamo nudi. E le lenzuola sono totalmente macchiate. Non solo di sperma ma anche di sangue. Sangue da ciclo. Cazzo.

<<Scusami zia, ora ritorno nella mia stanza>> Mi scuso balbettando, troppl tardi. Lei se n'è già andata richiudendo la porta dietro di sé.

<<Dove credi di ritornare?>> Alex mi ferma il mento con indice e pollice, facendomi voltare verso di lui.

Dev'essere appena uscito dalle coperte. Faccio scivolare gli occhi lungo tutto il suo corpo. Il torace ancora abbronzato illuminato da una leggera patina di sudore. Le braccia possenti poggiate sulle gambe, anche loro muscolose e bronzee. Arrivo al suo basso ventre, dove la sua erezione, alla vista dura, sta ancora scatenando la mia, nonostante siano separate. Non riesco a credere che quella cosa ieri sera mi sia entrata tutta dentro.
Deglutisco. È mio cugino, in qualche modo ci amiamo, ma tutto questo è ingiusto.

<<Alex...>> provo a parlare.
Lui mi rivolge un sorriso incerto. <<Sì, Disagio Vivente?>>
<<Ascoltami. So che l'amore può superare ogni ostacolo. So anche che tu mi ami davvero -non l'avrei mai detto-, ma ieri sera ho capito tutto. Ho capito che con te sono completa. Ma...>>
<<C'è un ma>>
<<Ecco, vedi... Siamo cugini.>>
<<Non tutti i cugini scopano come due belve assetate di sangue.>>
<<Non so cosa mi stia succedendo. Ma questa cosa è scorretta. Non va bene. È ingiusto per la società.>>
Faccio per alzarmi dal letto, ma ricordo di essere totalmente nuda.
<<Puoi girarti un momento, per cortesia?>>
<<Fai come se ieri sera non avessi visto nulla.>>
Sospiro e mi lancio all'agguato dei miei indumenti, sapendo di avere i suoi occhi puntati sulla mia carne rosacea.
<<Per favore, Alex. Non complichiamo la situazione. È già grave che sia successo ciò una volta, ossia ieri sera. Evitiamo di ripeterlo. Ero fuori di me. Ricordati che ho il ciclo.>>
<<Infatti volevo ringraziarti per le lenzuola, sono un'opera d'arte.>>
Non riesco a trattenere un sorriso.
<<Possiamo rimanere semplici cugini.>>
<<Semplici cugini?>>
<<Esatto.>>
<<La mia era una domanda retorica.>>
<<E la mia una risposta. Grazie per la privacy, non mi sono sentita per nulla osservata.>>
<<Vai agli allenamenti di pallavolo?>>
<<Questa sera. Ora penso sia giusto andare a fare colazione.>>
<<Vengo anche io, mi accompagni?>> Sussurra lasciandomi un bacio sui capelli spettinati e alquanto arruffati.
<<Va bene.>>
<<Grazie, tesoro.>>
<<Prego, cugino.>>

Attraversando il corridoio ci imbattiamo in mio fratello appena tornato a casa.
<<Dove sei stato?>> Gli domando.
<<A casa di Sam... >>
Lo fulmino con lo sguardo.
<<Scherzavo! Ero da un amico, sai...>>
E con un cenno del capo ci abbandona.
Rimango a osservare in suo ciuffo moro scomparire nella veranda.

<<Buongiorno>> Ci accolgono le due mamme.
<<Buongiorno a voi.>> Salutiamo noi all'unisono.
E mentre entriamo, superando la porta, ci fermiamo di botto. Le nostre iridi si incontrano, costringendoci a sgranare gli occhi e a guardare sulle nostre teste. Cazzo. Siamo entrambi sotto il vischio.

Mio CuginoWhere stories live. Discover now