Capitolo dodicesimo

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Nel piccolo aereo, Sam chiamò i suoi contatti per ottenere informazioni su dove fosse Morgenthau.

- Chiamami se hai novità - disse terminando la telefonata - grazie, Torres.

Prese posto su uno dei sedili, sbuffò e guardò in alto, attirando l'attenzione del compagno.

- Tutto ok?

- Si.. - rispose a Bucky - pensavo a Nagel che si riferiva alla cavia americana dei test come se non fosse un essere umano.

Barnes posò lo sguardo su Elizabeth e notò fosse più pallida del solito, preoccupandosi.

- Sei un po' troppo bianca - notò.

- Sono stanca - si limitò a dire lei - e devo farmi una doccia, voi pensate a ragionare..

Fece una smorfia nell'alzarsi, che sperò nessuno aveva visto, e si diresse in bagno.

Non poté chiudere la porta a chiave ma nessuno sarebbe mai entrando sapendo esserci una donna nuda con alte capacità omicide.

Tolse la tuta con cautela, soffocando il dolore, e rivelò un'immensa ferita sul ventre causata dall'esplosione nel laboratorio a Madripoor.

Non era stato saggio fingere che non fosse accaduto niente, aveva perso molto sangue aspettando tutte quelle ore.

Rimase in pantaloni e reggiseno a tamponare la ferita con un misero asciugamano che non voleva smettere di tingersi di rosso.

Dimenticò di accendere l'acqua della doccia e James, che non aveva fatto altro che tendere l'orecchio nella sua direzione, decise di bussare.

- Elizabeth - fece dall'altro capo della porta.

- Tutto bene - rispose la donna flebilmente.

- Non dovevi farti la doccia?

- È inquietante che tu stessi.. - non riusciva a parlare, ormai priva di qualsiasi energia.

Barnes non esitò un istante ad aprire la porta e riuscì a prenderla prima che lei cedesse.

- Elizabeth! - gridò, questa volta ottenendo l'attenzione di tutto l'equipaggio.

- Cos'è successo? - esclamò Sam.

- Dev'essere accaduto al laboratorio di Nagel - constatò il soldato - maledizione..

Rogers iniziò ad avere respiri spezzati ed allentare la stretta sul braccio di Bucky.

- No, no, no, no.. - tremò lui - resta sveglia.

Le prese il viso tra le mani e fece incontrare i loro occhi, osservando come quelli di lei si stessero lentamente chiudendo.

Sorrideva, James era sempre stato il viso più bello che avesse mai visto in vita sua.

- Elizabeth resta sveglia!

🦋🦋🦋

Barnes fece due passi per le strade di Riga, in Lettonia, a qualche ora dal loro arrivo.

Era il posto più vicino che Zemo possedeva dove si sarebbero potuti rifugiare e curare la donna.

Dopo averla trovata l'avevano imbottita di coperte e stesa sul letto, tremava dal freddo e aveva la febbre così alta da far paura.

Bucky non l'aveva lasciata un singolo istante.

Nella città, tranquilla e discreta, erano riusciti a risvegliarla e farle prendere qualche antibiotico che Wilson aveva recuperato da una farmacia accanto.

- Dannazione - imprecò l'uomo - sei incorreggibile come quando eravamo piccoli.

Infine trovò una piccola sfera metallica a terra, sospirò e decise di tornare all'appartamento.

- I wakandiani sono qui - affermò entrando - vogliono Zemo.

- Ti hanno seguito? - chiese Sam.

- No.

- Come fai a saperlo? - Zemo era preoccupato.

- Me ne accorgo se mi seguono.

- Non sempre - enunciò una voce, ancora un po' debole e flebile - non ti sei mai accorto di me.

Bucky la squadrò serio.

- Torna a letto.

- Sto meglio, non devi..

- Ho detto di tornare a letto - la interruppe lui.

Non si riferiva alle ferite, c'era qualcosa sotto.

Non c'era solo premura nelle sue parole, sentì un barlume di paura e timore per qualcosa che sarebbe sicuramente accaduto a breve.

- Karli ha fatto esplodere un deposito, undici feriti e tre morti - annunciò Wilson, cellulare alla mano - hanno una lista di richieste e promettono nuovi attentati in caso non venissero soddisfatte.

- Sta peggiorando - notò Zemo - io intendo completare la missione.. Anche voi?

- È solo una ragazzina - Sam non voleva uccidere nessuno, profondamente convinto che potesse esserci una soluzione diplomatica.

- No, non la stai vedendo per quello che è - lo corresse il Barone - hai la vista annebbiata, il desiderio di diventare un superuomo non può essere separato dagli ideali di supremazia.

- Forse ti sbagli Zemo - provò a dire Bucky - il siero non ha mai corrotto Steve.

- Touche, ma non c'è più stato un altro Steve Rogers.. o no?

It always ends in a fight | Bucky BarnesWhere stories live. Discover now