Capitolo 9

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Quando Fuyumi e Natsuo spinsero Izuku verso la macchina che avrebbe portato lui e Shoto alla festa, il ragazzino necessitò di qualche istante per riprendersi.

Le ultime tre ore erano state le più... intense di tutta la sua vita.

Dopo che Natsuo e Fuyumi furono riusciti a convincerlo a lasciar loro campo libero – e c'era voluta un'ora buona – le successive due ore erano state caos totale.

Per prima cosa, Fuyu lo aveva spinto in bagno schiaffandogli in mano lo shampoo e il balsamo per ricci che aveva comprato lei il giorno prima. Izuku aveva provato a ringraziare per quel regalo inatteso – lei aveva i capelli lisci, quindi chiaramente non li aveva presi con l'intenzione di usarli su di sé – ma Fuyumi gli aveva chiuso la porta in faccia e urlato di muoversi e di fare esattamente ciò che dicevano le istruzioni dietro i flaconi. Non appena Izuku aveva finito la doccia, aveva sentito i capelli molto più morbidi del solito. Ricordava di aver pensato che forse avrebbe dovuto smetterla di usare il suo solito shampoo anti-crespo scadente.

Una volta uscito dal bagno con i capelli bagnati e boxer e canottiera – di certo non sarebbe uscito nudo – era letteralmente finito vittima di un attacco da parte di Fuyumi, che l'aveva costretto sulla sedia della scrivania e gli aveva piazzato di fronte uno specchio. Si era quindi armata di phon con diffusore, strumento che Izuku non aveva mai usato, e gli aveva asciugato i capelli con cura mentre Natsuo rideva dell'espressione scioccata del ragazzo.

Una volta asciutti, Izuku aveva visto per la prima volta i suoi veri capelli. I ricci erano delineati e lucidi, e sembravano delle molle verdi che gli ricadevano morbidamente attorno alla testa e sulla fronte. Erano bellissimi.

Il vestiario era stato una tortura. Natsuo aveva tirato fuori da solo Dio sapeva dove degli skinny jeans molto skinny di pelle nera. Izuku aveva provato a rifiutarsi perché non esisteva che avrebbe indossato quei pantaloni, ma non gli avevano lasciato altra scelta. La camicia bianca che gli avevano dato, invece, gli era andata bene. Era un po' più piccola di quelle che era abituato a portare lui, ma nulla di infattibile.

Dopo che si fu cambiato in bagno – aveva dovuto mettersi degli slip per indossare quei ridicoli pantaloni – era rimasto congelato qualche istante davanti allo specchio. Quello era lui?

Le sue gambe magre erano abbracciate da quel nero lucido che trovava ancora imbarazzante, ma che gli stava incredibilmente bene. La camicia bianca era infilata dentro il bordo dei pantaloni ed evidenziava la vita forse un po' troppo stretta, ma gli illuminava anche gli occhi. L'effetto era sorprendente, era come se il suo viso splendesse di luce propria. E poi c'erano i capelli, che per una volta non sembravano un cespuglio deforme, ma dei normali riccioli. Quelli erano senz'altro la sua parte preferita.

<Ottimo> aveva commentato Natsuo una volta che fu uscito. <Il tuo culo è sufficientemente visibile.>

Izuku era sbiancato a quella constatazione. Perché era vero. Quei dannati jeans gli facevano un sedere strepitoso.

La cosa l'aveva messo parecchio a disagio, ma non era finita lì. Oh, no.

Lì era iniziata la guerra. Fuyumi lo voleva truccare.

<No, okay> aveva detto Izuku mettendo le mani avanti per tenerla lontana. <Sembro già sufficientemente gay così, non ci penso nemmeno a mettere anche il trucco.>

Lei aveva scosso la testa e aveva sospirato. <Che sciocco che sei. Non si vedrà. Fidati.>

Aveva impiegato ben dieci minuti e convincerlo, anche se Izuku sospettava che se non si fosse seduto davanti allo specchio di volontà propria, ce lo avrebbe legato lei.

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