storytime 1

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Uscii dall'applicazione e sgranai un attimo gli occhi notando che ormai si era già fatta mattinata tarda, ma il sonno continuava a non dar segno di esistenza.
Mi stiracchiai e mi alzai dal letto per sgranchirmi un po' le gambe girovagando per la stanza, toccai le tende e tamburellai ogni cosa davanti a me pensando a chi potesse essere questo Eliah.
"Eliah, Eliah.. chi sei?" pensai tra me e me.
Decisi di fare una ricerca su Google e scrissi "Eliah" e la città in cui credo sia nato e cresciuto.
Uscirono molti risultati, così filtrai la ricerca.
Iniziai a cliccare sui primi nomi che apparivano sui profili, ma nessuno sembrava avere la stessa età, sempre se non abbia mentito su essa.
Vagliai pagine e pagine di risultati ma senza successo, e cominciai a pensare che forse era meglio lasciar perdere visto che non avevo molte informazioni da cui partire, ma non volevo arrendermi così facilmente.
In realtà questo doveva essere uno degli ultimi pensieri tra tutti quelli che avevo già nella mia testa, il divorzio dei miei genitori soprattutto..
Mi presi i capelli tra le mani e cominciai a tirarli con forza, dovrei cercare di rimettere insieme i pezzi della mia vita ma è troppo, ci sono troppe cose da fare e nella mia testa c'è troppo poco spazio, mi sento in trappola e sola, non ho neanche le forze per muovermi o per uscire, credo che ormai siano trascorsi giorni dall'ultima volta che ho visto la luce del sole.
Mi sento come una prigioniera della mia stessa mente, intrappolata in un labirinto di pensieri negativi che mi sprofondano sempre più in basso.
È difficile spiegare a qualcuno cosa significhi questa costante sensazione di tristezza e disperazione che pervade tutto ciò che faccio, anche le attività che mi piacevano ora sembrano inutili e senza senso e non so come uscire da questa situazione.
Mi sento abbandonata, non ho più una madre, non ho più un amico che possa sostenermi o farmi scordare di tutto il resto con una semplice e stupida risata, non ho più nulla; mi è rimasta una stanza microscopica piena di muffa, con un letto sempre sfatto e un padre poco presente dopo che mamma se n'è andata.
So che sta facendo del suo meglio, non posso biasimarlo, è sempre fuori per lavoro per aiutare me e se stesso nella vita quotidiana, la casa che ha preso per noi due è davvero molto piccola ma era l'unica cosa che poteva permettersi al momento.
Mio padre sta soffrendo molto per la separazione, cerca di essere forte per entrambi, ma vedo sempre la tristezza nei suoi occhi, purtroppo ormai mia madre aveva deciso di lasciarlo, e, nel suo nuovo progetto di vita, non c'ero io.
L'abbandono di mia madre cambiò radicalmente la mia vita, dovevo crescere in fretta e diventare il sostegno morale di mio padre, un uomo che in quel momento si sentiva privo della sua metà migliore.
Non ho mai saputo il motivo del suo abbandono e questa incertezza pesava il doppio sulla mia vita, ma mio padre sta dando il massimo per prendermi con sé e non farmi sentire la sua assenza.
Gli chiesi innumerevoli volte riguardo mia madre, ma ogni volta rispondeva con poche parole, dicendo che andò via perché erano infelici e che volevano una vita migliore, ma non volevo credere a questa versione e non penso nemmeno sia un motivo valido per abbandonare la propria figlia.
Probabilmente un giorno me ne parlerà, forse quando si sentirà pronto, so solo che per ora sta facendo del suo meglio per cercare sempre di colmare il vuoto che lei ha lasciato nella mia vita, ma nonostante tutto, il desiderio di sapere la verità su ciò che è successo mi perseguita.

allegri ragazzi depressi Where stories live. Discover now