storytime 18

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Mi misi seduta sul letto appoggiata con la schiena sulla testiera, scorrendo qualche video che trovavo in giro nella galleria del telefono.
Guardai quanto, fino a due anni fa, i miei video erano pieni di felicità e ricordi, un sacco di amicizie e spensieratezza ogni video e foto.

"Kylaa, guarda qua"

"Cos'è quella roba? Non osare tirarmela addosso!!"

"Invece sii"

"Stammi lontana!!"

Cominciai a ridacchiare guardando quel video, che mostrava una giornata in spiaggia con la mia vecchia migliore amica in preda a rincorrermi con un'alga in mano.
Quand'è che abbiamo smesso di parlarci? E perché? Perché ora sono così sola?
Sospirai, quei video mi facevano tanto male ma non avevo la forza di eliminarli perché sono tutti ricordi bellissimi, probabilmente in futuro sarò felice di averli tenuti.
Spensi lo schermo del cellulare e mi alzai dal letto per prendere il mio portatile e guardare qualcosa, avevo troppo tempo libero ma la forza di lavorare non era presente, dovevo prima prendermi cura della mia salute mentale.
Ritornai a stendermi sul letto, mi misi a pancia in giu con il portatile davanti a me a cercare qualcosa di interessante e che non avessi già visto.
Cominciai a sbadigliare durante la ricerca, c'erano troppi titoli e vasta scelta e non sapevo dove andare a parare, nemmeno che genere affrontare.
Presi in mano qualche secondo il telefono come per abitudine, ma mi ricordai quasi subito che Eliah ormai non faceva più parte della mia vita e scrivergli per chiedergli un consiglio sarebbe stato inutile.
Scossi la testa e tornai alla ricerca con il mio vecchio piccolo peluche a forma di mucca tra le braccia, quando all'improvviso, sentii un rumore provenire dalla finestra.
Mi girai verso di essa rimanendo ferma senza fare rumore per capire cosa fosse, rimasi così per un po' ma non sentii più nulla perciò feci finta di nulla pensando che fosse solo il rumore di qualche ramo o del vento.
Tornai alla mia faticosa scelta quando improvvisamente sentii un altro rumore, questa volta leggermente più forte.
Mi spaventai leggermente, ma quando cominciai a sentire che i rumori si fecero sempre più ripetitivi mi alzai di scatto dirigendomi verso la finestra.
Spostai la tenda da davanti per vedere se ci fosse qualcosa ma non c'era nulla, perciò mi avvicinai leggermente di più per affacciarmi e guardare cosa ci potesse essere a fare questo rumore.
Strizzai gli occhi cercando qualcosa ormai nella luce buia della città e appena scorsi qualcosa spalancai gli occhi dallo spavento.
Un molestatore? pensai, poi sgranai meglio la vista e quello che vidi era di gran lunga meglio.
"Ce ne hai messo di tempo."
"Kentin?" dissi sorpresa, "Che ci fai qui?" aggiunsi.
"Mmh, ti pensavo" Disse sfoggiando il suo bellissimo sorriso piastrellato.
"Che razza di idiota, mi hai fatto prendere un colpo" Risposi mettendomi una mano sul petto.
"Lo concedi un po' di tempo a questo idiota?" Disse allungando la mano verso il vialetto invitandomi a scendere.
Sorrisi e chiusi la finestra e cominciai a correre verso la porta di camera mia, ma frenai di colpo non appena mi resi conto che ero in pigiama e inguardabile.
"Che mi importa?, è solo un amico" pensai cercando di auto convincermi, ma sapevo benissimo che forse volevo qualcosa di più.
Scossi la testa, "Se mi vuole mi prende come sono" Dissi a voce alta, prendendo sicurezza ed uscendo di casa per incontrarlo.
Aprii la porta e lo vidi li fuori ad aspettarmi con le mani tra le tasche.
"Proprio come la prima volta" Disse indicandomi il pigiama e i miei calzini accennando al primo giorno sotto la pioggia.
"Ho dimenticato le scarpe" Pensai mettendomi una mano sulla fronte.
"Che c'è?" Chiese Kentin e avvicinandosi a me dandomi un leggero abbraccio un il braccio destro accarezzandomi la schiena.
"Nulla" ridacchiai, "Che cavolo ci fai qui, mi hai presa di sprovvista"
"Mi andava di vederti" Rispose molto sinceramente.
"Almeno avvisami la prossima volta, guarda come son conciata" Dissi ridendo
"Come? Sei tanto bella così" Disse accennando un sorriso.
Arrossi leggermente e girai lo sguardo dalla vergogna, "A quante lo dici?" Dissi cercando di smorzare la tensione con una battuta.
"Perché quante ce ne sono di così belle come te?" Rispose cercando il mio sguardo.
Mi schiarii la gola e cambiai completamente argomento imbarazzata: "Come sapevi che quella era la finestra di camera mia?" Chiesi incuriosita
"Non lo sapevo, era l'unica con la luce accesa" Rispose ridacchiando.
"E se c'era mio padre in quella stanza?" Chiesi ridendo.
"Beh probabilmente sarei corso via, non so" Fece spallucce ridendo, risi anche io davanti alla sua innocenza.
"Eri con tuo padre? Ti ho disturbata?" Chiese subito dopo
"No assolutamente, sono sola a casa mio padre è a lavoro."
"Capisco" Disse annuendo "E tua madre?" Aggiunse.
Lo guardai negli occhi rimanendo in silenzio qualche secondo mentre mi mordevo il labbro, poi risposi freddamente: "È una lunga storia"
"Scusa, non volevo metterti di malumore" Disse avvicinandosi
"No figurati, alla fine non mi conosci a pieno." Risposi sforzando un sorriso.
"Sei libera?" Mi chiese prendendomi la mano.
"Quando?" Risposi confusa guardando le nostre mani intrecciate.
"Adesso" Disse stringendo di più la stretta.
"Adesso? Ma che dici, è tardissimo e mio padre potrebbe tornare a momenti."
"Ho capito.." Disse con il volto deluso ma tenendomi comunque la mano.
"Aspetta un attimo" Gli dissi mollando la presa mentre corsi in casa.
Sentii in lontananza il suo "Dove vai?" ma ignorai e proseguii, mi misi un paio di scarpe al volo e lasciai un messaggio su un pezzo di carta sul tavolo della cucina.
Uscii poco dopo di nuovo tornando sul vialetto e avvicinandomi a Kentin gli presi nuovamente la mano e dissi: "Sono pronta"
Kentin sorrise e cominciò a correre trascinandomi con sé.

allegri ragazzi depressi Where stories live. Discover now