Capitolo 12

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CAPITOLO 12

"Guardalo, come si nasconde..."

"Danforth, non pensavo avessi questi gusti...A quanto pare le fatine ti creano attrattiva."

"Te lo sei fatto succhiare da quel finocchio di Evans, eh?"

Chad sentì queste frasi che catturarono immediatamente la sua attenzione. Si avvicinò nel punto in cui una moltitudine di persone era raggruppata, e tutti quanti erano intenti ad osservare qualcosa. Sgomitò, facendosi spazio tra la gente che gli rivolgeva sorrisini sprezzanti e di scherno.

Sulla parete, una scritta volgare e offensiva che recitava "Chad the gay lad", ed improvvisamente si sentì come se sarebbe svenuto da un momento all'altro. Cercò di concentrarsi per guardare meglio e scorse anche alcune polaroid, attaccate su un cartoncino rosa pieno di glitter che conteneva insulti omofobi. Fece qualche passo in avanti e vide ciò che era raffigurato. Chad e Ryan, completamente nudi su un letto, l'uno sopra l'altro.

Il bruno si avvicinò con orrore ad una delle foto, la prese e la stracciò in mille pezzi, gettandone i resti addosso ad un ragazzo che rideva sguaiatamente additandolo. Non riusciva a respirare e cercò di fuggire da quella situazione, spingendo e sgomitando la gente che lo stava insultando e prendendo in giro. Mentre si faceva spazio nel corridoio, cercando di raggiungere un punto lontano da quella calca, vide qualcosa che gli gelò immediatamente il sangue nelle vene.

Ryan, in fondo al corridoio, mentre un giocatore della squadra di rugby della East High lo prendeva a calci e pugni con violenza.

Chad cominciò a correre verso Ryan, ma gli sembrava che più veloce corresse più quella scena orribile si allontanasse da lui. Correva, agitava le braccia sperando di riuscire a distrarre o colpire il bullo che gli stava facendo del male, ma nulla sortiva l'effetto sperato. Riuscì a raggiungerlo solo quando il vandalo se ne fu andato, ritrovando il biondo a terra in una pozza di sangue, privo di sensi.

Il bruno si chinò, prendendo il viso di Ryan tra le sue mani, ma questi sembrava inerme. "Ryan...Ry...Su, dai, riprenditi..." Lo chiamava, mentre gli dava dei colpetti per cercare di farlo rinvenire, ma non otteneva alcuna risposta.

In sottofondo altre urla e insulti verso di lui, verso Chad il finocchio, verso Chad la femminuccia, verso Chad che avrebbe fatto meglio a sparire dalla scena sportiva della East High, verso Chad che si era fatto sedurre da quel gay di Ryan Evans.

Chad si piegò su Ryan, prendendo un fazzoletto e cercando di tamponare le ferite, ma il sangue continuava ad uscire senza tregua.

"Dai, Ryan...ti prego..." Pose il suo orecchio sul petto di Ryan, ma Ryan non rispondeva. E neanche respirava.

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Chad aprì gli occhi. Era completamente sudato, sebbene si accorse di aver dormito nudo. Ci mise qualche minuto per rendersi conto di cosa fosse successo. Aveva avuto un incubo orrendo, ma era stato così vivido da averlo messo in uno stato di completa agitazione. Respirò, e cercò di mettere a fuoco ciò che si trovasse attorno a lui.

La prima cosa che vide fu la parete di fronte a lui, ancora quasi totalmente buia ma illuminata flebilmente da un fioco fascio di luce proveniente dai fori nella tapparella abbassata della stanza. Non gli era affatto familiare. Non era sicuramente la parete di casa sua.

Sgranò gli occhi per cercare di diminuire la sensazione di intontimento che provava. La testa gli girava furiosamente e aveva un senso di nausea indescrivibile. Cercò di mettersi a sedere nel letto, ma non riuscì subito ad alzarsi. Girò la testa verso la sua destra e si accorse di non essere solo. Fu lì che lo vide, e come un flash gli tornarono alla mente delle immagini sfocate. La birra. I cocktail. La pista da ballo. Il corpo di Ryan contro il suo.

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