7.Silenzio Spezzato, Cuori Congelati

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Justin Pov

Ellen, a primo impatto, sembra molto scossa, ma sinceramente, non mi interessa. Se è successo, è successo, ed è solo colpa sua.

La sento chiedermi in modo confuso "Justin, perché sei così, cazzo, perché?" È chiaramente alticcia, avendo bevuto parecchi drink.

Mi fermo e mi giro verso di lei, non perché mi importi qualcosa di lei – alla fine, non sono stato io a decidere di portarla a casa – ma perché voglio liberarmene.

"Ellen, sei ubriaca, andiamo," dico, anche se faccio fatica a non notare i suoi occhi spenti. So che lei non è così, e ne sono consapevole. Le tocco il viso e aggiungo: "Tranquilla, stellina, arriverai viva a casa.

Non preoccuparti per me." In quel momento, vedo crollarle il mondo addosso. Non so cosa possa pensare esattamente, ma mi basta sapere che dopo questa sera, non avrò più niente a che fare con lei.

È quasi ottobre, e il clima diventa decisamente più freddo del solito. Notando Ellen cercare di riscaldarsi con le mani, mi rendo conto di quanto debba soffrire in quel vestitino.

Siamo entrambi seduti in macchina, e decido di fare qualcosa. Mi allungo sui sedili posteriori per prendere la mia giacca e gliela passo senza dire una parola, vergognandomi per il gesto.

Quando l'avevo vista arrivare davanti a casa mia, sapevo già di cosa voleva parlare, ma non avevo il coraggio di affrontare certi argomenti.

Non potevo dirle che non mi fidavo del mio migliore amico o che, per qualche motivo, mi stavo preoccupando per lei. Ellen prende la giacca senza fare scenate, e la ringrazio mentalmente.

Ormai è tardissimo, sono le due passate, e spero solo che non mi faccia domande alle quali non ho la minima voglia di rispondere.

Metto la macchina in moto e, come previsto, Ellen inizia a farmi un interrogatorio senza fine. Fino ad ora, le sue domande erano innocenti, ma avevo deciso di non rispondere.

Quando capisce che non le avrei dato risposte, inizia a parlare da sola, la sua voce sembra trattenere un pianto. Ascolto attentamente.

"Perché Chloe? Era la mia migliore amica, e le volevo davvero bene. Lei sapeva che non piaccio a Justin, ma ha preferito rovinare la nostra amicizia.

Logan, perché nessuno riesce a volermi bene?" Ellen si gira verso di me, gli occhi colmi di lacrime. Lei pensa che io sia Logan, si sta aprendo con me, e non so come reagire. Mi sento fuori luogo, un pesce fuori dall'acqua.

Cosa dovrei dirle su Chloe, che è entrata nel bagno degli uomini e casualmente mi ha fatto un pompino? Che parla male di lei con tutti?

L'auto procede attraverso le strade illuminate dalla tenue luce dei lampioni, il motore ronza come un segreto sussurrato nell'aria. Ellen, avvolta nel silenzio delle sue domande irrisolte, è ignara della tempesta emotiva che si scatena in me.

Il vento freddo s'insinua tra le fessure del veicolo, come se volesse portare via con sé i segreti che aleggeranno nell'aria. "Ellen," dico piano, cercando di darle conforto senza rivelare troppo. "Non tutti meritano il nostro amore, e a volte il destino gioca brutti scherzi."

Ma il destino, intrecciato come il filo rosso invisibile, ci sta spingendo verso direzioni sconosciute. Mentre la macchina sfiora il confine tra la luce e l'oscurità, io sento che non siamo solo passeggeri in questa notte.

"Ellen," inizio, la mia voce tagliente come il freddo che ci circonda, "non sono Logan. Sono Justin, e le menzogne e i segreti sono il nostro pane quotidiano."

Il suo sguardo si solleva dal suo grembo, occhi ingranditi dalla sorpresa e dalla confusione. "Ma... perché?" balbetta, il suo mondo crollando come un castello di carte.

Frammenti di NoiWhere stories live. Discover now