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-Buongiorno.- mormorò una voce femmile, dopo che Jisung si era svegliato e la osservava. La sua vicina di banco, Jang Mi-yon era seduta accanto al suo letto, mentre osservava il suo viso. -G-giorno? Ho dormito qui?- domandò Jisung, mentre si tirava su a sedere, toccandosi il capo.

-Hai dormito per solo mezz'ora. Mi aspettavo dormissi qui, almeno fino alla pausa pranzo.- gli sorrise la ragazza, mentre lo osservava. -Cos'è successo?- le domandò, mentre si sistemava i capelli. -Non lo so, Minho-shi... mi ha chiamata. Mi ha detto che eri svenuto, ma non poteva stare con te, voleva che venissi io.- spiegò la giovane, mentre si alzava e sistemava la gonna che indossava. -Ora sei sveglio, vado a chiamare Minho-shi per te.- e neanche a dirigersi alla porta, che essa venne aperta dalla figura del nominato.

-Oh, Minho oppa. Stavo per venire a chiamarti, ma mi hai preceduto. Lascio te e Jisung.- gli sorrise la mora, mentre il maggiore la osservava. -Grazie, Mi-yon.- la congedò il maggiore, mentre di fretta si dirigeva vicino al letto del minore.

-Stai bene?- gli domandò, mentre si sedeva sul bordo del letto e le sue mani correvano a raggiungere i capelli del minore, sistemandoli per bene. -Sto bene, hyung. Piuttosto, perché sono svenuto?- domandò il minore, mentre i suoi occhi si perdevano ad osservare quelli del maggiore. -Ho detto una frase, credo tu abbia avuto un deja-vù, che ti ha portato a svenire.- gli spiegò il maggiore, mentre una sua mano scorreva sulla schiena di Jisung.

-Ho sognato qualcosa io. Stavo parlando con qualcuno, eravamo circondati da alberi, vicino c'era un fuoco e gente attorno. Stavo scrivendo qualcosa su un foglio, ho provato ad analizzare la sua faccia, ma solo le labbra erano visibili. Nient'altro vedevo.- spiegò Jisung e Minho, come in automatico, strinse la mano sulla schiena del minore, mentre la testa girava.

-Hyung, tutto bene?- Jisung era già pronto a sorreggerlo, mentre la sua mano saliva delicatamente alla nuca del maggiore, carezzando i suoi capelli. -Sì, mi gira solo la testa.- sospirò, mentre un sorriso macchiava il suo viso alla vista del minore preoccupato.

-Andiamo su. Gli altri ci aspettano in mensa. Dopo passiamo a recuperare i tuoi appunti.- si alzò Minho, venendo seguito da Jisung, che notò che la sciarpa e la felpa del maggiore, erano ancora indosso a lui. -Uh... hyung, i tuoi vestiti.- lo trattenne il minore per la divisa scolastica.

-Tienili pure, ti stanno bene.- gli sorrise Minho, mentre assieme, erano diretti verso la mensa.

(...)

-E tu come hai risposto?- domandò Jeongin a Changbin, che stava spiegando come avesse sostenuto una tesi contro la cuoca universitaria, per lasciargli prendere più carne.

-Pota! Le ho detto che ho muscoli da costruire!- esclamò il maggiore, mentre girava il suo cucchiaio nella zuppa di miso. -P-pota? Che?- domandò Felix, seduto affianco al maggiore.

-Ah sì! Pota, è un termine italiano, del dialetto di una città vicino Milano. Com'è che si chiama? B-berghem? Bergamo? Non so.- spiegò il maggiore, mentre i ragazzi lo osservavano interrogativi. -E tu dove l'hai imparato?- domandò il minore, sorpreso dalla sua vastità di informazioni.

-Non ricordo... però mi piace come termine!- confermò entusiasta il maggiore, mentre tornava a mangiare. -Swag...- mormorò Seungmin, imitando il gesto delle corna con le dita, mentre Hyunjin al suo fianco rideva. -Jisung, se continui a fissare quella coscia di pollo, ti assicurò che non prenderà vita.- la voce di Chan, risveglio il minore dal suo stato di stand-by, facendogli scuotere la testa e alzare gli occhi sul restante tavolo.

-Scusate, mi ero perso a pensare.- mormorò sorridendo a tutti, impugnando in modo distratto le bacchette ed iniziando a raccogliere cibo che portava alla bocca.

-Jisung-ah, vuoi mica riposare? Manca ancora un'ora prima di tornare a casa. Passa in infermeria.- gli sorrise Changbin, mentre con la mano giungeva a toccare e stringere quella del minore, seduto dall'altro lato della panca.

-N-no, va bene così. Scusate se vi sto facendo preoccupare.- alzò gli occhi sui presenti, sorridendo e basta, mentre sentiva lo sguardo di Minho, bruciare sul suo viso. Spostò gli occhi su di lui e il maggiore sembrò non essere disposto a spostare i suoi occhi color ossidiana dagli occhi accesi del minore. 

Portò una mano sul tavolo a stringere quella del minore, finendo per intrecciare le loro dita. -Andrà tutto bene, Hanji.- gli sorrise, mentre quel nuovo soprannome scivolava dalle sue labbra ed arrivava a Jisung, che sentiva che quel nome fosse miele che fuoriusciva dalle labbra del maggiore.

-Mmh, mi fido.- mormorò, mentre sentiva la presa sulle sue dita farsi maggiore e nel profondo sperava che quel calore che Minho emetteva al suo cuore, non smettesse mai. 

Si stava innamorando? Probabilmente, ma non gli importava più di tanto.

-Ehem... ragazzi ma che ne dite di un'uscita di tre giorni? Le vacanze autunnali si stanno avvicinando.- la voce di Changbin interruppe gli sguardi che Minho e Jisung si stavano scambiando.

-Dove dovremmo andare...? Gli hotel costano tanto.- parlò Felix, mentre colpiva le sue labbra con le bacchette in acciaio. -Mia zia ha una casa fuori città, non la usa. Mi ha contattato ieri, dopo avermi chiesto se avessi la fidanzata, se volessi passare le vacanze in casa sua con gli amici.- spiegò Changbin, scaturendo una risata a tutti i presenti.

-Mi sembra un'idea carina. Io e Changbin abbiamo le auto noleggiate, abbiamo passaggio per tutti. Mancano le spese.- suggerì Chan, seduto a capotavola della panca, con Jeongin al suo fianco.

-Noi facciamo la spesa!- alzarono le mani in contemporanea Seungmin e Hyunjin, girandosi e sorridendo, battendosi in seguito il cinque. -Beh, allora a Seungmin e Hyunjin si occupano della spesa. Hannie e Minho... vi occupate dei sacchi a pelo? Non credo che la zia di Changbin disponga di otto letti.- sorrise Chan, mentre gli ultimi due nominati annuivano.

-Ora che mi ricordo sì, non ci sono letti, dovremmo dormire tutti in salotto. E la casa ha bisogno di pulizie generali, io Yongbok, Chan e Jeongin ci occupiamo delle pulizie.- propose Changbin, mentre i due più piccoli sbuffavano. -Io non voglio fare le pulizie...- mormorò a bassa voce Jeongin. -Nemmeno io...- rispose con lo stesso tono Felix.

Quella settimana, per i ragazzi, sarebbe stata un'esperienza indimenticabile.


sshshh, parlate della P4lest!na🍉🍉



𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰  ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora