Capitolo 21

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POV Briga
Sono passati tre giorni, tre giorni da quella tragica sera. Emma ancora non si sveglia. Resta sempre la immobile. Io sono rimasto qui accanto a lei tutti e tre giorni, non mi sono mosso. Maria ha parlato con la produzione e hanno deciso di registrare questo serale lunedì. Maria mi ha anche detto che faremo come l'anno scorso: in finale ci arrivano tre persone invece di quattro, così le settimane sono tre invece di due.
Mi suona il telefono.
Briga: Pronto?
X: Sei Mattia Briga?
Briga: Si sono io.
X: Sono la madre di Emma.
Briga: Oh mi dica.
ME: Noi siamo arrivati in aeroporto e stiamo già chiamando il taxi per venire in ospedale. Ma mi puoi dire precisamente in che clinica dobbiamo venire?
Briga: Certo, dovete andare reparto terapia intensiva.
ME: Va bene. Arriviamo. A dopo Mattia.
Briga: A dopo signora Marrone.
Oh cazzo! I genitori di Emma stanno venendo. Continuo a passeggiare nei corridoi dell'ospedale perché purtroppo non mi fanno stare con la mia Mimma Memma.
Ad un certo punto, dall'entrata vedo il papà di Emma. Lo conosco di vista perché qualche volta l'ho visto in televisione a parlare di sua figlia. Dietro c'è una signora che penso sia la mamma di Emma. Appena mi vedono si avvicinano.
PE: Tu devi essere Mattia.
Briga: Si, sono io.
ME: Noi siamo i genitori di Emma. Potresti gentilmente portarci da nostra figlia?
Briga: Oh certamente, anzia dia a me le valigie..
ME: Grazie, sei un tesoro.
PE: Come sta Emma?
Briga: Oggi l'ho vista poco perché le infermiere le dovevano fare dei controlli e più tardi deve fare la TAC.
ME: Oh Madonnina! Tu è da stanotte che sei qui?
Briga: Veramente ha tre giorni.
PE: Giovanotto, benvenuto in famiglia!
Briga: Come scusi?
ME: Mio marito vuole dire che un ragazzo che rimane in un ospedale tre giorni senza dormire è un ragazzo speciale. Quindi sei il benvenuto.
Briga: Be allora grazie.
ME: A proposito ti ho portato la colazione, mangia pure.
Briga: Grazie signora ma non ho fame.
ME: Anch'io ho lo stomaco chiuso. Ma tu devi mangiare, hai bisogno di energia.
Briga: Grazie, ma magari dopo.
ME: Come vuoi.
I genitori di Emma restano in ospedale tutta la mattinata, dopo decidono di andare a pranzo.
ME: Mattia vuoi venire?
Briga: No grazie resto qui.
La mamma di Emma mi porta un panino.
ME: Devi mangiare!
Briga: Ha ragione. Grazie.
Sono le tre e i dottori ci dicono che possono entrare due persone per vederla.
Briga: Andate voi.
PE: Ma tu sei qui da tre giorni, vai.
ME: Si, vai.
Briga: No, non esiste proprio. Voi siete i genitori. Andate.
PE: Grazie figliolo.
Loro entrano e stanno con Emma per più di un'ora. Escono però prima della fine dell'orario delle visite.
PE: Giovanotto, entra.
Briga: Ma state voi, non la vedete da un sacco di tempo.
ME: Matti sappiamo che vuoi vederla. Su, vai.
Briga: Va bene, vado.
Entro nella stanza di Emma e mi siede nella sedia vicino il suo letto. In tre giorni questa sedia è diventata la mia migliore amica, sempre insieme. Scherzi a parte, mi siedo e le prendo la mano come sempre. La bacio, l'accarezzo, la stringo. Ma niente, continua a non muoveri ed io butterei voci affinché lei si svegliasse. Non ce la faccio più a vederla in quel letto, lei così sveglia e attiva.
Inizio a parlarle.
Briga: Emma, Emmuccia, Emmina mia. Per quanto ancora devi continuare a dormire?

POV Emma
Mi sento frastornata, rincoglionita. Non vedo più tutto buio, e sento una voce. È Mattia, il mio Mattia.
Briga: Emma, Emmuccia, Emmina mia. Per quanto ancora devi continuare a dormire? È da tre lunghi giorni che non parli, non ti alzi, non ti muovi. Sei ferma li in quel letto. Mentre io sono qui e non posso far niente per farti riprendere. Io che ti ho promesso di prendere i tuoi mali e salvarti. Invece sono qui a non fare niente. Riesco solo a stringerti la mano e sai cosa? Ho anche pregato Dio. Io farei qualunque cosa per vederti in piedi, per vederti ridere, ballare, scherzare. Anche per farmi cazziatoni. Quindi ti prego alzati.
Le sue parole sono interrotte da lacrime. Non ho mai sentito Mattia così.
Briga: Svegliati amore mio, svegliati.
Riesco a stringergli la mano.
Emma: Amore mio, sono qui.
Briga: Amore ti sei svegliata?
Detto questo scoppia in lacrime e delicatamente mi abbraccia. Quanto mi è mancato.
Briga: Emma ti amo da morire.
Emma: Mattia ti amo anch'io.

BrighemmaWhere stories live. Discover now