꧁ 𝟛 ꧂

127 8 12
                                    

Il tavolo di fronte a lui è sommerso di libri e dispense sparse ovunque e alcune penne sono abbandonate tra le pagine dei fascicoli a mò di segnalibro.

La sua mano finisce di sottolineare l'ultimo paragrafo proprio quando il suo cellulare vibra.

Henry sblocca la schermata e il nome di Alex appare sul display. Messaggiano da un pó di tempo ormai, parlando di qualsiasi cosa e flirtando apertamente.

È diventata un'abitudine la loro, tanto che Henry spesso si chiede quando e come sia accaduto, quando esattamente la presenza di Alex sia diventata parte della sua routine quotidiana.

I suoi occhi a metà tra il verde e il castano leggono le poche parole che l'altro gli ha scritto ed Henry sospira amareggiato, osservando gli schemi che sta trascrivendo sul quaderno e rispondendo velocemente ai messaggi.

I suoi occhi a metà tra il verde e il castano leggono le poche parole che l'altro gli ha scritto ed Henry sospira amareggiato, osservando gli schemi che sta trascrivendo sul quaderno e rispondendo velocemente ai messaggi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Non vorrebbe mai cancellare un probabile appuntamento con Alex, ma è determinato a rispettare la sua regola numero uno per eccellenza: prima il dovere, poi le distrazioni.

Perciò non è sorpreso dal silenzio radio dell'altro, sa perfettamente che Alex deve prepararsi per uno degli esami più tosti del proprio corso di studio.

Torna perciò a dedicarsi al suo lavoro, ringraziando di aver scelto la biblioteca per studiare. Se fosse rimasto nella sua stanza, probabilmente sarebbe capitolato passando il pomeriggio a chattare.

La biblioteca è il suo luogo preferito, oltre ad essere il tempio del sapere è per lui motivo di concentrazione. Quindi quando può, preferisce quel silenzio e quella quiete unita al profumo inconfondibile dei libri.

«Sai che potrei rapirti sul serio?»

La voce di Alex lo fa sobbalzare ed Henry solleva lo sguardo per posarlo sul viso dell'altro.

Alex lo guarda con un'espressione divertita e ilare, uno dei suoi sopraccigli è inarcato e appeso ad una spalla c'è il suo zaino strapieno di libri e quaderni.

«Alex, devo davvero studiare.»
Gli risponde, guardandolo da sopra il bordo degli occhiali da lettura. Non li indossa così spesso, generalmente soltanto quando sa che deve trascorrere molto tempo a leggere.

«So che eri serio Henry, ma mi mancavi perciò studierò qui con te. Sempre se non è un problema.» Spiega Alex, spostando il peso del corpo sui talloni in attesa di una risposta.

Henry allunga il braccio ad indicare la sedia vuota accanto alla sua in un chiaro invito, impilando poi una parte di dispense per lasciargli metà tavolo libero.

«Al lavoro, Claremont-Diaz.»
Mormora con un mezzo ghignetto, imitando un tono autoritario.

«Bossy, huh? Mi piace.»
Risponde Alex a voce bassa, facendogli un occhiolino e mettendosi a studiare.

Trascorrono le prime due ore in religioso silenzio, interrotto solo dal rumore delle penne e delle matite che sfregano sui fogli.

Di tanto in tanto Henry sorprende Alex a mordicchiare il tappo della penna, soprattutto quando incontra un passaggio del libro poco chiaro o difficile. La fronte è aggrottata, le lunghe ciglia formano una leggera ombra sulle guance e un borbottìo sommesso lascia le sue labbra.

Sincerely, yours Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora