Capitolo 2: Catalizzatore

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Note:

La canzone dedicata a questo capitolo è: The Man Who Sold The World dei Nirvana

Oh no, not me
We never lost control
You're face to face
With the man who sold the world
I laughed and shook hand
And made my way back home
I searched for form and land
For years and years I roamed
I gazed a gazeless stare
We walked a million hills
I must have died alone
A long, long time ago

Giovedì 14 agosto 2014 - Draco

"Mi dica, Draco, che impatto pensa che avrà tornare a Londra nel prossimo futuro sui progressi che ha fatto?"

Draco sospirò, tirando su un filo allentato sul bracciolo della sua sedia con poggiatesta laterali color onice. Negli ultimi sei anni, aveva trasformato il piccolo studio dell'appartamento di famiglia, situato nel 16° arrondissement di Parigi, nel suo rifugio. Le librerie da incasso in olmo erano piene di vari testi che aveva raccolto nel corso degli anni: diversi tomi perduti sulle antiche rune e una manciata di prime edizioni di letteratura babbana erano alcuni dei suoi beni più preziosi. Draco aveva ristrutturato lo spazio subito dopo essersi trasferito nell'appartamento, eliminando anni di influenza dei suoi antenati e creando così uno spazio tutto suo.

Tende color smeraldo adornavano, dal pavimento al soffitto, le finestre che si affacciavano sul parco del Bois de Boulogne. Il caminetto in cui si trovava attualmente la testa del Guaritore Thomas era fatto di un marmo nero liscio che si coordinava perfettamente al pavimento abbinato. Draco aveva rimosso i ritratti dei suoi antenati e li aveva invece sostituiti con vari dipinti dell'artista James Arthur O'Conner, opere che si era procurato tramite contatti a Dublino. Ogni opera evocava un senso di serenità e lo tranquillizzava mentre camminava per l'appartamento nei momenti di sconforto.

Draco guardò il Guaritore Thomas, consapevole di quanto sarebbe stata impegnativa mentalmente ed emotivamente questa particolare seduta. Data la sua attuale situazione, sapeva che avrebbe dovuto essere onesto con l'uomo più anziano.

"Non sono sicuro. Quanto tempo è passato? Sei anni dall'ultima volta che sono tornato? Non sono più tornato dall'ultimo litigio con mia madre per la mia separazione con Astoria". Draco non poté fare a meno di ridacchiare ricordando l'espressione di orrore sul volto pallido di Narcissa quando le aveva detto che avrebbe preferito sposare un Avvincino piuttosto che ascoltare Astoria per un altro minuto. Neanche i Greengrass avevano preso bene la fine del loro fidanzamento; infatti, Daphne, la sorella maggiore di Astoria, gli aveva inviato una bottiglia maledetta di idromele il giorno del suo compleanno dopo la notizia.

Il minimo che avrebbe potuto fare era inviare una bottiglia di un lotto più vecchio di dieci anni. Stupida strega. Avrebbe dovuto sapere che non bevo quella robaccia da quattro soldi. Io almeno avevo cercato di rendere piacevoli gli ultimi momenti di Dumbledore.

E continuò: "Non ho avuto né il tempo né il desiderio di tornare a Londra. Il mio lavoro qui mi ha consumato, se non lo avesse notato".

"In effetti l'ho notato. So anche che ha deciso di stabilire dei limiti con alcuni suoi amici. Temo che il ritorno possa riaprire alcune ferite appena rimarginate".

Anche se Draco e il Guaritore Thomas avevano lavorato insieme negli ultimi quindici anni, la maggior parte del loro tempo era stata dedicata ad affrontare il trauma che derivava dall'essere stato un bambino soldato per il Signore Oscuro. Nell'ultimo anno avevano finalmente affrontato le relazioni fallite con i suoi amici d'infanzia: Theodore Nott, Pansy Parkinson e Blaise Zabini. Gregory Goyle era l'unica persona della sua vita precedente con cui era rimasto in contatto.

REGRESSION (traduzione - noctisx)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora