27) Josefe

32 8 8
                                    

«Prego, accomodatevi! Abbiamo giusto da farvi delle domande.»
All'interno vi erano Uld e un altro signore che non ricordava di conoscere.
Goffredo diede una pacca sul braccio ad Uld in segno di saluto.
L'arabo si posizionò sulla sedia e cominciò a parlare.
«Come potete vedere non siamo soli, l'uomo alla sua sinistra è la persona scelta da Sir Armando per le indagini.» guardò fisso Goffredo poi continuò.

«Abbiamo interrogato diversi testimoni. Vostra madre ha portato un contributo importante alle nostre indagini. Quello che possiamo dirvi ora è che siamo concordanti sulla maggior parte dei fatti riportati, ma che non siamo ancora giunti ad una conclusione esaustiva.»
L'arabo tacque aspettando una reazione da parte di Goffredo.

Goffredo allargò le braccia per poi farle ricadere sui fianchi.
«Mi dite tutto e niente. Cosa significa? Quando giungerete al termine delle indagini? »
«Molto presto, dobbiamo risentire una vecchia serva e sei uomini...uno in particolare...per confermare le nostre supposizioni. In realtà lui...» e indicò l'uomo di Armando «...non concorda con noi sulla conclusione, ed è per questo che vuole interrogare di nuovo queste persone.»

L'uomo di Armando si fece avanti e tese la mano a Goffredo.
«Chiamatemi Filippo! Voglio essere certo di fare gli interessi di Armando e di tutelare il suo buon nome che è stato messo a rischio.»

«Pensavo si dovesse stabilire la verità, non tutelare quello o quell'altro!» rispose stizzito Goffredo.
«Certo, ma ognuno di noi tre ha considerazioni più attinenti a quello che fa comodo al proprio amico.»
«Ma i fatti? Sono stati appurati?»
«Ho alcune domande da porvi.»
«Fatelo allora!»
«Siete stato nella camera di donna Hester prima del vostro ritorno da Angers?»
«No!»

L'arabo si schiarì la voce facendo capire che voleva intervenire.
«Donna Hester è stata nella vostra?»
Goffredo si incupì, lo sguardo si fece torvo.
«Vi è stata quando tornai da Angers ed ero a letto ferito.»
«Non dormivate con vostra moglie?»
Goffredo serrò i pugni.
«No!»
«E come mai? Ve lo chiedo perché mi è stato riferito dagli inservienti che avete utilizzato tre camere, quattro se si considera la camera di donna Hester.» gli occhietti dell'arabo si fecero sottili, l'espressione intelligente di chi la sa sempre più lunga.
Goffredo si mise a sedere su una delle sedie a disposizione.
«È una storia lunga che non ha attinenza con quanto dovete appurare.»

«Tutto ha attinenza dato che sono i vostri rapporti con le due donne che dobbiamo valutare.»
Goffredo volse il capo verso Filippo, parlare davanti a quell'uomo lo infastidiva, l'arabo capì il suo pensiero e lo precedette.
«Mi spiace, ma per regolarità dobbiamo essere tutti e tre presenti, così che nessuno possa dire che vi siano accordi nascosti. Vi ricordo che vi sono dei feudi in gioco, e voi potreste perdere la contea D'Angiò.»

«Non me ne frega nulla della contea D'Angiò! È mia moglie che voglio andare a riprendermi.»
«E il figlio di donna Hester?»
«NON È MIO!» gridò.
«Potete spiegarmi la questione delle camere? Compresa l'ospitalità fornita a Donna Hester?»

Goffredo sospirò pesantemente.
«Mia moglie aveva la sua camera ed io la mia, non so chi diede ospitalità a donna Hester. La quarta camera è quella che condividiamo io e Cecilia, la NOSTRA camera.»
Rispose infine.
Donna Lucrezia si fece avanti.
«Fui io ad accordargli ospitalità ad Hester, pensando di fare cosa gradita a Goffredo. Feci un errore di valutazione..»
«Un errore di valutazione di cosa?»
«Mio figlio aveva evitato il rientro al feudo come la peste da quando fu costretto a sposarsi e pensai che Cecilia non gli avrebbe mai messo al mondo un erede...non immaginavo che le cose potessero cambiare ma così è stato. Finalmente i due hanno trovato una sintonia, e donna Cecilia è innamorata di mio figlio.»

Goffredo si girò di scatto a fissare la madre.
«Sembrate stupito dalle parole di vostra madre Goffredo.»
Goffredo si girò verso l'arabo ancora confuso, era sentire dire che Cecilia lo amasse ad averlo sorpreso ma nella sua risposta non lo disse chiaramente.
«Mia madre non ha mai dato segno di apprezzare Cecilia, per questo mi meraviglio.»

Rossa come le fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora