Ingannevoli parole

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 Una sola immagine tormentava Manuel, non riusciva a non pensare al bacio che aveva visto il giorno prima tra Kevin e Simone  :

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Una sola immagine tormentava Manuel, non riusciva a non pensare al bacio che aveva visto il giorno prima tra Kevin e Simone  :

"Aveva deciso di raggiungere gli altri in piscina dopo la chiacchierata con l'amico, ma quando uscì dalla stanza e girò l'angolo delle scale vide i due ragazzi avvinghiati, Simone era poggiato al muro mentre l'altro ragazzo gli toccava il sedere, anche se era abbastanza lontano Manuel riusciva a vedere le loro lingue sfiorarsi.

Strinse i pugni lungo i fianchi, i suoi occhi divennero lucidi e i denti gli facevano male per quanto li teneva serrati, restò li per pochi secondi ma gli sembrarono un eternità. Usci di corsa dalla casa e si ritrovò di fronte Luna che lo fissava impassibile, fu proprio a quel punto che Manuel l'abbracciò, non avevano mai avuto un rapporto di amicizia reale ma in quel momento per quanto si sentiva vulnerabile avrebbe abbracciato anche il suo peggior nemico

«Ei che succede?»

sussurrò la ragazza al suo orecchio, poi lo staccò da se, lo prese per mano e lo fece sedere su quelle panchine esterne

«Me dispiace per prima Lu, sei na bella ragazza ma non so che m'è preso, non dovevo farlo»

«O ma stai sereno, è stata na cosa cosi, devo di che baci da Dio però»

Riuscì a strappare un sorriso al ragazzo e poi continuò

«Ma adesso me dici il vero motivo per cui stai cosi?»

«Se te lo dico me prometti che non lo dici a nessuno?»

Manuel in quel momento era una bomba ad orologeria, se non l'avesse detto a qualcuno sarebbe esploso da un momento all'altro e poi dopo quello che era successo poco prima con la ragazza, glielo doveva

«Promesso»

«Ho visto Simone che se baciava co il cugino di Laura»

lo dice a bassa voce come se così fosse meno reale

«E quindi?»

Manuel non ce la faceva proprio a dirlo, guardò la ragazza negli occhi nella speranza che lei ci arrivasse da sola, passò un minuto e poi Luna capì

«Oh cazzo! Aspetta, aspetta, aspetta un attimo.. te da fastidio? Sei geloso? Te piace Simone?»

lo disse come se stesse giocando a Taboo e dovesse indovinare la parola sconosciuta

«So Patetico»

«Ma quindi..»

«No! Te prego non me chiede se so gay perché in questo momento non so niente, però o m'hai giurato che te stai zitta»

l'amica incrociò le dita davanti la bocca e ci poggiò le labbra, in segno di promessa

«Ecco perché prima li sotto era tutto morto»

Manuel si limitò a spintonarla, non riusciva proprio ad aprirsi del tutto, per quanto si sforzasse, per quanto lo volesse non ci riusciva, anche se quello di dirlo a qualcuno già era un grande passo avanti per lui"

Mentre ripensava a tutto quel casino Manuel aveva in mano una canna, era la seconda nel giro di poche ore, in quel momento era l'unica cosa che lo faceva rilassare

 Simone non gli aveva ancora raccontato nulla di Kevin e altrettanto lui non aveva osato chiedere. Un rombo distolse il ragazzo da i suoi pensieri, l'amico era tornato, era andato a fare la spesa, se lo ritrovò di fronte con due buste in mano

«Non ti scomodare mi raccomando» a quel punto Manuel si alzò per aiutarlo.

Entrarono in cucina per sistemare il tutto, il maggiore tirò fuori da una delle buste un pacchetto di caramelle gommose, le sue preferite, gli orsetti colorati

«Boni questi!» disse aprendoli subito e mettendosene una manciata in bocca, l'altro ragazzo vedendo la scena sorrise e replicò

«L'ho presi apposta»

«Hai preso qualcosa pure per Kevin?»

Sapeva essere proprio stronzo, ma non riusciva più a trattenersi, un sorriso beffardo apparì sul volto di Simone che posò le scatolette di tonno che aveva in mano e si avvicinò con movimenti lenti a Manuel, che continuava a mangiare quei dolciumi, come se fossero la cosa più buona che avesse mai mangiato

«Puzzi d'erba»

disse avvicinando il naso a pochi centimetri dal suo volto, in quel momento una caramella rimase incastrata nella gola di Manuel che per deglutirla dovette produrre un bel po' di saliva, per quanto possibile in quel momento

«Profumo vorrai dì. Comunque v'ho visto ieri che stavate a fa roba»

il minore continuava a stargli a pochi centimetri dalla faccia o forse erano metri ma a Manuel sembravano Millimetri, riusciva a notare persino la fossetta che aveva sul mento

«Ci siamo solo baciati, che sei geloso?»

di solito Manuel avrebbe fatto una delle sue battute, lo avrebbe insultato oppure lo avrebbe semplicemente ignorato, ma non quella volta, disse qualcosa che mandò Simone in confusione

«E se fosse?»

glielo soffiò sulle labbra, l'espressione dell'altro ragazzo era corrucciata, si guardarono proprio come quella sera sotto quelle impalcature

«Dimmelo» gli ordinò Simone avvicinandosi ancora di più

«Me da fastidio» la voce di Manuel era tremolante e fioca

L'amico rimase fermo a fissarlo negli occhi, per un attimo pensò che forse Manuel era troppo fatto, e quindi quelle cose neanche le pensava o magari si, ma si limitò ad accarezzargli lo zigomo con il pollice e si allontanò

«Tranquillo, sei stato il bacio più bello»

«Vorrei vedè»

Manuel si stava chiedendo perché non avesse provato a baciarlo, ci sarebbe stato perché lo desiderava, gli avrebbe voluto rispondere che il bacio più bello ancora doveva arrivare, lo bramava cosi tanto che un erezione nei suoi pantaloncini ne era la prova lampante.

Simone dal canto suo si stava facendo mille film, mille domande gli frullavano per la testa e si rese conto che in quei giorni a Mimmo lo aveva pensato poco o quasi per niente, se ne sentì sollevato.

Continuò a pensare che dopo quella sera non aveva mai provato a fare qualcosa di fisico nei confronti di Manuel, perché era certo che la sua reazione non sarebbe stata piacevole.

Ma quel giorno in quella cucina aveva sentito il respiro di Manuel velocizzarsi, l'odore fruttato del suo alito, aveva visto in quegli occhi quella luce di desiderio che lui stesso aveva avuto per mesi prima di arrendersi, perché l'amico non era Gay e per lui neanche esisteva, c'erano Chicca, Alice...quelle parole gli rimbombavano nella testa. Un amore impossibile, ne aveva sentite di storie Simone sugli amori impossibili, magari in un universo parallelo come si erano detti su quel bordo della piscina tempo prima, magari, forse sarebbe potuto accadere.

La verità era che Simone non voleva più stare male, non voleva illudersi, non voleva rischiare ancora, era consumato, disilluso, non voleva cadere ancora, o per lo meno se proprio sarebbe dovuto accadere, non voleva farlo da solo, avrebbe voluto affondare con qualcuno e magari risalire insieme.

Bastava - SimuelWhere stories live. Discover now