Capitolo 23: Pronti a combattere

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Note:

Playlist:

"Spiracle" Flower Face

" The Daughter of Darkness" Pete Gundry


La dichiarazione d'amore fluttuava nell'aria invernale come la magia stessa, le parole erano la recita finale di un complesso incantesimo; ogni "ti amo" mandava una scintilla di calore dritta al cuore di Hermione. Le azioni di lui avevano da tempo dimostrato una lealtà e una devozione solo nei suoi confronti, ma sentire le parole stesse le fece sentire lo stomaco incredibilmente leggero. Si sentiva come se stesse salendo in superficie, la sua anima che usciva dal suo corpo pesante.

"Anch'io ti amo, Draco", ricambiò Hermione, portando la propria mano a posarsi sul suo viso. "Tantissimo".

Quando le loro labbra si toccarono e lei si sciolse nel suo bacio, il formicolio dentro di lei fece sorgere l'alba di una consapevolezza: questa leggerezza era sorprendentemente familiare.

"Aspetta", sussurrò Hermione, la memoria le tornò al rituale del Sangue e dell'Acqua. La paura, l'affondamento, l'annegamento e i frequenti barlumi di colpa: tutto cominciava ad avere un senso. "Il nostro primo rituale, quello del Sangue e dell'Acqua, credo... no, so che stavi annegando, Draco", asserì, ricordando quanto si fosse sentita terribile e indifesa, letteralmente sprofondata nelle torbide profondità. "Pensavo di essere io; pensavo fosse solo un effetto del rituale".

Hermione si aspettava che Draco sospirasse o distogliesse lo sguardo; si era giustamente chiuso in se stesso quando si trattava di queste emozioni più oscure. Ma lui mantenne il suo sguardo; i suoi occhi, che avevano sempre contenuto varie sfumature di grigio, riflettevano solo il suo affetto per lei.

"Dopo Azkaban, la mia vita era in fottuta rovina", esordì Draco con dolcezza. "Non avevo più nessuno e niente per cui vivere. Odiavo me stesso. E quando mia madre è stata uccisa, non vedevo davvero alcun motivo per essere qui. È quello che hai provato quando stavi annegando", disse.

Hermione deglutì. Sapeva che questi sentimenti dolorosi erano stati la causa del suo senso di colpa.

Lui emise un basso respiro prima di continuare. "Ma c'era anche la rapida risalita in superficie, la forza dell'aria che veniva ributtata nei polmoni..."

"Sì", ansimò Hermione, ancora sconcertata dalla comprensione, "il rituale era una manifestazione di me che ti salvavo".

Draco annuì. "Le nostre emozioni e i nostri pensieri sono diventati una cosa sola. Nemmeno io me ne sono reso conto all'inizio, ma tu mi hai tirato fuori da quell'oscurità".

"Ricordo", disse Hermione esitante, "che mi dicesti che se fossi riuscito a portarti la bacchetta di tuo nonno, avresti "messo fine a tutto questo". Avevi finito di combattere, ma volevi farla finita..." le sue parole si interruppero un po' prima che riuscisse a trovare il coraggio di continuare. "Non si trattava di vendetta".

"No", confermò Draco. Si fermò un attimo, cercando le parole giuste. "Non è facile ammetterlo", cominciò, tenendo gli occhi fissi su di lei. "Ma devi sapere che le mie intenzioni sono cambiate".

"Come?" Chiese Hermione, nonostante temesse la sua risposta.

La domanda rimase sospesa nell'aria per un minuto di disagio. "La bacchetta di mio nonno", cominciò infine Draco, "contiene una magia generazionale, un tipo oscuro che può distruggere l'anima di una persona all'istante o nel tempo. Per quanto riguarda la magia antica, è conosciuta come bacchetta della morte. Ha il potere di uccidere e di non lasciare alcuna traccia... nessuna anima, nessun corpo, niente. È quello che volevo per me. Non solo morire, ma anche scomparire. È quello che ha fatto mio nonno, in realtà, quando mia nonna è morta. Non poteva vivere senza di lei, così è sparito".

Heartlines and Bloodlines - LadyMorphia (traduzione)Where stories live. Discover now