Capitolo 23 pt 2

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Althea

Temperatura.

Sto monitorando Clark da più di due ore, e gli altri mi hanno lasciata sola da qualche minuto.

Ci hanno lasciati soli, perché oltre a Clark e me, c'è anche Caleb nella stanza.

È seduto sui talloni e tiene gli occhi bassi sull'amico. So quanto il mio compagno tenga a Clark e quanto valga questa amicizia per lui, anche se in questi ultimi giorni non lo ha dimostrato.

<<Starà bene secondo te?>> mi chiede, il viso è rigato da qualche lacrima che è sfuggita al suo controllo. Il rigore ed il distacco che si era imposto in questi giorni, iniziano a sgretolarsi mostrandomi di nuovo il ragazzo di cui mi sono innamorata.

<<Certo che starà bene...Caleb, perché ti comporti così?>> lui abbassa leggermente il capo e si porta una mano in tasca.

<<Un Ghenzin mi ha portato questa qualche notte fa...viene dalla Congrega.>> noto immediatamente il sigillo in cera lacca nera, il marchio del drago impresso e dorato.

<<E cosa dice?>>

<<Se dovesse esserci la guerra è richiesto che Clark ed io torniamo là.>> quella frase, quel se ipotetico vale come una pugnalata che mi toglie il fiato.

Annaspo alla ricerca di parole.

<<Ma...ma avete giurato fedeltà al re...non possono.>> lui alza una mano nella mia direzione, blocca quel tentativo fallimentare di trovare le parole giuste. Deglutisce a fatica.

<<La Congrega è autonoma, decide per sé ed è sopra le parti...voglio sbrigarmi Althea, perché se riusciamo ad evitarla questa guerra non dovrò andarmene.- aggrotto le sopracciglia e schiudo le labbra mentre un'idea si fa largo nella mia mente -Mi fai paura quando fai quell'espressione...a cosa stai pensando?>> ricordo i racconti di mio padre sul codice, gli appunti che avevo letto di sfuggita.

<<Voi...nella Congrega, non giurate più col sangue, vero?>> lui sgrana gli occhi, inorridito dall'idea.

<<Perché un tempo giuravano col sangue?>> chiede ed io annuisco.

<<Tu ed io abbiamo fatto un patto di sangue Caleb, quello è sancito a livello divino, va sopra qualunque cosa. La Congrega, il re, nessuno può dividerlo.>> lui si volta verso l'amico.

<<E Clark? Non posso lasciarlo andare da solo, lui c'era quando non avevo nessuno...se gli succedesse qualcosa io...>> gli prendo il viso tra le mani, con le dita accarezzo la sua pelle umida e gli sorrido rincuorante, lui solleva lo sguardo, quegli occhi verdi tornano in contatto con i miei. Cerco di rassicurarlo, di farmi vedere calma, mentre dentro mi sento morire.

<<Non partirà nessuno, mi farò venire un'idea...ma dobbiamo parlarci, dobbiamo dirci queste cose...se me lo avessi comunicato subito avremmo trovato una soluzione.>> lui annuisce.

<<Scusa...mi dispiace, è che...è che ho sempre potuto contare solo su di me ed essere in due...mi fa strano, mi sembra assurdo.>>

<<L'unione fa la forza, no?- gli sorrido e lui annuisce -Sai cosa mi ha chiesto Clark due giorni fa?>> dico, per stemperare la tensione di entrambi.

<<No...che ti ha chiesto?>>

<<Se avevamo fatto sesso, perché eri intrattabile e voleva sapere se eri così dopo un orgasmo.>> trattiene una risata e scuote il capo divertito.

<<Che imbecille.>> tira su con il naso.

<<È il nostro scemo. Sai se ha avuto visioni ultimamente? Questo malessere potrebbe essere dato anche da quello.>> ci pensa per qualche secondo, mentre io mi privo di quel contatto, per lasciarlo ragionare senza stargli addosso.

La guardia del re - 2Where stories live. Discover now