Capitolo 28

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Caleb

Le parole di Althea colpiscono tutti come un uragano.

Mi aspettavo di tutto, mi ero ripromesso di essere pronto a qualunque cosa proponesse, ma questo è davvero sopra ogni mia possibile previsione.

Seguiamo le sue istruzioni e ci ritroviamo in questa sala dai colori scuri, la pianta è esagonale e su ogni parete ci sono lunghe e strette finestre.

Siamo qui, ma è come se non ci fossimo.

I veri protagonisti della scena, infatti, non ci vedono.

'È una proiezione mentale' dice Althea, comparsa di fianco a noi 'È la proiezione di un mio ricordo, quella al centro sono io.' i suoi occhi sono fissi sulla lei bambina.

Al centro della stanza, seduta sulla sedia c'è una bambina fiera, posizionata sulla seduta in legno, è piccola, innocente, vestita completamente di bianco, gli occhi grandi di un azzurro lucente, mentre le ombre e qualche pagliuzza di luce le sfiorano la pelle.

Intorno a lei ci sono quattro ragazze, di età differente, tutte vestite in abito bianco lungo, fermato e stretto in vita da una cinta dorata. Guardano la bambina di fronte a loro con una soddisfazione inaudita, sembrano fiere di assistere a questa cosa, come se la aspettassero e la bramassero da una vita intera.

Altre due donne entrano nella stanza, sorreggendone una terza, molto anziana, che nella lingua antica viene chiamata Gorsac.

È una sottospecie di strega, talmente vecchia da aver vissuto tre vite, sa tutto, ha poteri sufficienti per distruggere una persona dall'interno, ma è incapace di morire.

Ha venduto la sua anima per avere quella sorta di potere, e per questo invidia tutti gli esseri magici che sono nati così.

Tra queste creature le sue preferite da umiliare e martoriare sono proprio le incantamenti. Loro hanno tutto ciò che una Gorsac non ha, sono nate così, saranno eternamente giovani, belle e aggraziate, dotate di un potere ineguagliabile.

Per questo le Gorsac si divertono a tormentarle e da quando sono diventate creature sacre ai tempi è diventato tutto molto più semplice.

Senza contare il fatto che non nasceva un'incantamenti da quasi un secolo ed Althea è davvero unica nel suo genere.

La Gorsac si siede davanti ad Althea e la guarda con occhi...famelici.

Nel suo viso non c'è la soddisfazione o la meraviglia di avere davanti una creatura così rara.

No, la sua è un'espressione che mette i brividi, se fossi stato Althea me la sarei fatta sotto davanti a quel viso grinzoso, mentre quella ragazzina sostiene lo sguardo della vecchia, con sicurezza, non con fare di sfida.

C'è un breve scambio di frasi che non riusciamo a sentire, non so se Althea abbia deciso di celarci questa parte del ricordo e se semplicemente non ricorda con precisione ciò che le due si siano dette.

Dalle dita della vecchia si creano delle lunghe zampe di ragno che afferrano Althea e la stringono. Gli artigli alla fine di queste zampe le feriscono la pelle e quando le entrano dentro possiamo sentire le sue urla.

I canali di Althea erano immacolati fino a quel momento, gelosamente protetti dalla sua abilità, che, come mi ha spiegato Adax, era straordinaria per una bambina della sua età.

La dea della morte ha conosciuto tutte le incantamenti, dalla prima all'ultima, considerando che sono praticamente sue sorelle, secondo la leggenda. E se lei sostiene che Althea è la più forte che abbia mai incontrato, non posso fare a meno di crederle.

La guardia del re - 2Where stories live. Discover now