Dodicesima tappa

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- Amici miei, questa zona è famosa per le terme.
- Ma non fa un po' freddino per certe cose?
- È proprio questo il punto. Qui è pieno di fenditure geotermiche. La città le usa, oltre che come fonte di riscaldamento, per alimentare un vasto e pomposo sistema di terme. La gente viene qua da ogni parte della nostra nazione, abbagliata dal sogno di curare qualsivoglia genere di malattia, magari anche reputata fatale dalla comunità scientifica.
- E ha mai funzionato?
- Alcuni dicon di sì, alcuni dicon di no. Non è certo. Ma sicuramente aiuta ossatura e circolazione, e sono abbastanza stagionato, amici miei. Per me è da considerarsi una tappa obbligatoria. -
E ridendo così, tra un passo e l'altro, vennero a trovarsi di fronte ad una piccola locanda, ma guarnita di una fedele e larga clientela.
Prima che una stanza, i tre viandanti presero da mangiare e si sedettero ad una lunga tavolata. Si cantava, si rideva, alcuni avevano il naso rosso, altri andavano già sparlando e delirando, vaneggiando di tante cose astratte, a tratti assurde, sempre rigate da un flebile filo di pazzia.
- Posso averne altra?
- Ma guarda che hai il boccale già pieno!
- Ma non ha un doppio fondo?
- Belin! Mi sento malissimo.
- Ragazzi....guardate là! Stanno rapendo e rapinando Saturno! Dobbiamo andare a salvarlo!
- Tom, sei tu?
- Guarda, fratello, le scale si muovono!
- Ehi, io non sono tuo fratello!
- E come facciamo a fermarle!? Qualcuno chiami un medico! Le scale hanno le convulsioni!
- Ma come no, fratello, siamo usciti dalla stessa donna! Guarda che me lo ricordo! Tu e la tua faccia da stronzo! Ah no, aspetta. Mi sa che non sei tu mio fratello. Fratello mio, quello vero, dove sei?
- Eccomi, sono il medico, chi è che ha le convulsioni?
- Io!
- Ma non erano le scale?
- Quali scale?
- Questa birra è magica!
- Ma questa non è birra!
- E allora cos'è?
- Potrei averci vomitato dentro, appena un pochino.-
I tre viandanti cercarono di astenersi, ma alla fine fu impossibile non prendere nemmeno un bicchiere. In particolare, il viaggiatore si lasciò andare, trascinato dalla baraonda e dal caos in quel turbine di follia. La serata però si chiuse abbastanza presto, perché due malandrini finirono per non capirsi, pensarono di stare insultandosi a vicenda, e dunque scoppiò una grossa rissa. I tre vagabondi fecero appena in tempo a fuggire. Pagata la stanza e salite le faticose scale, si lanciarono sui loro letti e scivolarono in un sonno profondo ed intenso.
La mattina che venne dopo si alzarono tardi, con calma, e come prima cosa, scesero a prendere un caffè, per riavere le forze. E lì incontrarono i due uomini che la sera prima avevano scatenato la rissa, acceso una miccia per poi buttarla una polveriera. Si stavano abbracciando. Avevano trovato la pace. Forse avrebbero ripreso ad odiarsi quella stessa sera, ma vederli così trasmetteva un senso di serenità, di beatitudine interiore.

Il viaggioWhere stories live. Discover now